feto 1I CONFINI DELL'ESSERE

E IL FETO INTERIORE

 

Come spiegato nel precedente articolo, il verbum è in grado di risvegliare le sottili forze magiche deputate all’atto generativo. Questo elemento realizzante fa capo a determinate condizioni interiori connesse con l’apparato cerebrale, in concomitanza con la ghiandola pineale. Nell’uomo riconosciamo tre abbozzi, per così dire, che concorrono a formare l’apparato pineale, di cui solo l’Epifisi presenta un ampio sviluppo. Oggi è noto che quest’organo influisce e agisce sulle ghiandole genitali (ghiandole esocrine). Nella testa, dunque, l’intero encefalo potrebbe essere considerato alla stregua di un feto in gestazione.

È bagnato dal liquido cefalo-rachideo o Amnio (In anatomia, involucro embrionale e fetale dei vertebrati; ha forma di sacco a parete sottile, nella cui cavità interna è contenuto l’embrione, poi il feto, sospeso in un liquido sieroso limpido: liquido amniotico). Vi sono poi i plessi coroidei (o Chorion: struttura, presente all'interno dei ventricoli cerebrali, dove viene prodotto il liquido cefalorachidiano). Il plesso coroideo è costituito da cellule ependimali modificate, che fanno fluire in questo punto il sangue nutritivo che in seguito verrà “spiritualizzato”. Verbo e cerebro sono gli strumenti elettivi preposti alla grande mutazione interiore che da vita all’essere celato, “creatura” che deve realizzare ogni atto volitivo. Galieno chiamava l’Epifisi Scolecoide e si pensa servisse da chiusa alla quantità di spirito necessario per il mantenimento dell’equilibrio psichico. Descartes la considerava la sede dell’anima. Secondo la visione esternata dagli antichi faraoni l’uomo è composto di tre esseri: il sessuale, il corporale e lo spirituale. In questo senso ciascuno di questi corpi possiede il proprio corpo e i propri organi. Queste tre entità risultano interdipendenti mediante il flusso generato dai succhi. Tornando al verbo, la laringe è il luogo deputato all’immissione del nutrimento e dell’aria che presiedono alla vita e luogo di amplificazione della voce, la parola realizzante, il verbum che crea. Il suono e la vibrazione sono gli strumenti elettivi che devono incidere sulla realtà circostante e agire sul comparto immaginativo fecondandone le rappresentazioni mentali. L’inconscio, o meglio i più profondi e nascosti livelli della psiche, possono essere raggiunti attraverso un’intensa concentrazione e un’intensa emozione. Nel primo caso, le difficolta volte a raggiungere uno stato di concentrazione realmente efficace, sono molte. Tale metodo si raggiunge con una ferrea disciplina, patrimonio di pochi capaci di dedicarsi a tale pratica per almeno un’ora al giorno ogni dì. Lo stato emotivo o condizione interiore anche se non semplice da raggiungere, resta tuttavia il mezzo più adatto per innescare un processo di unificazione con la mente. Si comprende in tale maniera come la parola esternata mediante una forte emozionalità, racchiuda in se il segreto di una possibile via per giungere nei recessi mentali di cui abbiamo parlato: ghiandola pineale ecc. Emozionarsi non significa coinvolgersi in maniera profana e infantile, tipica della natura inferiore. L’emozione deve fare capo a quella sacralità (non mistica), che accompagna ogni gesto e qualsivoglia manifestazione di ordine interiore. Ogni parola, quindi, deve racchiudere un significato profondo, il quale, una volta assimilato, deve essere restituito sotto forma di energia magnetica, caricato dall’emozione, parto celato che genera la “vita”. L’agente creatore responsabile di tale evento, si irradia contemporaneamente da ogni luogo, si promana da un centro che non è possibile individuare a livello fisico, ma che ciascun essere rinviene in sé. Con diversi gradi di manifestazione tutti gli uomini possiedono questafeto 2 sorgente, focolare di energia espansiva che interagisce con ciascuna forma vivente appartenente a qualsiasi regno naturale. Un Fuoco vitale insito in ogni cellula organica, così come negli atomi minerali, che propaga in maniera indefinita il suo irraggiamento, tanto è vero che le persone dotate di individualità promanano una radiazione luminescente che si diffonde verso l’esterno, attraverso lo spazio. Preziosa e insostituibile, questa luce rischiara la coscienza, guida la volontà e la consolida. Quando lo Zolfo (uomo rosso) si unisce con il Mercurio (femmina bianca), lo studioso potrà completare il ciclo delle operazioni legate alla Grande Opera e l’Aurum si sostanzierà nell’universo interiore dell’iniziato. La condizione di cui stiamo parlando viene acquisita a livello spirituale (da non confondere con la spiritualità religiosa), dall’adepto reale dell’Arte Regia il quale, è ormai degno della Regina o Vergine Celeste. Sono queste le nozze tra lo spirito incarnato - imprigionato nella forma carnea e materiale – e la Principessa divina. Questa unione, il matrimonio sacro, si celebra dentro di noi. Nell’ambito delle nozze magiche (che ritroveremo a livello alchimico nella Roma del Medioevo) questo sposalizio, faceva capo ad un meccanismo attraverso il quale il pensiero veniva dinamizzato e gli opposti erano così riunificati. In tal modo assistiamo a dei cambiamenti che si concretano nel profondo del nostro essere, dove riposa l’uomo occulto che vive in noi.  Il suo obbiettivo immediato è la preparazione dell’Oro filosofico, simbolo della perfezione e della realizzazione ottenute a livello individuale. L’Ashtanga Vinyasa Yoga o Danza del Respiro è tecnica che affonda le sue radici in un passato imprecisato, frutto di millenarie ricerche essa dimostra che il suono può interagire con la materia e il verbo, essendo una manifestazione sonora-magnetica, agire sulla materialità organica. Sotto questo profilo esiste un campo morfogenico promanato da ogni oggetto o essere che appartenga alla Creazione (Stato Unitario o Alchimia Totale), come teorizzato dallo studioso Rupert Shelprake. La tesi dello studioso mette in risalto un lato della questione assolutamente affascinante: la materia vivente alla stregua di una rete di gerarchie vibrazionali in risonanza, si organizza in modo tale da risuonare con l’input vibrazionale più influente con il quale viene in contatto. Il suono insomma, è in grado di riattivare tanto la parte mistica dell’uomo (via spirituale o passiva), che la parte più segreta (via iniziatica attiva). Il grande Vate e iniziato Dante Alighieri, nel canto del Paradiso esprime un concetto analogo, riconducendo la musica al suo originario significato sacro e ponendola in stretta relazione con la luce. La musica (forma creativa del suono primigenio o verbo creatore), è un mezzo potentissimo in grado di modificare lo stato psicofisico del nostro organismo (modificazione alchimica-fisica). In sostanza, essa risuona a livello corporeo tramite determinate frequenze e conduce sulla via di un percorso immaginativo-emotivo. Il suono dunque, è capace di risvegliare le emozioni sopite nel profondo, aiutando l’iniziato a riappropriarsi di quei territori nascosti celati nella mente. La parola, alla stregua del suono, racchiude le medesime peculiarità e consente di destare il potenziale che dimora nelle propaggini dell’essere, e fa viaggiare oltre l’oceano di energie, forze, forme e colori che sottendono alla vera creazione, parto interiore che conduce sul sentiero del risveglio.

 

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