Spazio aperto a libere opinioni e considerazioni personali

 

 Come già posto in evidenza nell’intervento apparso tempo addietro in questo stesso sito, dal titolo “La verità su Kremmerz”, sono molte le comunicazioni che abbiamo ricevuto, sia strettamente inerenti la discussione in rete che ha dato il “la” a questa ennesima polemica, sia successivamente, in merito alla chiusura del sito che la ospitava, con domande specifiche, richieste di chiarimenti, riflessioni ecc. ecc.

A parte coloro ai quali già abbiamo risposto in privato, cercheremo di dare voce e spazio in queste pagine, per quanto possibile, ai messaggi pervenutici e alle eventuali repliche che seguiranno. Saranno infatti pubblicati contributi attinenti la già citata discussione ed eventuali argomenti ad essa correlati, garantendo il massimo rispetto per tutte le opinioni, invitando ovviamente gli interessati ad osservare i basilari principi di correttezza che regolano ogni civile dibattito o confronto.

Con questo non vogliamo né possiamo pronunciarci sulle scelte private che hanno condotto alla non facile decisione di chiudere quel sito, che non ci riguardano, ma soltanto aprire o riaprire, entro i limiti di un sito che non è un forum, un dibattito che proponga o riproponga idee e punti di vista lasciati in sospeso che possano assumere un interesse generale, affidando le eventuali conclusioni alla libera interpretazione di ognuno.

Iniziamo con uno scritto che traendo spunto dalla stessa discussione in oggetto, si immerge direttamente nel vivo della questione sollevata e propone una serie di valutazioni, a nostro avviso degne di attenzione.

[nformiamo per correttezza che il sito in questione è stato riaperto dopo alcuni mesi, nell'autunno del 2013 - Il thread originario tuttavia non è stato reinserito né recuperato]

 Per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

N.B.: da parte di una delle varie fazioni miriamiche è stato affermato e si afferma tutt’ora che la chiusura del sito e l’eliminazione della discussione originale furono determinate dall’intervento di tale fazione. Tutto questo è FALSO perché tramite testimonianza dei diretti interessati abbiamo potuto appurare che sia la chiusura (temporanea) del sito sia l’eliminazione della discussione avvennero per precisi e specifici problemi e contrasti personali verificatisi all’interno di tale sito.

 

“La Terapeutica di Kremmerz funziona ancora?”... Riflessioni aperte.

 

“La terapeutica di Kremmerz funziona ancora?”: con questo titolo si è sviluppata in rete, sul forum del sito Buddhismoitalia, dal settembre 2012 al maggio 2013 una animatissima discussione che con oltre 40.000 contatti e più di 80 fittissime pagine si è rivelata la più seguita in assoluto sull’argomento Kremmerz e tematiche correlate.

La stessa discussione, come varie altre precedenti di un certo rilievo, è stata chiusa assieme allo stesso sito, lasciando sostanzialmente irrisolte le svariate problematiche sollevate e senza risposta le molte domande formulate da vari partecipanti.

In effetti riteniamo che uno dei principali motivi posti alla base del clamore e delle reazioni suscitati da questa discussione sia da individuare non tanto nella domanda dichiaratamente provocatoria del topic, quanto nelle critiche esplicite e diciamo pure nelle accuse feroci e circostanziate sviluppatesi nel thread. Commenti taglienti rivolti al Kremmerz, al suo entourage, ai discepoli maggiori, alla sua scuola e specialmente ai relativi epigoni, risolutamente espressi e più volte sistematicamente riproposti, in attesa di risposte e chiarimenti – anch’essi più volte sollecitati – che obiettivamente sono mancati o si sono dimostrati vaghi, inconcludenti o addirittura fumosi e ambigui, evidenziando un palese quanto vano tentativo di eludere i precisi e incalzanti interrogativi dei principali interlocutori, se non addirittura la precisa volontà di provocare una rissa tesa all’esasperazione della discussione stessa, con conseguente inevitabile chiusura, come poi puntualmente avvenuto.

Come già chiarito in occasione di analoghi controversi episodi avvenuti in passato, non intendiamo entrare nel merito delle decisioni che hanno portato alla suddetta chiusura, tuttavia ribadiamo la nostra assoluta e netta disapprovazione verso qualunque forma di censura e il più ampio rispetto nei confronti di qualunque libera opinione o testimonianza, fosse anche scomoda o difficile da affrontare, poiché riteniamo che la ricerca onesta della verità debba necessariamente passare anche e soprattutto attraverso le maglie di un confronto e di una critica, sia pure aspri e severi, ma sempre affrancati da qualsiasi forma di condizionamento o di pregiudizi e pressioni di parte, o peggio ancora da meschini interessi di bottega, nella completa accettazione di tutte le posizioni, accogliendo pienamente e garantendo l’assoluta libertà di pensiero e rifiutando per principio e nettamente qualunque forma di discriminazione. Nel caso specifico poi, come in altri precedenti peraltro, riteniamo sarebbe stato sufficiente un maggiore controllo e una migliore gestione da parte dei moderatori.

Pur se in rete e nei testi conosciuti questo punto nodale della critica a Kremmerz risulta praticamente quasi inesistente o ufficialmente ignorato, non è la prima volta che la sua immagine e il suo operato sono oggetto di apprezzamenti e giudizi roventi. I primi e più noti risalgono alla fine dell’800 e fra questi spicca la vivace polemica intercorsa tra V.Cavalli e il Kremmerz, consumatasi in articoli apparsi sul “Mondo Secreto” e due opuscoli del Cavalli (“L’Occulto e l’Occultato o Carte in Tavola” e “Sempre carte in tavola, non sotto la tavola”, dati alle stampe a Napoli alla fine dell’800); altre trovarono pubblico spazio e adeguata risonanza su riviste specializzate del primo ‘900 e proseguirono in modo eclatante negli anni ‘40 con l’edizione del famoso “Processo del Mago”, per tradursi poi in attacchi più decisi intorno alla fine degli anni ’80, con la pubblicazione del “Corpus” e di altri testi interni kremmerziani, coinvolgendo inoltre, dalla metà degli anni ’90 a oggi, anche numerosi forum e discussioni su internet.

Altre ancora invece, in parte sconosciute, si sono consumate all’interno di contesti meno eclatanti, in fatti e pagine di cronaca locale, in corrispondenze private, come ad esempio le note e feroci lettere inviate dal conte Alberti alias Erim di Catenaria a Papus, o in aule giudiziarie o questure, e in episodi quasi dimenticati, rimossi o insabbiati.

Anche in questo caso, i vari tasselli che hanno portato alle pesanti accuse del forum in questione erano già in buona parte presenti in varie precedenti pubblicazioni o interventi in rete, per cui era sufficiente riunirli assieme, con criteri privi di ottiche pregiudiziali, per giungere a certe inevitabili conclusioni.

Pertanto riteniamo estremamente dannoso, oltre che del tutto inutile, tentare di esorcizzare i lati scomodi e gli innegabili errori di una realtà passata e recente, chiudendo sprezzantemente la porta in faccia ad accuse e obiezioni cui si chiede insistentemente risposta, per vederle poi fatalmente rientrare dalla finestra più veementi e perentorie di prima. Peggio ancora, provando maldestramente a nascondere la polvere sotto il tappeto dell’ipocrisia, o riducendo al silenzio forzato il dissenso di coloro che giustamente, e soprattutto di fronte a macroscopiche incongruenze, esigono chiarezza e trasparenza in ambito storiografico e iniziatico seri.

Quale crimine di lesa maestà si sarebbe consumato, quale tabù si sarebbe mai infranto se fosse stato risposto chiaramente e soprattutto onestamente che Kremmerz nel suo agire – iniziatico o umano, senza scomodare dicotomie fittizie – non era certo assistito dallo Spirito Santo e che ha commesso alcuni – forse inevitabili – errori, anche gravi, da uomo qual era pur sempre?

Perché, ad esempio, a partire dallo stesso topic della discussione, “La terapeutica di Kremmerz funziona ancora?”, invece di arroccarsi su posizioni fragili e indimostrabili, basate nel migliore dei casi su dati empirici, non rispondere semplicemente con le parole che lo stesso Kremmerz adopera in una lettera ad un amico editore, in cui scrive: “Ognuno dei nostri circoli fa esperimenti gratuiti e dà medicamenti gratis – abbiamo risultati strabilianti e qualche volta per una ragione o per altro facciamo fiasco.”  (“Un carteggio inedito tra Kremmerz e l’Editore Rocco”, in Elixir n. 4). Quindi: esperimenti, che a volte hanno successo e a volte no (con Kremmerz vivente si badi bene), né più né meno.

Perché invece di tradire la propria onestà intellettuale ed offendere l’intelligenza altrui negando l’evidenza fino al ridicolo, non riconoscere candidamente che Kremmerz richiedeva effettivamente novanta (o quaranta, secondo i casi e i periodi) sterline in oro per ammettere i “meritevoli” all’iniziazione osiridea e all’iscrizione quali indiretti alle sue dipendenze all’Ordine Egizio, come più che noto e irrefutabilmente comprovato da più di una sua lettera autografa e dalle testimonianze dirette e inoppugnabili di persone integerrime quali il prof. Verginelli, o di un Muciaccia, o un  Moggia, oltre a vari altri “osiridei” storici, discepoli e personaggi attendibili, fino alla conferma dello stesso nipote Ciro Pugliese? Senza considerare che risulta altrettanto provato da testimonianze degli stessi discepoli osiridei (Verginelli e Borracci p.e.) che Kremmerz percepiva il trenta per cento di qualsiasi operazione economica o commerciale compiuta attraverso interventi della c.d. “magia nummaria”. Si è detto che quelle somme, senza dubbio assai rilevanti, finissero nelle casse dell’”Ordine”: libero ognuno di crederlo o meno, ma quanto abbiamo scritto corrisponde alla verità.

Perché non riconoscere che commise un gravissimo errore quando per propria scelta non lasciò alla propria morte – come già più volte affermato da altri – nemmeno l’ombra di un successore, di un qualunque “incaricato”, o esecutore testamentario, né uno scritto, né una parola, né tantomeno istruzioni che potessero indicare la sua chiara volontà di prosecuzione di una Fratellanza di Miriam, o ancora più semplicemente di un insegnamento, che evidentemente voleva finisse con lui? Perché non riconoscere apertamente, una volta per tutte, che la triste vicenda che vide coinvolti il barone Ricciardelli, lo stesso Kremmerz e alcuni dei “discepoli più progrediti”, presidi di accademie miriamiche e infine perfino il nipote, fu solo una scandalosa, squallidissima truffa premeditata, architettata e consumata ad arte, per circuire e plagiare il tanto facoltoso quanto ingenuo aristocratico al fine di estorcergli svariati milioni di lire dell’epoca?

E così via per tutti gli altri quesiti in attesa.

Tutto questo significa offendere o deturpare la figura di Kremmerz? Certamente sì, se ci si limita a osservarne l’icona edulcorata e beatificata – per evidenti interessi di chi su di essa ha costruito l’effimera impalcatura di un proprio mondo virtuale – creata da suoi sedicenti seguaci  e se ci si ostina, per quegli stessi torbidi interessi, a incensare, alimentare e perpetuare un’immagine devozionale da santino con aureola, maestro aureo, divinità incarnata o nuovo messia di un piccolo movimento religioso – perché di questo in fondo si tratta, nonostante i ben differenti postulati – fondato e sviluppato su atti e premesse di fede, o come qualcuno li ha acutamente definiti, di ermetismo mistico, assai lontani se non agli antipodi dell’ermetismo vero. No, se si considera Kremmerz entro un’ottica equilibrata, per quell’iniziato e uomo – certamente non comune – che era. Con tutti i pregi e i difetti che caratterizzano ogni iniziato e semplice uomo.

E ancora, tutto questo significa gettare alle ortiche tutto l’insegnamento e l’opera di Kremmerz? Sì, se si vogliono interpretare in toto per oro colato, alla stregua di un nuovo vangelo, o come “unica verità rivelata”, immune da qualunque forma di critica o di analisi imparziale, vietando perfino (come accade in qualche “scuola” gestita da epigoni contemporanei) la correzione di palesi errori di stampa presenti nelle pubblicazioni originali. Poiché questo conduce inesorabilmente, come già altri hanno opportunamente rilevato, “al più oscuro fanatismo integralista”, diametralmente opposto all’ermetismo, e inganna senza attenuanti chi a quest’opera e a questo insegnamento si affida in buonafede, cercando un corretto e sicuro porto per le proprie ricerche e per il proprio ascenso. No, se si vogliono più obiettivamente considerare per quello che sono: il tentativo, purtroppo non riuscito nemmeno quando Kremmerz era in vita, di creare e proporre una “via realizzativa”, abbinata come in altre strutture iniziatiche a un’opera di terapeutica disinteressata, con tutti i limiti e le possibilità che qualunque “via” comporta. Prendendo atto definitivamente, e ribadendo, che Kremmerz non volle che questo tentativo avesse seguito dopo la sua morte.

C’è da dire inoltre – come ogni studioso serio ben sa – che Kremmerz fondamentalmente, pur se dotato di cultura ed esperienza specifiche realmente notevoli, specie se rapportate all’Italia dell’epoca, non scrisse né svelò granché di nuovo. Le sue opere e il suo pensiero risentono sensibilmente (in alcuni casi massivamente, con la riproduzione di interi passaggi delle rispettive opere) dell’influenza diretta o indiretta di autori classici, antichi e moderni, più e meno conosciuti, da G.Bruno ad Agrippa, da L.C. de Saint Martin a Eliphas Levi, a Stanislas de Guaita, a Papus, ai maggiori magnetizzatori dell’Ottocento francese, solo per ricordarne alcuni. E per altri aspetti, agli insegnamenti più riservati del Martinismo francese, della Hermetic Brotherhood of Luxor e dell’Ordre Eudiaque, organismi dei quali conosceva i testi interni e dei quali – Martinismo a parte, ormai accertato – verosimilmente faceva o aveva fatto parte. La stessa idea della “Miriam”, non fu un prodotto originale, bensì un’idea ripresa e sviluppata dalla precedente esperienza di Durville.

Speriamo dunque che in futuro la ricerca storiografica seria non si limiti a riportare i soliti profili agiografici di parte e i luoghi comuni già cucinati in tutte le salse, per riproporre costantemente lo stesso piatto inattendibile e privo di riscontri rigorosi e adeguati, sempre più lontano da una verità oggettiva e sempre più vicino alla leggenda interessata, ormai logora e improponibile.

 

                                                                                                                      Syras e K.Hader

 


- Da “GEBER 73” – (…) Tengo a complimentarmi con voi per questa iniziativa. In effetti non si riusciva a spiegare la cortina di silenzio abbattutasi in rete su quel sito e in special modo su quella discussione dopo la repentina chiusura. Tante sarebbero le domande da porsi. Le mie esperienze all’interno delle scuole (chiamiamolo così, solo per intenderci) di etichetta kremmerziana, mi hanno convinto che certi limiti, non solo dottrinali ma anche culturali e umani, sono cronici ed irrisolvibili, spingendomi oltre. Ritengo che le persone, piuttosto che i metodi, o piuttosto che i mezzi (pratiche e riti di dubbia origine ed efficacia, insegnamento obsoleto e ambiguo)abbiano fatto il loro tempo e non rispondano più, se mai hanno dato vere risposte visti i frutti, al ricercatore di oggi. Questo sarebbe un argomento importante su cui discutere. Ma ritornando al tema iniziale, certamente, come vari utenti hanno scritto, in quel sito, e specialmente nelle battute finali della stessa discussione, si è avuta l’ennesima conferma di quanto sia ancora difficile proporre e gestire un dibattito sereno e imparziale su tematiche esoteriche complesse, e più specificamente kremmerziane o ad esse afferenti, attesa la cronica e reiterata tendenza alle aggressioni reciproche e all’intolleranza dichiarata verso qualsivoglia forma di critica, da parte delle svariate fazioni kremmerziane in conflitto permanente fra loro. Mentre da taluni post è emerso un quadro desolante che ha mostrato il peggio del peggio del sottobosco neokremmerziano (o pseudo-tale) e non, per altro verso non è mancato un buon numero di argomenti e contributi per fortuna diversi e molto interessanti, maturati spesso da esperienze personali, che meritavano di essere salvati e che hanno fornito un interessantissimo spaccato inedito dell’approccio a queste tematiche e a questo genere di “cultura” da parte di una fascia di utenti di nuova generazione, inquadrabile entro un target medio oscillante fra i 20 e i 35-40 anni. D’altro canto, l’esempio e la reazione delle parti chiamate in causa è stato obiettivamente in molti casi tutt’altro che edificante, degradando in troppe occasioni nel becero pettegolezzo, nella triviale mistificazione dei fatti e della realtà, negli attacchi e nelle invettive personali più vili e sconvenienti, perché protette dall’anonimato di comodi pseudonimi e nomi fittizi, nei più bassi tentativi di denigrazione dell’interlocutore, intercalati ad anatemi, insulti e accuse gratuite a destra e a manca. Scene di ordinaria follia e di un’immaturità dilagante e volgare, che fanno comprendere a quali punti può condurre un’iniziazione deviata. e deviante. In questi episodi riscontriamo tutti i tratti più deleteri di taluni organismi corrotti, a cominciare dalla difesa ad oltranza e ad ogni costo della menzogna. Se uno spettacolo di tal genere è da ritenersi riprovevole se causato dagli errori “profani” di un essere umano qualunque, a maggior ragione diviene indegno e indecente se proveniente da chi si proclama “guida” di un’associazione dalle velleità iniziatiche e addirittura “terapeutiche”. Non è certo con questi mezzi che si risolvono i problemi, e questo vale ovviamente per tutti. Grazie dell’ospitalità e auguri di buon proseguimento. 



- da “SHAMARJ” – (…) Posso dire che negli ultimi tre mesi fino al giorno in cui ha chiuso ho seguito anch’io quel sito, in cui ho trovato molte notizie e discussioni veramente interessanti perché abbracciavano una quantità vastissima di argomenti stimolanti, dalle tradizioni orientali a quelle occidentali e mi dispiace che sia andato tutto perso. Anche se non posso dichiararmi suo ammiratore sono rimasto colpito dall’erudizione di Dorje e Gabbana e di svariati altri forumisti, così come sono rimasto ancora più colpito dalla quantità di problematiche sviscerate sull’argomento Kremmerz. Premetto che pur avendo letto i suoi libri non sono mai stato interessato alla sua dottrina e meno ancora alle scuole che si pubblicizzano sue eredi, perciò non sono né un suo detrattore, né un pentito e nemmeno un esaltato seguace delle sue teorie. Ma gli argomenti messi in campo, le esperienze raccontate e la quantità di post che hanno riempito le varie sezioni mi hanno portato a riflettere profondamente sul problema della manipolazione delle idee e delle menti, della parte oscura dell’uomo e del suo samsara e sulle vittime di un’iniziazione che tale non è. Questo è stato un grande insegnamento, per continuare a cercare in tuttaltra direzione, lontano dall’odio e dalle calunnie che portano solo alla morte dell’anima. Qualcuno si è chiesto cosa è mancato in tutto quel fiume di parole? Facile rispondere: l’amore. Gli strali e i rancori invece si sono sprecati dall’una e dall’altra parte. E questa non è la via giusta per avvicinarsi alla verità, alla comprensione dell’errore e alla luce. Dice il Buddha: fare del nostro meglio significa che ogni giorno della nostra vita dovremmo aprire le nostre menti all’umiltà ed interrogarci sui nostri errori, anche quelli di cui gli altri non sanno niente, per cercare di comprendere in che cosa abbiamo sbagliato e sbagliamo. Prima di giudicare gli altri. Senza la presunzione che acceca, indifferenti alle illusioni del mondo. Cos’è che ci fa capire se siamo veramente sul sentiero che conduce alla luce? Quando il nostro cuore si riempie di amore, di bene e di pace. Quando riusciamo a rispondere con l’amore all’odio. Quando il cammino innalza l’anima verso le vette della bontà e dell’altruismo, facendo del bene a chi ha bisogno. I maestri le cui bocche secernono odio, intolleranza, disprezzo o calunnia, sono solo maschere del Male, il quale di esse si serve per ingannare i puri.

Desidero concludere ancora con un’ultima frase del Buddha: “In verità mai potrà accadere che l’odio possa essere placato con l’odio”. Grazie.


- da “Argonauta” - Spett. giulianokremmerz.com (…) Come scrissi già un bel po’ d’anni fa in un’altra discussione sullo stesso argomento, dove c’è Kremmerz e Kremmerziani di solito finisce in rissa, e di solito la discussione finisce chiusa. Quel che è accaduto è solo l’ultima conferma. Si dice che sbagliare è umano ma…Vedete voi! Saluti.


- da “Cercatore 83” – (…) Mi rivolgo a questo sito per tentare di avere una risposta a questa domanda che ho proposto anche in altri forum: quando sarà possibile vedere sul Kremmerz parole e riflessioni o anche giudizi obbiettivi e pacati, senza che appena si pronuncia il nome si alzino le nuvolette di incenso di quelle parti che lo vorrebbero santo subito o le barricate con condanne a tutto campo dei detrattori, con gli immancabili scontri verbali tra le due tifoserie? 


- da “Anselmo” – (…) Mi riallaccio al post di Shamarj e premetto anch’io che non sono un estimatore del Dorje di quel forum, né tanto meno dei kremmerziani, anche se ho letto in passato con qualche interesse alcuni suoi libri. Non credo corretto ridurre l’importanza ed i problemi di quel forum relazionandosi solo e soltanto a “quella” discussione. Quella su Kremmerz era solo una fra le tante dalle quali venivano fuori notizie e informazioni interessanti e chiarificatrici su molte zone oscure dell’esoterismo. Ogni utente, che ritengo di sufficiente intelligenza, era in grado di valutare e scegliere con la propria testa distinguendo bene la fuffa e le esagerazioni dalla realtà. O almeno così dovrebbe essere. In tutti i contesti ed in rete più che mai troviamo opinioni e informazioni divergenti, di tutti i generi, dalle inutili alle false, alle idiote ecc.ecc. ma anche quelle utili, ottime e intelligenti, ma censurarle è un errore. Ognuno deve essere in grado e lasciato libero di filtrarle, senza che altri decidano di “pensare” al posto tuo. Il discorso rimane aperto. Vi ringrazio e saluto. 


- da “Philosophon” – (…) Ciò che apprezzo di più è l’idea e le intenzioni di intavolare un libero confronto di idee su Kremmerz. A mio modesto parere consiglierei però di distinguere bene la figura di Kremmerz, che nonostante i difetti rimane grande divulgatore e solido punto di riferimento nella storia dell’esoterismo, dalle scuole derivate dal suo insegnamento. Non voglio entrare in polemiche vecchie e recenti ma è evidente che sono due cose molto diverse tra loro, che vanno esaminate separatamente. 


  - da “Insider 80” – (…) Ero iscritto a quel forum che seguivo con curiosità  da un paio di mesi e questo è grossomodo il messaggio che avrei voluto postare prima che chiudesse.

Credo che qualunque osservatore esterno che non deve difendere nessuno possa trarre alcune conclusioni da questa discussione molto istruttiva. Per me è stata una “novità” che ho osservato con piacere e interesse, almeno fino a quando sono subentrati personaggi che non saprei come definire ma che anche un bambino avrebbe riconosciuto come troll. Queste manovre artefatte palesemente, che puntavano in modo scoperto a creare fumo depistante dai punti centrali del thread sono state a mio parere la punta più indecente di queste pagine e mi hanno spinto a scrivere ciò che ne penso. Per prima cosa c’è da dire che non tutti ma alcuni di quei kremmerziani usciti allo scoperto hanno dato di sé una pessima immagine di sciocchi pettegoli, ignoranti e ottusi fino al parossismo di cui forse non si sono nemmeno resi conto, drogati come sono dal loro delirio di presunzione. Come si può arrivare a certi punti di pubblica bassezza? Non tanto per un Kremmerz, pace all’anima sua, che forse se la riderebbe alla grande di tutto questo, ma per quelle persone che vorrebbero rappresentare una sua continuità contraffatta spingendo l’osservatore a chiedersi se questo è il risultato del suo insegnamento.

Riflessione sul topic: impossibile dare una risposta. Personalmente non mi affiderei mai a simili “cure “, ma è incontestabile che su di sé e sul figlio menomato non funzionò. Come qualcuno ha già scritto, qualunque pranoterapeuta potrebbe portare elenchi di casi risolti con documentazione medica, tacendo però sui fallimenti.

Riflessione su Kremmerz: come “iniziato” vendeva l’iniziazione per novanta lire/sterline oro, macchiandosi senza scusanti di simonia. Non c’è bisogno di dire altro. Come uomo, la seconda parte della sua vita è solo declino, tristezza e fallimenti dichiarati nei suoi libri, in lettere a figlia e discepoli, fino ad invocare la morte come liberazione. Non c’è bisogno di dire altro.

Riflessione sul problema Ricciardelli: è una tristissima eppure banale verità che tre o quattro “alti” discepoli, con il patrocinio o la complicità di Kremmerz irretirono questo sciagurato psicolabile allettati dal suo patrimonio per spillargli milioni di lire di quasi un secolo fa, traducibili in milioni di euro di oggi, con una serie di inganni che mettono i brividi. Anni dopo il nipote di Kremmerz fece anche di peggio e fu condannato da una sentenza di tribunale. Stendiamo un velo pietoso.

Riflessione sulla Myriam: è un’altra conclamata verità storica che Kremmerz prima di morire non spese nemmeno una riga o una parola perché la scuola da lui creata e cresciuta continuasse a vivere anche solo virtualmente. Cosa fa pensare questo? Che tutti i gruppi miriamici spuntati dopo di lui come funghi sono frutto sbandierato di fantasia e di artificio, come i tanti Ordini Egizi che ogni tanto appaiono qua e là come la madonna.

Si potrebbe riflettere ancora su tanti altri punti importanti come le sue dottrine ibride e le sue pratiche fantasiose spacciate per egizio-caldee, ma mi sembra che di questo già altri abbiano parlato a lungo e con competenza. Grazie dell’ospitalità (…). 


  - da “Lapo” – Concordo con Philosopho. E’ vero che l’albero si vede dai frutti, ma non credo sia giusto attribuire al Kremmerz errori che non ha. Credo che lui ci mise tanta buona volontà e impegno, ma è proprio lui ad ammettere che si sbagliò sui tempi, cioè sul “calendario” e probabilmente sui discepoli, che non raggiunsero mai non dico il suo livello, ma rimasero sempre dei mediocri e in alcuni casi perfino dei profittatori o veri e propri ladri. E non è certo colpa sua se alla sua morte quelli che non si sono rassegnati all’idea di chiudere bottega si sono inventati di sanapianta delegati generali, ordini egizi, mandati ed altri espedienti dei più deprecabili. Mi piacerebbe che si andasse più affondo in questa parte storica di grande importanza, per capire e chiarire finalmente la situazione che abbiamo oggi sotto gli occhi. 


  - da G.F.G. – (…) D’accordo sulla necessità di separare in ogni possibile giudizio Kremmerz dai suoi epigoni. Sono due cose che dovrebbero essere sempre distinte. Non mi sembra giusto comunque giudicare Kremmerz solo sulla base di alcuni errori che può avere commesso.


  - da “Argonauta” – (…) Ciò che risulta chiarissimo anche da quella discussione è che l’insegnamento kremmerziano e quel che gli gravita attorno, da che si conosce, è tutto un inganno. A che serve continuare a parlarne?


  - da “orpheus” - A proposito degli autori ai quali Kremmerz avrebbe attinto, vorrei qui segnalare un “plagio” che nessun storico fino ad ora ha mai denunciato. Mi riferisco a quel brano di Kremmerz noto come “Non credere” in cui leggiamo “Non credere alcuna cosa solo perché sentita dire; non credere nelle tradizioni che ci arrivano vecchie e alterate dalla favella umana; non credere a quello di cui gli uomini molto parlano, né credere solo perché ti sta dinanzi la testimonianza di un sapiente; non credere a una cosa perché delle probabilità ti parlano per essa o perché per vecchia abitudine la ritieni vera; non credere nella stessa autorità del tuo Maestro e del tuo Sacerdote. Prendi per verità, e vivi secondo essa, solo ciò che la tua ricerca e la tua esperienza ti dimostrano corrispondente alla tua salute, al tuo bene e al bene degli altri uomini come te”.

Fra le massime del Buddha troviamo la seguente: “Non prestare fede ai vecchi manoscritti, non credere una cosa perché il tuo popolo ci crede o perché te l'hanno fatto credere dalla tua infanzia. Ad ogni cosa applica solo la tua ragione; quando l'avrai analizzata, se pensi che sia buona per tutti e per ciascuno, allora credila, vivila, e aiuta il tuo prossimo a viverla a sua volta. Non credere a nulla, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso. “

Non penso ci sia bisogno di un commento.


 - da “Mara” – Sono una ex-iscritta al forum per me amatissimo di buddhismoitalia e vi scrivo solo per dirvi che con piacere ho notato la vostra riproposta, anche se in diversa forma, di un thread che è stato sogno e tormento di molti in quei mesi e che ha infiammato letteralmente quel forum veramente interessante. Io stessa ne fui coinvolta e mi appassionai, trovando in esso tante possibilità di approfondimento e di apprendimento, di materiale che nemmeno conoscevo, tante nuove amicizie e tanti motivi di ricerca e di meditazione sempre nuovi. Credo che come me altri utenti vi saranno grati per avere fatto in modo di non dimenticare quel forum, dove nonostante gli eccessi di una dialettica “fuori dalle righe” ognuno ha potuto esprimere ciò che pensava sempre senza peli sulla lingua, almeno finchè ha potuto. Mi auguro e vi auguro che non vi manchi il coraggio di proseguire. Mara.


- da “Templare” – (...) Quel sito e quella discussione in particolare, sono stati la giusta nemesi di chi ha per anni seminato vento raccogliendo infine tempesta. Mi auguro che sia ripristinato in rete integralmente come testimonianza delle follie prodotte da una “iniziazione deviata”.


- da “Rigel X” – Molto d’accordo con Insider 80 e ringrazio Orpheus per il suo ottimo post, in pratica sono le stesse parole!


 - da “A.” – (…) Vi invierò a breve anch’io alcune considerazioni su questi argomenti. Per il momento volevo soltanto ringraziarvi per la libertà vera che si respira in questo sito, cioè sulla possibilità di esprimere liberamente quello che si pensa senza il timore o l’eventualità di essere bannati o censurati. Una possibilità divenuta rarissima in rete, dove chiunque abbia un blog, un forum ecc. si sente un ducetto autorizzato a decidere chi e cosa possa essere pubblicato, accettato, censurato, offeso ecc. ecc. Grazie e complimenti per questa scelta coraggiosa. 


  - da “Aladino” – Sembra difficile a credersi ma ciò che Marcuse aveva fotografato e preconizzato per l’attuale cosiddetta società dei consumi, sembra potersi applicare a quel mostro polimorfico che corrisponde all’altrettanto attuale “mondo” esoterico, fatto di una moltitudine fuori controllo di sigle, etichette, movimenti, pseudo-religioni, ordini , congreghe, gruppi, associazioni e via dicendo. In questa Babele di grotteschi sproloqui eruttati quotidianamente in rete, in tv e sui giornali, che gravita attorno alla convinzione che il mondo ruoti intorno ai propri interessi e alle proprie manie, troviamo l’esatta corrispondenza clonata di ciò che accade altrettanto quotidianamente nella vita sociale, nei media e in particolare nei programmi televisivi. Dibattiti e talkshow a ruota libera che si risolvono sempre più spesso in scontri verbali ed insulti in random, ugualmente pilotati ed incoraggiati per impennare il moloch dell’audience, cioè a dire della pubblicità, cioè a dire del profitto. Con gran soddisfazione dei profittatori. Un autentico squallore in cui l’onestà intellettuale abdica inesorabilmente davanti alla prostituzione imperante delle idee e degli ideali, asserviti al tornaconto personale, alla manipolazione delle menti, alla viltà di chi è disposto a tutto pur di affermare la propria apparenza e di non riconoscere un proprio errore, alla miseria di chi sputa sentenze per giustificare o vendicare il proprio fango interiore, al reiterato inganno del fine che giustifica i mezzi. Dov’è l’esoterismo in tutto questo? Scomparso, dissipato, esiliato, ridotto anch’esso a genere di consumo, per ogni stagione, per tutti i gusti. Non entro nel merito delle microrealtà new-age, anch’esse prodotte e dilagate in ogni possibile innocua variabile. Ciò che in periodi più seri si è interpretato per Ermetismo o per Alchimia, o Tradizione, è oggi ridotto a mero intellettualismo, a spot autoreferenziale o paravento ipocrita dei vari logorroici guru e prolifiche sottocategorie annesse, che per nutrire le arpie delle proprie egopatologie non esitano a riversare su altri ed altro il prodotto finale di un processo fisiologico che se in ambito fisico ha una funzione utile e necessaria, in ambito intellettuale si riduce ad inutilissima e dannosissima contaminatio mentis.

Qualcuno forse si chiederà: e tu chi sei e che patente hai per giudicare? Non sono nessuno, non ho alcuna patente, spero unicamente che qualcuno possa condividere il mio pensiero, o fruirne per elaborarne uno proprio liberamente, e contribuire a staccare la spina al virus della follia che si propaga (anche) attraverso il web con finalità opposte alla stessa immaginata ed elogiata da Erasmo. Altri si chiederanno: cosa c’entra questo ennesimo “sproloquio” con ciò di cui si è scritto fino ad ora? Forse niente. Forse molto. Sicuramente non è poco averlo potuto scrivere (e leggere). Liberamente. Grazie, che mi si pubblichi o meno. 


 da “AZA” – (…) In fondo non ha nessuna importanza né per me né per voi chi possa essere. Sono una persona che ama la VERITÀ, che nelle sue ricerche ed esperienze non si è mai fermata alle teorie ma ha sempre voluto andare in profondità e verificare anche a costo di sacrifici. Ciò che mi ha insegnato a capire meglio questo mondo è stata una brutta esperienza in una associazione kremmerziana, che non cito nemmeno perché parlo della mia esperienza e pertanto non ritengo giusto generalizzare. Da lì in poi mi sono orientata verso altri percorsi che mi hanno aperto la mente a nuove esperienze formative e nuove possibilità di crescita. Tutto questo con molto senso critico e diciamo pure anche una certa diffidenza, che in questo campo ritengo indispensabile. In riferimento a quanto ho premesso, vi scrivo per testimoniare che in questo mio processo di chiarimento e di maturazione interiore mi sono stati di grande aiuto gli scritti di Dorje e Gabbana e il contatto che in seguito ho avuto con lui. In questa persona ho trovato non solo una grande erudizione ed esperienza, ma una miniera di consigli molto seri, di gentilezza e disponibilità, dai quali ho potuto comprendere molto meglio quei punti che prima non erano stati messi perfettamente a fuoco e raggiungere una visione chiara di problemi personali ed esoterici importanti. Per riassumere, tengo a ringraziarlo pubblicamente con tutto il mio cuore per le tante pagine che ha scritto e, a livello personale, per ciò che ha fatto per me. Tengo anche a farvi sapere che avevo già inviato questo post ad un blog in cui si discuteva dello stesso argomento ma non mi è stato pubblicato. Spero che in questo spazio aperto alle libere riflessioni non succeda la stessa cosa. Vi ringrazio e saluto. 


- da “Rigel X” – (…) Sinceri complimenti, la maggioranza degli interventi è veramente molto interessante e soprattutto presentata in forma civile senza eccessi di polemiche, cosa ormai più unica che rara. Mi piacerebbe fosse approfondito, se possibile, il periodo di militanza di Kremmerz nell’Ordine Martinista, cioè quali sono stati i suoi contatti, il suo ruolo, e quali influenze e conseguenze ha avuto nella sua opera. Vi ringrazio dell’attenzione e saluto con cordialità.

(Siamo noi che ringraziamo Lei e tutti coloro che partecipano; in proposito, sarà tra non molto pubblicato un breve testo che se pure non risponde interamente agli interrogativi proposti, chiarisce e conferma con particolari interessanti l’appartenenza del Kremmerz al Martinismo e lascia intendere quanto questa sua formazione abbia verosimilmente inciso sull’intera sua opera, e più specificamente gli inizi – N.d.R.)


  - da “orpheus” – (…) Vorrei chiedere a Templare se potesse gentilmente specificare a quale corrente si riferisce quando parla di “iniziazione deviata”. Non per polemica, ma solo per capire. Grazie 


   - da “Anashanti” – (…) Credo anch’io di essere incappato nello stesso blog (…) di cui parla Aza, in cui paradossalmente si inneggia proprio alla “libertà dell’anima” e si dispensano massime e consigli new age per “crescere”. Un blog il cui titolare evidentemente vuole predicare bene ma razzola molto male e che in ciò che ha pubblicato su questo argomento non è riuscito a superare la dignità del gossip. Anch’io, solo per avere esposto educatamente la mia opinione sono stato trattato con ironia demenziale e mi sono visto “cestinare” le mie repliche, perché “fuori tema” ( cioè davano fastidio al titolare chiaramente prevenuto). Trovo inammissibile che ancora succedano queste cose! Ciò che in sostanza volevo affermare era la difesa non tanto di Dorje & Gabbana, di cui sono stato perfino accusato di essere portavoce o lui stesso nascosto con altro nick, ma di una buona parte delle cose che ha scritto, che ritengo assolutamente vere. Spero molto che questo mio post non faccia la stessa fine (…).


 - da “Templare” – Per Orpheus: mi sembrava implicito il riferimento a quella kremmerziana o kremmerzista come si definisce oggi. Ma lungi da me l’idea di riaprire anche qui una polemica di cui si può benissimo fare a meno. Quel sito e la discussione sono di nuovo ripristinati e anche se chiusa basta e avanza, finché resterà in rete, parla da sola.


 - da “Savi” – (…) Anashanti e Aza non vi dovete stupire: in Italia basta che metti una divisa a qualcuno, anche all’operatore ecologico o netturbino (senza offesa!), e subito scatta la sindrome del generale, la paranoia del potere. Stessa cosa per i fondatori/proprietari di blog e forum che con arroganza e vigliaccheria aprono,chiudono, bannano, decidono chi è buono o cattivo e pensano al posto tuo come dice Anselmo etc. Il bello è che si credono iniziati o guru illuminati ma la colpa non è loro, ma di chi ha tempo da buttare via frequentando i loro siti. 


- da “Dadhali” a “Templare” – Solo l’iniziazione kremmerziana?...


 - da “Franco L.” – (…) Se si parla di iniziazione deviata la storia parte da lontano e, ci possiamo chiedere, oggi chi si salva? La nascita degli ordini iniziatici e delle molte filiazioni è tempestata di scissioni e lotte intestine. Questo dovrebbe far pensare. Se l’albero si vede veramente dai frutti e viceversa non è poi così peregrino infatti pensare che grossi sbagli ci furono e ci sono. Fino a quando i maestri sono stati in vita, lasciando impressa la loro idea vitalizzata, le cose sono andate bene o male avanti. Dopo la loro morte le cose sono molto cambiate o proseguite per forza d’inerzia. Poi tutto si è sfasciato e si può parlare ormai di deriva. In altro forum di kremmerziani seri si dice apertamente che nel caso della Myriam si è voluto resuscitare un cadavere. Però non mettiamoci solo i kremmerziani.


  - da “Amor” – (…) Io sono o almeno ritengo di essere un esoterista senza pregiudizi o preferenze di nessuna parte in quanto non affiliato a particolari correnti. Questo credo mi permetta di esprimere un giudizio spassionato. Secondo me il vero merito di quella discussione di cui qui si parla è stato quello di infrangere finalmente quel tabù che prima impediva su qualsiasi forum di mettere in discussione Kremmerz e Kremmerziani, come si può e si deve fare per qualsiasi altra corrente esoterica. Mi aggiungo al coro positivo dei commenti per questa iniziativa libera da loschi interessi e prepotenze, che non mette lucchetti appena qualche parere va contro la linea di pensiero di qualche admin frustrato. (…)


 - da “V.” – (…) Io credo che gli insegnamenti di Kremmerz siano per buoni e tanti motivi ancora validi e fruibili, anche se rispecchiano per forza di cose mentalità e cognizioni di un’epoca passata. Ma distinguiamo bene! Come già è stato detto, nonostante gli sbagli, una cosa è Kremmerz, un’altra cosa sono i gruppi e gruppetti che se ne contendono l’eredità con una guerra tragicomica. Questi non trasmettono più nemmeno l’insegnamento di Kremmerz. Nell’ipotesi migliore fanno forse del “Verginellismo”, del “Ceurismo” del “Decristismo” o qualche altro ibrido dottrinale.Cioè riportano, filtrato dalla propria interpretazione, quel poco che ricordano dell’insegnamento dei loro maestri. Possiamo salvare un Circolo Virgiliano il cui precedente preside Verginelli era stato almeno discepolo di Kremmerz. Ma gli altri? Le filiazioni Lombardi derivano da un personaggio con gravi deficit, vecchio e malato, che non vedeva più Kremmerz da vent’anni quando il maestro è morto. Che insegnamento può avere lasciato? Una sequela di errori e si sono visti tutti, già da quando esordì nel 1947 affermando che era ancora Segretario della Myriam, nominato oralmente Delegato Generale da Kremmerz, fino all’aborto del suo progetto e di quella che fu una sua emanazione, la Ceur. La filiazione di Bari ancora peggio, dalla riapertura di una semplice accademia patrocinata da Lombardi, in poi. La conferma del fallimento è a disposizione di tutti: Kremmerz scrive: “ Una cosa sola desidero: che gli studiosi di ermetismo magico italiani, non si separino, non si dividano, non si combattano tra loro in aride polemiche, ma come figli della Grande Arte si tengano stretti con l’Amore intorno al punto criticissimo della ricerca per la Scienza più umana che l’uomo sia mai audacemente pervenuto a possedere. L’ermetismo, la magia, la filosofia delle forze occulte non si riducono a semplice erudizione né ad esercizi verbali ed oratorii. Bisogna conquistare, possedere, conservare, come la sfinge, per poi donare ai poveri della Scienza e dell’Arte quando si è pronti al sacrificio di nobilmente sentirsi prodigo." Quando si è pronti al sacrificio di nobilmente sentirsi prodigo? Ma quando mai si è vista tanta nobiltà d’animo da parte dei gruppi kremmerziani? Fate bene attenzione: Kremmerz si rivolgeva genericamente a tutti gli studiosi di ermetismo magico italiani! E cosa fanno i gruppi dei suoi sedicenti seguaci? Si fanno forse un esame di coscienza e cercano umilmente di mettere da parte un po’ del loro orgoglio per onorare parole e volontà del comune maestro e ricomporre la scalcinata fratellanza? Ma neanche per sogno, si sparano addosso con minacce, calunnie e carte bollate come fanno i peggiori nemici! Una vergogna, e basta questo per capire come vanno le cose. (…)


 - da "Templare" a "Dadhali" - Qui si parla di Kremmerz e kremmerziani mi pare. Se vuoi possiamo anche allargare l'analisi ad altri.


  - da "Maryan" - (...) Penso che tutte queste discussioni non portino a niente. Kremmerz era un Maestro e come tutti i Maestri può essere soltanto onorato.


- da “Templare” – Straquoto quanto scritto da V. Gli scalzacani eredi di niente fanno del ceurismo, del verginellismo e del decristismo e basta, pertanto un insegnamento deviato in origine, filtrato dalla loro ignoranza e incompetenza. Mezzo secolo di storia sconcia che non ha uguali in nessun’altra organizzazione esoterica. E non salvo nemmeno Kremmerz perché fu lui a mettere l’imprimatur all’operazione San Gennaro dei suoi tre discepoli osiridei per spennare Ricciardelli e prosciugargli il patrimonio. Le 90 sterline estorte ai babbei che venivano iscritti all’Ordine egizio erano briciole a confronto dei milioni rapinati al barone. E chissà quante altre cose non si conoscono! (…)


 - da “Savi” – Ma ti pare serio Maryan scrivere nel 2013 che Kremmerz era un maestro e che i maestri vanno solo onorati? Questi sono i tuoi argomenti? Se è così fai bene a continuare con le tue preghierine quotidiane, a santificare le feste con i riti ,a leggere le sacre scritture magistrali e infarcirti la testa di illusioni e superstizioni. (…)


  - da “C.R.” – (…) Semmai è inutile accanirsi su un cadavere. Che la parabola kremmerziana sia in declino è un dato oggettivo e tutto questo è indice netto della necessità di superare certe espressioni di un ermetismo che ha mostrato tutti i suoi limiti, per un orientamento non più esautorato del suo vero spirito tradizionale e libero da commistioni con elementi dottrinari controiniziatici.


  - da “Maryan” a “Savi” – Per me è molto serio. Non sto a giudicare errori o non errori, per me hanno poco valore. So che nel Kremmerz e nel suo insegnamento ho trovato risposte vere ai miei interrogativi e alla mia ricerca. Questa è la mia verità e questo è ciò che penso.


  - da “Tiberio” – Buonasera, sono stupito dalla libertà di parola presente in questo sito e mi complimento per questo. Mi presento: sono un anziano ex-kremmerziano con 20 anni circa di militanza, prima nelle file C.e.u.r. quando iniziai, e dopo in altri due tronconi dei rami Bari e Roma e qualche altro sporadico contatto. Per questo conosco molto bene alcuni fatti per averli vissuti di prima mano. Scrivere la storia della mia esperienza sarebbe troppo lungo e complicato anche se potrei raccontarne tante. Preferisco riprendere questo post presente in rete ed annotarlo con mie note personali che metterò fra due parentesi quadre. Non pretendo che queste note siano la VERITA’ ma la logica conclusione di ciò che ho potuto constatare di persona. Spero che la lunghezza del post o altri motivi non impediscano la pubblicazione (…).

(http://digilander.libero.it/iniziazioneantica/index.html)

 La Fratellanza di Miriam

  Quello che segue è un post un po’ lunghetto e riguarda la storia della Fratellanza di Miriam. Poiché il mio amore per l’Ermetismo è nato dalle letture delle opere di Giuliano Kremmerz, non ho potuto fare a meno di cercarne le “vestigia”. Di Kremmerz se ne parla bene e se ne parla male, questo per le vicissitudini avvenute alla sua Schola. Vale la pena pertanto cercare di farsi un quadro globale di quello che le è successo nel corso dell’ultimo secolo. Mi perdoneranno i Miriamici che conoscono la Verità, ma la letteratura sull’argomento è deficitaria e discordante. [[ Molto deficitaria!! Per esempio TUTTE le storie della  fratellanza di Miriam sono scritte da conventicole kremmerziane e nessuna è obbiettiva]]

 Nebhepetra

  (I commenti tra le parentesi quadre sono di IniziazioneAntica – I commenti tra doppie parentesi quadre sono miei)

  La storia inizia nel dicembre del 1912, quando Le cinque accademie fondate tra il 1910 e il 1911 (Bari, Napoli, Taranto, La Spezia, Roma) vennero chiuse d’autorità dallo stesso Kremmerz, deluso dall’andamento delle stesse.

Purtroppo il Kremmerz non era il padrone delle Accademie, che per loro stessostatuto, essendo dotate di un Consiglio Magistrale, potevano tranquillamente andare avanti senza la sua presenza. [Questo dimostra il perché del progressivo degradamento dell’ermetismo kremmerziano, oggi i circoli kremmerziani non sono quelli che aveva in mente lo stesso Kremmerz !!! Essi utilizzano il nome del Kremmerz solo per“sopravvivere” ! Inoltre i circoli kremmerziani si dovrebbero estinguere in modo che dalle loro ceneri possa rinascere un nuovo modo di fare ermetismo.] [[ Concordo e aggiungo che si dovrebbero estinguere anche perché Kremmerz stesso voleva che si estinguessero, altrimenti quand’è morto avrebbe lasciato disposizioni chiare in altro senso.]]

Nel gennaio del 1913 riaprirono le due Accademie di Roma e Bari sotto la guida del Consiglio Magistrale [[ quale “Consiglio Magistrale”?]] al cui capo era Domenico Lombardi che, all’interno dell’Ordine Egizio [[Cioè alle dipendenze di Kremmerz]] era conosciuto con lo pseudonimo di Benno[1]. Egli aprì un altro centro a Napoli, l’Accademia Sebezia. L’Accademia Pitagora di Bari era presieduta dall’avvocato Borracci, mentre il Circolo Virgiliano di Roma era presieduto dal dottor Bonabitacola. Lombardi era stato nominato da Kremmerz Segretario generale della Fratellanza di Miriam nel 1899 e fu senza ombra di dubbio uno dei suoi più fedeli e leali seguaci. [[ Alla presidenza dell’Accademia Sebezia subentrò V.Manzi e prima di Bonabitacola il Circolo Virgiliano fu presieduto da P.Bornia.La carica di “segretario generale” era decaduta alla chiusura delle accademie e non più ripristinata da Kremmerz]]

Tutte le accademie vennero chiuse e messe in sonno negli anni 20 a seguito della durissima persecuzione del fascismo che aveva vietato qualsiasi forma di aggregazione massonica o esoterica [[ Questo è stato accertato che non è vero: la repressione fu attuata solo verso le logge massoniche e con una di esse fu confusa la sede miriamica di Bari. Il Circolo di Roma non ebbe problemi seri e dopo un chiarimento con la questura ebbe il permesso di continuare, ma Bonabitacola impaurito preferì chiudere]]. Addirittura Lombardi fece perdere completamente le proprie tracce interrompendo qualsiasi relazione con i supersiti dei circoli disciolti.

E’ così che, quando nel 1947, alla fine della guerra ed alla veneranda età di 84 anni, decise di ripristinare i legami tra i fratelli dispersi per riportare in vita il sogno kremmerziano, trovò molte resistenze al riconoscimento della propria autorità [[Giustamente, perché non aveva più nessuna autorità da troppo tempo e nessun documento per comprovarla. Verginelli in persona mi disse che quando fu chiesto a Lombardi di dimostrare il suo contatto con l’Ordine Egizio non fu capace di portare nessuna prova]].

A Roma, Pietro Suglia, che era subentrato a Bonabitacola, rivendicava un legame diretto con l’Ordine Osirideo Egizio [[non mi risulta che Suglia abbia mai detto questo]]; a Bari, Borracci era ormai morto nel 1943.

Benno dovette quindi far rinascere la Schola immettendo nuova linfa e riappropriandosi indiscutibilmente della successione iniziatica. [[“riappropriandosi” senza nessun diritto]].

Per riuscire in questo aveva necessità di una figura autorevole ed emblematica che l’appoggiasse, capace di oscurare il “tradimento” da lui perpetrato più di 20 anni prima ai fratelli di un tempo. Questa figura si identificò nel matematico dr. Alfonso del Guercio, amico di Arturo Reghini. Del Guercio faceva parte di più strutture iniziatiche, e i suoi contatti spaziavano dall’Europa al Sudamerica; tanto che in Italia nel 1944 aveva steso le basi per creare una nuova scuola ammonia, l’ Ordine del Mantos. Progetto che fu messo nel cassetto temporaneamente per aiutare Lombardi a riavviare il vecchio sogno Miriamico. [Grande errore !] [[Sì, grande errore e scelta sbagliatissima, ma ispirata da chi??..]].

Un altro esponente fu individuato in Arduino Anglisani (Hariel), già kremmerziano, che fu incaricato come archivista personale di Lombardi nel 1948; vi era il napoletano Mario Parascandolo (Hahaja) ed infine il pugliese dottor de Cristo (Harael) [[Ultimo arrivato ma benestante e abile nel farsi spazio]]. Nel dicembre del 1947 fu emessa una Circolare per mantenere la regolare continuità della Fratellanza di Miriam a firma di Domenico Lombardi, dove si specificava che tutte le comunicazioni dovevano essere inviate all’indirizzo del dr. Del Guercio, in carica come Segretario Generale della Fratellanza.

Ma la rediviva Schola non era nata sotto i migliori auspici: contrariamente a quanto predicato da Kremmerz, all’interno della novella struttura cominciarono ad infiltrarsi elementi massonici [[Quella clausola è controversa perché gli iscritti al Rito di Misraim avevano libero accesso già da una circolare del 1909]]. Oltre a ciò, sembra che Alfonso del Guercio aspirasse a prendere in toto il controllo della Fratellanza neocostituita, cosa assolutamente non condivisa e gradita da Lombardi. Pertanto, tra la fine del 1948 e l’inizio del 1949, Del Guercio fu estromesso dalla Fratellanza per “motivi disciplinari” [[Del Guercio si era accorto che dietro Lombardi non c’erano né ordini egizi né nient’altro ma solo il desiderio di un povero vecchio di riscattarsi. Nel giro di un anno Lombardi si accorge di avere fatto un errore madornale: ma che “maestro” era??]]. Del Guercio ritornò pertanto al suo antico progetto. [[ Senza riconsegnare a Lombardi tutto il materiale riservato della Schola che gli era stato affidato, con gravissimo danno al progetto dello sprovveduto e mendace Lombardi che da questo primo colossale fallimento avrebbe dovuto capire quali disastri stava combinando!]]

A seguito di questo cambiamento la Segreteria della Scuola fu demandata a Mario Parascandolo il quale, alla morte di Lombardi nel dicembre del 1951, prese le redini della Fratellanza non senza che si sollevassero malumori tra alcuni degli aderenti che aspiravano a tale ruolo. [[ Parascandolo era stato nominato suo “Procuratore” dallo stesso Lombardi.]] Tali malumori, o meglio forti contestazioni non certo degne di persone illuminate [[illuminate??]], fecero sì che, semmai con Lombardi fosse stato recuperato un qualsivoglia contatto con l’Ordine Egizio, tale contatto fosse inequivocabilmente interrotto. [[ Tale “contatto “ non era mai avvenuto, ed era stato comunque dichiarato ufficialmente “interrotto” già precedentemente da Lombardi stesso che non poteva più reggere il gioco. Nella più benevola delle ipotesi è possibile che Lombardi avesse contattato qualche esponente massonico, subito defilatosi appena constatata la realtà della situazione]]

Infatti in un suo scritto[2] Hahaja riprese le parole del Kremmerz: -“Una sola cosa desidero: che gli studiosi di ermetismo magico, italiani, non si separino, non si dividano, non si combattano tra di loro in aride polemiche, ma come FIGLI DELLA GRANDE ARTE si tengano stretti intorno al punto criticissimo della ricerca per la scienza più umana che l'uomo sia mai audacemente pervenuto a possedere.” [[Proprio come hanno sempre fatto i kremmerziani!]]-

L’Ordine Egizio, vista la materia caotica, l’hyle informe su cui si basava la struttura portante della Schola, si ritirò di buon ordine lasciandola al suo destino [[Ordine Egizio?? Ammesso e non concesso che sia esistito quando mai se ne occupò?? Se fosse stato veramente l’Or.Eg. non avrebbe potuto e dovuto prevedere con largo anticipo quali sviluppi avrebbe preso l’iniziativa??]]. Fu questo il motivo per cui nel 1952, Parascandolo, insieme ad Anglisani, all’ingegnere Carlo Coraggia ed Agusto Lista decisero di dare vita a Roma ad una

 loggia massonica ANKH (Accademia NeoKremmerziana Hermetica) [[Altro grande errore. Sulla A.n.k.h. vedasi anche:

www.ermetismo-kremmerziano.org/Docs/.../EreditàKremm01-2nda.htm‎ ]] per costituire un nuovo Capitolo Occulto, un novello Ordine Osirideo Egizio, il cui paravento era la casa editrice C.E.U.R. (Casa Editrice Universale di Roma) [[ La C.e.u.r. fu creata dopo il distacco dalla Massoneria!]] . De Cristo - Harael, che era stato messo a capo dell’Accademia Pitagora di Bari [[da Lombardi, che non aveva nessuna qualifica per farlo]], non appoggiando tale decisione, decise di mettere in sonno le attività della sua scuola [[E meglio sarebbe stato se in sonno fosse rimasto]]..

Il sogno di Guardea

Nel 1954 Hahaja muore designando l’ingegner Coraggia (Lehahiah) quale Successore [[Con una registrazione al magnetofono!]], ed anche questa scelta fu causa di forti dissensi. Alcuni maestri di Miriam infatti, vantando un’iniziatura diretta da parte di Kremmerz, mal vedevano un iniziato di “seconda generazione” a loro capo [[Il vero problema era che non ne riconoscevano proprio l’autorità!]]. Essi si allontanarono pertanto dallanuova linea ortodossa delineata da Lehahiah creando dei Cenacoli autonomi.

Coraggia era una persona sincera, profondo conoscitore dell’ermetismo e desideroso di ricomporre tutti i dissidi che permeavano l’ambiente kremmerziano [[Coraggia infatti tentò di riunire i tronconi di Bari (De Cristo) e di Roma (Verginelli) ma ne ricevette un netto rifiuto]]. Inoltre era di carattere forte ed organizzato. Questo permise in breve tempo, a partire dalle dueaccademie di Roma e Napoli e grazie ad un’accurata opera di divulgazione e diffusione delle opere di Kremmerz [[ L’Opera Omnia, stampata in tre grossi volumi dalla C.e.u.r. negli anni cinquanta, e poi “La Scienza dei Magi” stampata in 4 volumi dalle Mediterranee negli anni settanta sotto il patrocinio C.e.u.r.]], di creare una struttura di centri che si estendeva a tutta la penisola e perfino in Spagna [[e Francia]].

La fratellanza crebbe tanto che, a metà degli anni 80, decise di dotarsi di una nuova ed adeguata sede per le alte gerarchie dell’Ordine, che si tradusse nel castello di Guardea in provincia di Terni.

L’Ordine, nel corso di un ventennio si era arricchito, sia per le donazioni dei discepoli, sia perché l’avanzamento al grado di Maestro di Miriam prevedeva l’esborso di una dote di 90 sterline d’oro (pari a 25 milioni di lire dell’epoca) [[Esattamente come ai tempi di Kremmerz]].

Tale prezzo comportava l’accesso del confratello ai “7 libri di Maria”, il Corpus contenente le istruzioni più riservate dell’Ordine. Il neofita aveva l’obbligo di trascrivere a mano entro un anno tutto il Corpus di dottrine, al termine del quale avrebbe dovuto sostenere un esame prima di poter essere iscritto nelle gerarchie ammonie. La posizione favorevole del Castello richiamò un gran numero di confratelli che acquistarono abitazioni nel borgo, casali e poderi ivi adiacenti per vivere la loro crescita spirituale appartati dal mondo. Chi se lo poteva permettere viveva di rendita, altri si impegnarono in attività agricole sfruttando i terreni, alcuni insegnavano arti marziali in una palestra. Insomma il popolo miriamico si diffuse nel paese cercando l’amalgama con gli autoctoni. E’ bene notare che tale crescente fenomeno non poteva non destare le preoccupazioni della Chiesa Cattolica.

Nel 1976 De Cristo (Harael) risveglia l’Accademia Pitagora [[La scelta dei tempi di questo “risveglio “, che coincide con la pubblicazione della Scienza dei Magi voluta e sponsorizzata dal C.e.u.r., sembra un po’ sospetta. Forse geloso del successo del vecchio nemico Coraggia?...]] avocando a sé ogni diritto di successione secondo la linea diretta: Benno->Hahaja-> Harael dichiarando l’illegittimità del C.E.U.R. e di tutti gli altri Cenacoli Miriamici indipendenti presenti in Italia, ed adducendone la documentazione probante [[Non c’era nessuna documentazione probante, assodato che Benno non aveva alcuna autorità né diritto di successione, per cui né De Cristo, né la C.e.u.r. né altri potevano vantare alcunché di “legittimo”.]].

Questa comunicazione, riportata anche dalla rivista “Gli Arcani” portò notevole scompiglio tra le file del C.E.U.R., provocando la fuoriuscita di alcuni affiliati; ma Coraggia riuscì a mantenere le posizioni. [[Lo scompiglio fu contenuto e furono date risposte adeguate sulla stessa rivista e tramite una dettagliata circolare di Lehahiah che chiariva tra l’altro che a De Cristo era stato affidato da Benno un mandato limitato alla sola Accademia Pitagora, non all’intera Fratellanza di Miriam.]]

Nel 1984 Lehahiah, ormai vecchio e malato, muore [[ Lehahiah muore nel 1982]] designando quale successore il giovane medico Aleandro Tommasi (Rëhatel). Anche questa volta ci furono violenti dissapori, soprattutto da parte delle sedi baresi [[Oltre alle molte accademie miriamiche erano state create da Coraggia varie logge osiridee]].

Rëhatel, per sedare le acque, domiciliò nel Castello e pianificò al meglio affinché fossero eseguite tutte le direttive dell’Ordine, iniziando una nuova epopea di iniziative sociali, convegni e diffusione di notiziari, tanto che la Fratellanza continuò a crescere anche sotto la sua guida. Ma, nonostante tutti i buoni propositi, la Catena Fluidica era ormai in caduta libera verso le tenebre: Kremmerz era ormai venerato come un dio ed invocato come un Nume tutelare [[Come da parte di tutti gli altri kremmerziani e tutt’oggi!]]; gli insegnamenti venivano centellinati, facendoli cadere dall’alto e dando la possibilità di accedere ai testi solo ai più facoltosi, mentre per addivenire alla maestranza [[maestranza?]] bisognava essere milionari.[L’esatto contrario di quello che avrebbe voluto il Kremmerz!!!] [[A onor del vero in questo la Ceur si era coerentemente adeguata, come Lombardi e Ahahajah, alla regola imposta da Kremmerz, che richiedeva 90 sterline d’oro per essere ammessi come indiretti alle sue dipendenze all’Ordine Egizio, cioè a dire che questi iscritti non avrebbero mai nemmeno saputo cosa fosse l’Ordine Egizio e dove andavano a finire i loro quattrini!]]

Guardea era diventata la meta dell’elite italiana meritevole in quanto facoltosa, mentre coloro i quali erano armati solo di buone intenzioni venivano scoraggiati dallo pseudo sinedrio egizio [[Questa è un’affermazione del tutto gratuita e, per esperienza personale, non rispondente al vero]]. Politica e Massoneria, un connubio inestricabile.

Nel 1988 l’Associazione culturale Agape/Prometeo di Milano, creata dall’ex brigatista rosso P. Fogagnolo, attaccò l’ Ordine di Guardea diffondendo un comunicato dove si denunciavano i presunti legami tra Ordine Osirideo, Ordine del Mantos e Loggia P2 e pubblicando i contenuti dei primi 3 libri del Corpus al modico prezzo di 180.000 lire[3] [[Considerando che nel 1988 il prezzo medio di un libro nonsuperava le 10.000 lire si presume che il “modico prezzo di 180.000 lire” per tre libretti stampati e  male sia molto ironico]] .

Indipendentemente dalla veridicità delle affermazioni espresse nel comunicato di Agape/Prometeo, il colpo fu mortale sia perché ai confratelli dell’Ordine non parve vero di potersi aggiudicare parte dell’opera ad un prezzo così modesto, sia perché era innegabile che molti realizzarono di far parte di un’organizzazione di cui in realtà ben poco sapevano [[Il colpo mortale alla Ceur, già in profonda crisi dopo la morte di Coraggia,non provenne dal gruppo Agape, ma da dissidi nei vertici e problemi strutturali]].

E, se anche il Corpus Philosophorum Totius Magiae diffuso da Agape poteva essere discutibile in termini di autenticità dei contenuti [[Grande balla: a parte qualche refuso, il testo proveniva da Muciaccia, discepolo diretto di Kremmerz, e risulta uguale agli altri Corpus di diversa provenienza.]], si dimostrò come ormai tutta la struttura imbastita dal C.E.U.R. non fosse basata altro che sul mercimonio del materiale del Maestro napoletano [[Mercimonio iniziato da Kremmerz! Oggi invece si fa mercimonio di anime e d’altro.]].

Come se non bastasse, Tommasi si lasciò conquistare dalla spiritualità orientale che cominciava a prender piede in Europa abbandonando la Tradizione occidentale, così che in breve tempo

l’Ordine si sfaldò ed il Castello fu chiuso [[Da quel momento Tommasi si chiuse in un impenetrabile silenzio e mai si è potuta sentire la sua versione dei fatti. Si sa però che prima di chiudere tutto rimborsò di tasca propria quelli che chiesero di essere rimborsati delle 90 sterline versate a suo tempo. Il castello comunque non fu chiuso]].

Il sogno di Guardea, la città utopica, era finito [[Il castello di Guardea fu il picco massimo mai raggiunto da un’associazione kremmerziana]]. Molti circoli chiusero, mentre le Accademie rimaste, inevitabilmente, si divisero prendendo strade diverse [[Per la verità non tutte, alcune accademie e logge osiridee continuarono per proprio conto]].

Conclusione

Cosa è rimasto oggi della Fratellanza di Miriam? Basta fare una ricerca con Google digitando la parola "KREMMERZ" per visualizzare senza difficoltà diverse organizzazioni che si riferiscono ai suoi insegnamenti, ognuna pretendendo di possedere la vera ed unica discendenza iniziatica dall’Ordine Osirideo Egizio [[Praticamente ci sono più ordini egizi che kremmerziani! Solo dai maestri e maestre da me contattati me ne è stata garantita l’esistenza di almeno 4, uno più falso dell’altro!!]].

Chi ha ragione? [[C’è pure da chiederselo??!!]]

Non è mia intenzione dare alcun giudizio di merito in quanto non ne sono in grado.

Vorrei però fare un’ulteriore considerazione che potrà chiarire perché è necessariauna discendenza o un collegamento diretto con il centro spirituale supremo, e quindi perché tutti gli ordini iniziatici, non solo i Miriamici, si sbracciano a vantarlo [[cioè a millantarlo]].

 

Nella Circolare di Benno per mantenere la continuità iniziatica egli dice: “…Quelle che sembrano delle vane forme burocratiche, sono invece, per un’organizzazione iniziatica, gli indispensabili mezzi contingenti per assicurare la necessaria trasmissione di quel lievito spirituale che, posto nel suo particolare ambiente, rappresenta la ragione prima e fondamentale dell’organizzazione stessa. Se così non fosse, le organizzazioni iniziatiche non avrebbero ragion d’esistere, poiché tutti gli aggruppamenti di studiosi più o meno curiosi di metapsichica, di ermetismo, di magia, ecc. potrebbero dire di rappresentare la continuazione della Tradizione Miriamica e magari addirittura di essere dei Fr+di Mir+ solo perché si coprono dell’egida di un nome: Kremmerz, oppure Miriam.”

[[Kremmerz un solo anno prima che morisse la pensava in modo opposto e scriveva: “ Vi ho già detto che il mio ideale pratico sarebbe stato e dovrebbe essere l'insegnamento orale senza posa o cattedra……La vostra idea del circolo o circoli o delle accademie come erano organizzate prima, ha dato risultati molto negativi, che è inutile analizzare. Alla maniera antichissima dei filosofi ci vorrebbe il caposcuola a Roma, circondato da amici e in un luogo comodo; o peripateticamente conversare delle nostre cose senza pose magistrali e senza gesti autoritari; discorrere, ridere, sorridere, magari mangiando fettuccine dalla Sora Felicetta…… Anzi, vi accennai che realmente la cosa, come in origine, avrebbe dovuto svolgersi senza messa in scena, senza circoli e senza accademie. “. – Da queste lettere di Kremmerz si capisce in modo chiarissimo che non voleva più né circoli né accademie, quindi che cavolo hanno combinato i suoi epigoni?? ]].

 

In altre parole la collettività, essendo in definitiva soltanto una riunione di individui, non può di per se stessa produrre niente che sia di ordine sopraindividuale. Il superiore non può procedere dall’inferiore. Se il riallacciamento ad un’organizzazione iniziatica può avere effetti di questo genere, è solamente in quanto essa è depositaria di qualcosa che è appunto sopraindividuale e trascendente rispetto alla collettività, cioè di un’influenza spirituale di cui essa deve assicurare la conservazione e la trasmissione senza alcuna discontinuità. [Mi permetto di sottolineare un’ulteriore punto di vista, e cioè che anche una fratellanza costituita ex-novo, senza essere depositaria di pratiche occulte, può riallacciarsi al mondo spirituale grazie ALL’EVOLUZIONE DEI SINGOLI MEMBRI, POICHE’ LO SPIRITO DIVINO DISCENDE NEI CUORI PURI DI CHI LO ACCOGLIE. MENTRE CERTI GRUPPI PUR AVENDO SIGILLI, CIFRE, CARMI DI ANTICA ORIGINE, ECC… NON HANNO ALCUN CONTATTO COL PIANO SPIRITUALE. E’ LA VIRTU’ DELL’OPERATORE CHE FA LA DIFFERENZA E NON LO STRUMENTOADOPERATO !] [[“Spirito Divino”???...bhà bhà bhà!]

Il ricollegamento ad una Tradizione Ermetica non deve essere quindi inteso come ricollegamento ad una Catena Fluidica o ad un’entità psichica collettiva. D’altro canto, il legame fra diverse realtà iniziatiche non è una semplice filiazione di Catene, ma è la presenza, in tutte queste realtà, di una stessa influenza spirituale, ovvero una o più Intelligenze della Tradizione Misterica [[Quali??]]. Una in essenza e in obiettivo, se non addirittura nelle modalità d’azione.

Se dunque non esiste un legame vero, la Catena degenera, e degenera altresì l’organizzazione iniziatica. Se invece è l’organizzazione iniziatica a degenerare a causa dell’impurità dei suoi componenti e/o a causa di disgregazioni, anche se è presente l’influenza spirituale, la sua azione è necessariamente sminuita. I riti non hanno efficacia. Il caso limite è quello di un’organizzazione iniziatica che finisce di esistere come tale, in cui quindi le Intelligenze si sono totalmente ritirate [[Quali Intelligenze???...]]: in essa sussistono solo il magnetismo umano e le influenze psichiche allo stato di residui non solo nocivi, ma anche pericolosi. [COME è STATO PER I CIRCOLI KREMMERZIANI] [[Concordo]]

In quest’ultimo caso, relativamente ad una Catena Terapeutica, la circolazione fluidica tra i membri della catena e gli ammalati avviene, ma quello che si muove è un tipo di forza non realmente riparatrice, ma utile alimento per le entità dell'astrale che se ne nutrono sia nel paziente che negli oranti. Questi ultimi avvertiranno la sempre minore efficacia dei riti avvertendo, durante i riti stessi, uno stato di disagio crescente preludio a ben altri squilibri! [PER L’APPUNTO] [[Concordo e aggiungo: entità=energie psichiche vampiriche che spremono gli oranti. Gli oranti però sono in genere gli ultimi ad accorgersene, qualora possano accorgersene, perché ridotti a completo black-out cerebrale dall’energia della stessa catena]].

Concludo questo post ricordando le parole che l’Aureo Maestro scrisse nei Dialoghi sull’Ermetismo per descriversi: "...sono uno studioso e pratico le conclusioni dei miei studi per tentarne gli effetti. Che tutti riescano questi esperimenti e che io resusciti i morti non l'ho mai detto a nessuno. So che amo tutti quelli che soffrono e che vengono in mio contatto, in certi istanti potrei dire IO SONO AMORE ...". [[A proposito di Amore, in tutto questo manca completamente ogni riferimento alla TERAPEUTICA. Cosa e come fosse ai tempi di Kremmerz onestamente non lo so ma per quanto ne so io e per le cose cui ho assistito posso dire che è solo strumentale]]

Il desiderio di Giuliano Kremmerz era di rendere ogni iniziato un faro di amore, capace di irradiare il bene e l’equilibrio sulla sua famiglia umana, come sui suoi fratelli nella strada spirituale. Purtroppo non ci riuscì, ma è indubbio che fu comunque un grande Maestro. [[Quali fossero i veri desideri di Kremmerz non lo sa nessuno e forse non lo sapeva bene nemmeno lui, che era il primo a non volere essere chiamato “maestro”. Sicuramente non ci riuscì e nelle sue lettere alla figlia conclude dichiarando il proprio fallimento, come nelle ultime lettere di Leone Caetani. Ultimo fallimento cui stiamo assistendo l’idea di ricreare accademie e scuole miriamiche. Coincidenze?...]]

[[ Chiudo con una nota di Klingsor del 2007: “Facendo una carrellata in rete, nei vari siti in odore di ermetismo kremmerziano, c'è da rimanere allibiti: mentre si inneggia alla filantropia e ad ermetici apostolati, si insulta il prossimo (la concorrenza) e si deformano abilmente dati e idee per depistare e disinformare. L'importante è affermare l'immagine di legittimità, ortodossia ecc. È triste vedere come, per avvalorare le proprie tesi e referenziare la propria posizione, si pubblichino documenti, anche interessanti, ma zeppi di omissis o così sgranati da renderne difficile la lettura. Questo è farsi la guerra con armi giocattolo. Del resto il mostrare tutto, per vincere davvero e definitivamente, vorrebbe dire anche perdere il potere. Una volta un tale soleva ripetermi: «Attento! Il segreto del potere è il potere del segreto». Potere, per la verità, meschino e limitato.” [[E l’unica cosa che i capi kremmerziani vogliono assolutamente mantenere, si sa, è solo il loro meschino e limitato potere perché il collante che li tiene ancora in piedi è il nulla e le loro indegne speculazioni che ci sono dietro!]].

Nebhepetra

Note

[1] Bennu è l’anima di Ra rappresentata dalla Fenice.

[2] Commento di Hahaja alla Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto.

[3] L’associazione Agape successivamente si pentì di questo comunicato, quando realizzò di essere stata manipolata da elementi infiltrati legati al clero. A distanza di un ventennio emise infatti un nuovo comunicato, reperibile in rete, di cui si riporta uno stralcio: […Attraverso l’ ambiguità da lui subdolamente creata il suddetto personaggio [[ Che ora cerca di riciclarsi l’ immagine pubblicando trash-books di alchimia e rosa-croce]]era riuscito mercè strumentalizzazioni falsificazioni e omissioni a orientare, disorientare e influenzare le posizioni del gruppo Agape/Prometeo attraverso una abile opera di disinformazione utilizzando istrionicamente l’ardore giovanile e l’impeto focoso giustizialista caratterizzazione peculiare degli aderenti del gruppo Agape / Prometeo indirizzandoli verso posizioni anti Kremmerziane assolutamente errate che il Gruppo Agape / Prometeo attualmente assolutamente noncondivide più…]


  - da “Templare” a “Maryan” – Scusa Maryan, premesso che rispetto la tua “verità”, ma vorrai convenire con me  che certi errori, sia umani che iniziatici hanno la loro importanza. Se ti va di rispondere vorrei chiederti se nella tua esperienza hai avuto risposte e realizzazioni concrete, se hai visto guarigioni o fenomeni (anche solo soggettivi) veramente importanti


 [Per evitare di appesantire la discussione, evitiamo di pubblicare tutti i post semplicemente favorevoli o contrari ad altri, privi di ulteriori spiegazioni di possibile interesse generale – La Redazione]


 - da “Maryan” a “Templare” – Come ho già detto, non mi interessano gli errori che possono esserci stati, osservo e cerco di trarne il meglio dall’insegnamento che ha lasciato. Non ho avuto realizzazioni particolari e non ho visto guarigioni o fenomeni miracolosi, le risposte che ho avuto sono esclusivamente di carattere interiore, come un monaco di clausura che nel ritiro dal mondo e nella quiete dell’anima trova la pace e il contatto con Dio. C’è chi queste risposte le trova in un convento, chi in un ashram, io al momento le ho trovate in Kremmerz e nel maestro dell’accademia che mi guida. Saluto tutti i partecipanti.


 - da “Anonimo” – (…) Scusate se intervengo in questa interessante ed insolita “conversazione” per esporre il mio punto di vista. Per le cose che ho letto, non solo in questa discussione, penso che non sia difficile constatare che a cominciare dalle storie di Kremmerz e della sua scuola, fino ai commenti dei vari topic che si trovano sparsi in rete, manchi soprattutto il rigore storiografico che consente una visione distaccata e al disopra delle parti dell’argomento o del personaggio trattato. Nelle numerose storie e biografie disponibili troviamo infatti gravi disconnessioni di ordine metodologico, determinate da posizioni preconcette, colpevolista da una parte ed agiografiche dall’altra. Vediamo dunque scivolare i dibattiti in diatribe sterili in cui si sovrappongono personalismi e faziosità tra gli interlocutori, trascendendo spesso il motivo portante della ricerca per scadere in un battibecco sciocco e ciarliero tra sostenitori opposti di un partito politico o di una squadra di calcio. Tutto finisce in un tritacarne che non lascia né vincitori né vinti ma soltanto occasioni perdute per cercare di fare chiarezza per se stessi e per altri e per aggiungere tessere costruttive e serie alla ricerca di una verità decontaminata da calcoli e tornaconti faziosi. In questo modo si perde ogni credibilità, e la fine di ogni interesse per questo genere di discussioni è solo questione di tempo.


  - da “Templare” – Condivido il pensiero di Anonimo. Quanto a Maryan il suo punto di vista rispecchia pari pari il modello fideistico, che con l’ermetismo non ha niente da spartire. Ma se è contenta così meglio per lei (…).


- da “Mamo” – (…) Ho trovato in particolare molto interessanti i post di Anonimo e Tiberio. A Tiberio vorrei chiedere se dopo la sua esperienza kremmerziana è passato ad altro, grazie. (…).


- da “Augustus” – (…) Concordo con “R.C.”. Oggi per approfondire lo studio e la pratica dell’ermetismo è necessaria una forte “presa di coscienza della modernità, intesa come fase terminale di un ciclo decadente di civiltà”, per comprendere che l’unica via percorribile in ambito tradizionale è l’identificazione con i valori immutabili della Philosophia Perennis. (…).


  - da “Sagittario” – (…) Condivido il post di “Anonimo”. Anch’io sono reduce da alcuni anni di permanenza nelle file di un’associazione neo-kremmerziana e anche se quell’esperienza è oggi abbastanza lontana dai miei interessi di oggi posso scriverne con un certo distacco. La discussione di cui parliamo, ma anche altre, mettono il dito nella piaga dei problemi e delle contraddizioni di ordinaria amministrazione in tutto il milieu kremmerziano, da quanto mi risulta. Lasciamo pure perdere le ricostruzioni storiche di Kremmerz e della Miriam tutte più o meno inquinate dagli interessi di chi le scrive. Il vero problema secondo me è la posizione dei maestri che difettano della preparazione necessaria per svolgere col giusto senso di responsabilità il compito che svolgono. Troppe volte mi sono trovato davanti a grosse contraddizioni da parte di persone gerarchicamente più avanti di me, incalzate dalle mie domande che periodicamente ripresentavo. Ho dovuto realizzare che la menzogna era utilizzata come espediente normale per mettere a tacere ogni critica. Se poi critiche e dubbi si facevano più insistenti allora si passava direttamente all’accusa di immaturità (o peggio) e alla minaccia, e per finire all’invito esplicito a rivolgersi da qualche altra parte. E mi astengo da riportare dettagli circostanziati. Da qui al secondo punto della critica il passo è breve e riguarda l’assenza di qualunque risultato. Lasciamo perdere sui mancati risultati personali con riti quotidiani o di catena, o riti individuali ecc. che venivano addebitati solo a me, come a tutti gli altri nelle mie stesse condizioni. Ma anche sulla parte terapeutica i risultati erano molto dubbi se analizzati con criteri equilibrati. Aggiungo poi che dopo un po’ di tempo si sono presentati per la prima volta nella mia vita fenomeni negativi nella vita quotidiana, malesseri e insonnia, che i miei “superiori” attribuivano a problemi personali e “prove da superare”. Tutto questo accentuato dalla percezione continua che qualcosa non andava. Ho passato lunghi periodi di vera angoscia poi finalmente una sera in occasione di una cena con altri “fratelli” e “sorelle” ho potuto apprendere che anche alcuni di loro avevano gli stessi problemi e da lì in poi ho potuto osservare le cose con altri occhi. Ho capito che in certi periodi io non ho vissuto la mia vita, ma quella che altri volevano farmi vivere. Ero stordito da parole, letture, ammonimenti, favole e bugie inoculate come veleno quotidiano per farmi diventare solo una “pila”, da usare forse per l’energia che potevo dare. In poche parole, oggi posso dirlo con certezza, non ero più io. A distanza di alcuni mesi l’uno dall’altro ci siamo allontanati e chiuso ogni contatto. Ora, a distanza di tempo, vedere nei forum che anche altri hanno avuto esperienze simili mi ha spinto a parlarne. Altri hanno abbandonato tutto e non vogliono saperne più niente. Penso però sia un errore perché invece potrebbe essere utile per tutti una riflessione e ancora meglio un confronto di idee spassionato. Questo è il motivo per cui ho scritto e spero di avere qualche delucidazione o consiglio da altri presenti. (…) 


- da “Tiberio” a “Mamo” – Percorro attualmente altre strade che con l’insegnamento kremmerziano non hanno nulla in comune, ma è ancora troppo presto per pronunciarmi con valutazioni e giudizi. Mi sono indirizzato verso una ricerca olistica e per il momento mi trovo molto bene, sicuramente meglio di prima, più avanti vedremo. 


- da “F.” – (…) Mi sono avvicinato ai libri di Kremmerz qualche anno fa incoraggiato da un familiare ex kremmerziano e da circa un anno sono iscritto ad una accademia romana. Vedo sul web varie testimonianze negative sulle scuole kremmerziane ma io posso dire che per quanto mi riguarda mi sono trovato benissimo. Con il mio maestro in particolare ho un rapporto di fiducia e stima non solo sul piano dottrinale e ritualistico ma ancora di più sul piano umano e questo è stato per me di fondamentale aiuto nella mia crescita. Di lotte e storie kremmerziane so poco e poco mi interessa, ma vedo che la mia vita è migliorata e questo mi basta. Sulla terapeutica posso dire che una mia parente che soffriva di disturbi nervosi, dopo 4 mesi di cura in catena ha avuto un discreto miglioramento anche se è presto per parlare di guarigione. (…) 


- da “Mario” a "Sagittario" - Anch’io ho avuto un’esperienza molto simile alla tua e da quello che scrivi credo di avere riconosciuto di quale associazione facevi parte. Consigli non te ne so dare ma credo che ti puoi considerare fortunato di esserti accorto in tempo del vicolo cieco in cui ti stavi cacciando e di esserne uscito senza danni. Per il resto, inutile piangere sul latte versato. Quelli che conosco reduci dalla stessa avventura non ne vogliono più parlare e credo anch’io sia un errore perché potrebbero aiutare altri che si trovano nella stessa situazione. (…)


  - da “Argonauta” - Per il mio modo di vedere, partendo dalla discussione di riferimento fino agli ultimi post, direi che si sta dando troppa importanza a qualcosa che sostanzialmente non meriterebbe nemmeno molta attenzione. Tutto sommato gli iscritti a queste conventicole kremmerziane, messi tutti assieme non superano qualche decina di persone e quindi ogni eventuale problema che può riguardare le loro scelte di vita è limitato. Diversi invece i punti in sospeso sulle attività iniziatiche e profane di Kremmerz che se non per altro è pur sempre un nome di riferimento per l’esoterismo e l’ermetismo. Certi particolari usciti allo scoperto di recente ne hanno sicuramente appannato l’immagine ma ognuno ha ormai a disposizione tutti gli elementi per formarsi un’idea di come si sono svolti i fatti e di cosa può rimanere di valido dopo un’accurata operazione di filtraggio critico. Anche sulla “legittimità” delle scuole che si rifanno al suo nome è stato detto tutto e andare avanti mi sembra solo un dispersivo esercizio di dialettica e non vedo cosa altro di utile si possa aggiungere a quanto già fin troppo scritto.


  - da “Fa.Ro” – Trovo senz’altro interessanti e condivido alcuni ultimi post, ma credo sia invece molto importante parlarne e, in particolare, esporre quelle che sono le esperienze personali, anche per capire meglio questi lati quasi sconosciuti della galassia neokremmerziana, in cui si muove di tutto in modo troppo confuso. Per esempio, perché nessuno ha ancora parlato di esperienze afferenti alla parte cosiddetta “osiridea” o alchemica kremmerziana? Sarebbe tempo, penso, che anche questo “tabù” fosse rimosso e si conoscesse qualcosa sulle forme e specialmente sugli esiti di questa pratica molto discussa. (…).


- da “Sarah” – (…) Anche io, come “F.” posso testimoniare della mia esperienza positiva in una accademia kremmerziana, di cui non faccio il nome. I problemi ci sono, è vero, ma non si può fare di ogni erba un fascio e come in tutti i campi, ci saranno gruppi che lasciano a desiderare ed altri che vanno meglio. Da noi le cose procedono con un buon spirito di gruppo e dopo un anno e mezzo, posso dire che il nostro bilancio è in attivo. (…)


- da “Epidauro” – (…) Per apprezzare le parti più interessanti di queste discussioni bisognerebbe liberarsi da cerniere logore che collegano il contemporaneo milieu kremmerziano a vecchi e superati schemi dottrinali e mentali che ne impediscono un normale inserimento nella società contemporanea. Bisognerebbe attualizzare i temi di ricerca sulla base delle più recenti ricerche scientifiche e storiografiche, “rottamando” quei vertici di strutture compulsivamente incollati alle loro poltrone, responsabili senza scusanti del mesto quadro involutivo che ha trasformato la scuola kremmerziana in un terreno di scontro tra schieramenti rivali. Oggi ci troviamo davanti non più all’analisi serena della storia e dei protagonisti di un’organizzazione esoterica, ma alla vivisezione di un cadavere che menti morbose vorrebbero mantenere in vita come uno zombi. Quella che un tempo fu la fratellanza di Miriam è oggi la carcassa di un’idea abortita di Kremmerz, la vittima sacrificale offerta all’hybris di figure inqualificabili che ne hanno strumentalizzato lo spirito e decretato il definitivo oscuramento agli occhi del mondo. Il nome di chi è all’origine di questo scempio lo conosciamo bene e sarà ricordati dai posteri come un nome coperto di infamia e sinonimo di menzogna. È inutile andare avanti con reticenze e coperture che non portano a nessun cambiamento, è ora di denunciare gli autori e le autrici di questo misfatto che ha portato alla deflagrazione della Schola: (…). [Come già indicato chiaramente, si prega di non citare nomi di persone o enti specifici – N.d.R.]


- da “Fiore” – (…) Molto interessante questo dibattito fra opinioni anche molto differenti ma senza accentuazioni aggressive o scadenti. A mio parere sarebbe certamente da considerare la domanda di “Fa.ro”. Quello “osirideo” è un campo di cui si sa poco o nulla e che per troppo tempo, volutamente, non si è voluto/potuto parlare, venendo così a mancare una possibilità di lettura critica di questo adattamento kremmerziano alla via alchemica. Era esso un sistema elaborato dallo stesso Kremmerz? Era precedente al K.? Quali risultati, oggettivamente parlando, ha dato? Anche se non posseggo una significativa esperienza diretta in quest’ambito, auspico che si possano leggere interventi che scaturiscono da una presa di coscienza diretta del problema e si possano dare risposte a queste ed altre domande (…).


- da “Argonauta” – (…) Se non altro questo è un argomento nuovo e più interessante. Non credo necessaria una conoscenza diretta della materia “osiridea” per potere realizzare che gli esiti di questo tipo di operatività alchemica ha dato degli esiti nulli o negativi. La mia opinione è basata su fatti che sono a portata di tutti e basta leggere le biografie e le ricostruzioni storiche che anche se scritte da kremmerziani illustrano bene l’evidenza di un madornale fallimento. Tutta l’impalcatura di questa “alchimia”, è stata montata e gonfiata ad arte già in origine probabilmente, per creare intorno ad essa tutto un sistema artefatto e senza fondamenta di supposizioni, analogie e corrispondenze basate fondamentalmente sul niente. Alla base di tutto questo, c’è la cortina fumosa di segreti e vari arcani che ormai sono arcani di pulcinella e da qui si propaga una rete ingarbugliata di fili sconnessi, pratiche scomplete, interpretazioni fittizie e via dicendo che, come logica conseguenza, non si sono mai concretate in qualcosa di serio. Prova evidente ne è il fatto che anche discepoli di Kremmerz come Galleani, Crisoghenon ed Abeon avevano grossi problemi e che nessuno di essi, o di altri prima e dopo Kremmerz, ha mai raggiunto il maestrato. Aggiungiamoci pure l’altro dato evidente, dei frutti kremmerziani che da anni vediamo scorrerci sotto gli occhi e si capirà ancora meglio che questa pratica non ha mai funzionato come da presupposti e che al contrario, semmai ha generato personaggi disadattati e falsi maestri con gravi squilibri. E’ buffo immaginare le enormi aspettative di chi si è incamminato su questa via, sperando di ottenere grandi poteri, separandi, viaggi astrali, corpi di gloria ecc. e poi si è ritrovato con un pugno di mosche e chissà quanto tempo buttato. Spero che qualche “praticante” galantuomo, abbia il coraggio ma prima ancora l’onestà, di parlarne. (…).


 - da “Sarah” – Vorrei chiedere ad “Argonauta” da quali dati deduce che i discepoli di Kremmerz avevano grossi problemi. Grazie.


 - da “Pietro” – (…) Vorrei muovere un appunto ad alcune critiche presenti in questa discussione: sull’ultimo argomento mi soffermo in modo particolare, perché di Alchimia e relative regole, pratiche, istruzioni ecc. è da sempre buona regola tradizionale non parlare, anche per non svilire in verbo volgare la purezza dell’Idea. Secondo appunto: perché definire l’insegnamento kremmerziano un inganno? In fondo anche se divisa in diverse filiazioni esiste una scuola di pensiero e di dottrina kremmerziana con dei seguaci che nessuno obbliga a farne parte e certamente non si riterranno degli ingannati. Su di alcuni errori si potrebbe anche discutere, nessuno è perfetto, ma direi che non è il caso di esagerare (…).


 - da “Argonauta” – Che i discepoli di Kremmerz avessero grossi problemi lo si deduce da una lunga lista di fattori e basta seguire la storia kremmerziana per capirlo. Sulla pratica alchemica kremmerziana mi riferisco per esempio alla famosa lettera di Kremmerz ai tre discepoli “osiriaci” che ho citato, da cui si capisce bene che la loro pratica non funziona e che hanno difficoltà serie. Ma guardiamo pure anche gli altri più o meno conosciuti: si hanno notizie serie e attendibili di realizzazioni importanti e confermate da parte di qualcuno dei discepoli “osiriaci” prima e dopo la morte di Kremmerz forse? Assolutamente no! Non parliamo poi dei suoi discepoli di grado più alto, Borracci, Manzi e Bonabitacola: ladri e circonventori dell’incapace Ricciardelli, che più che il maestrato isiaco avrebbero meritato la galera come lo stesso nipote di Kremmerz, condannato con sentenza di tribunale per lo stesso reato. E degli altri? Mi si dica un nome di qualcuno che abbia realizzato qualcosa. A Pietro dico semplicemente che bisogna essere completamente drogati d’ingenuità per non accorgersi dell’inganno. Kremmerz era sicuramente un erudito nell’arte magica e nell’arte ciarlatanesca, prova ne è il “vin santo di Paracelso” che vendeva a bottiglie nella sua rivista “La Medicina Ermetica”, le 90 sterline in oro sonante (da cui il titolo di “Maestro Aureo”) che si intascava per iniziare ogni discepolo “osiriaco” all’immaginario Ordine Egizio, e il trenta per cento che si intascava ancora come percentuale cospicua su ogni buon affare che gli stessi discepoli “osiriaci” combinavano, Ricciardelli compreso. E non ci mettiamo dentro altre denunce che pendevano sul suo capo. Certo, con la sua conoscenza della materia e le sue indubbie capacità di manipolatore aveva gioco facile nell’abbindolare i molti ingenui e ignoranti che in quei tempi erano attratti da esoterismo e magia. Per gli abbindolatori e manipolatori suoi epigoni invece il gioco è più difficile, pur se qualcuno cade ancora nel trappolone perché come si sà la madre dei cretini è sempre incinta. La Myriam: qualcuno crede ancora, come i bambini sotto i 3 anni, che questa escrescenza parassitica creata ad hoc per attingere ad un bacino di polli in batteria, da cui selezionare i più facoltosi, sia stata voluta e protetta da quella bella invenzione dell’Ordine egizio. Lasciamoglielo credere insieme a tutto il resto della fuffa. Ma come ci si spiega che Kremmerz chiuse bottega con la volontà chiara che la Myriam finisse i suoi giorni insieme a lui nella bara visto il fallimento? Tanto chiara che non sentì nemmeno il bisogno di lasciarlo scritto, e perché? Perché sapeva anche fin troppo bene che questa sua unica ed esclusiva creazione si sarebbe sciolta come neve al sole appena lasciate le redini. Com’è risorta poi miracolosamente la defunta Fratellanza? Dalla bella pensata di un altro napoletano verace, Domenico Lombardi detto Benno, ex-segretario della prima Myriam anche lui risorto dopo lungo letargo, che a 80 anni e rotti in piena demenza senile, si inventa o gli danno a bere di essere incaricato di ricostruire la sepolta Fratellanza da un altro immaginario Ordine egizio, che poi si dissolverà prontamente anch’esso appena constatata la situazione kafkiana in cui si era impegolato e l’inadeguatezza del povero vegliardo. Come primo atto magistrale Benno affida la segreteria della Fratellanza-zombi ad un cinico furbone che lo deprederà di tutto il materiale riservato che possedeva, per poi andarsene per i fatti suoi accusato di “alto tradimento”. Benno scrive a tutti i reduci e sopravvissuti kremmerziani per aggregarli alla sua traballante carretta, vantando il titolo di “segretario” mai licenziato ufficialmente e di “delegato generale” ricevuto “oralmente” da Kremmerz. Qualche balordo più fulminato di lui crede alle sue panzane ma la maggioranza, compresi i rimasugli di accademie in agonia, gli risponde picche e il prof. Verginelli del circolo Virgiliano che non era un idiota lo bollerà come “il gran traditore”. Da lì in poi la storia si fa sempre più comica, perché alla morte di Benno, emerito nessuno, gli succede Ahahajah, suo procuratore ed altro emerito nessuno, che muore anch’esso velocemente passando redini, Fratellanza e Ordine Ikea-Egizio a Lehahaiah, ultimo emerito nessuno che però è un po’ più furbo e longevo degli altri due e crea la C.e.u.r. come paravento similmassonico alle sue ambizioni, ristampa l’opera omnia di Kremmerz e rimette in piedi una efficiente organizzazione iniziatica-commerciale che dimostrandosi fedelissima all’insegnamento del maestro, incrementa e fa lievitare continuando a spillare a decine e decine di malcapitati 90 sterline sempre in oro sonante per essere iniziati alla magia osiriaca dell’Ordine Osirideo Egizio, altra grandiosa panzana. Com’è andata miseramente a finire quest’avventura lo sanno tutti. Stessa sorte per le due sorellastre povere, le accademie di Bari e di Roma, sopravvissute o risorte senza arte né parte, all’insegna della calunnia reciproca e con la dichiarata missione da parte degli eredi della prima di distruggere le tribù miriamiche rivali. Cosa poteva partorire una simile accozzaglia di ignoranti invidiosi e di buffonate fatte passare per ermetismo? Esattamente i cialtroni che oggi vediamo annaspare inventandosi di tutto per sopravvivere: micromyriam pronipoti illegittime e terminali sparse qua e là per appestare quel poco di buono che rimaneva dell’ermetismo vero, montagne di frottole inoculate ai soliti ingenui votati alla lobotomizzazione, piuttosto che invenzioni e proliferazione di ordini ikea-egizi e delegati generali che ormai non fanno più nemmeno ridere, piuttosto che querele e denunce fra le stesse fratellanze, piuttosto che nomi “iniziatici” brevettati, e vicende umane scabrose in un sequel di bassezze da inorridire ecc.ecc. Ma caro Pietro, ti capisco quando dici “perché definire l’insegnamento kremmerziano un inganno? ”. In fondo hai ragione ed è inutile prenderci in giro con sofismi lessicali, perché nella realtà è molto molto peggio. (…)


- da “Pietro” – Le motivazioni addotte da Argonauta sono tutto sommato le stesse di Dorje e Gabbana e di altri, che ricalcano le solite accuse. Conosco la lettera citata, ma non è che da essa si può accettare sic et simpliciter che tutti i discepoli di Kremmerz avessero grossi problemi di pratica alchemica. È noto che su questo argomento vige da sempre il più assoluto riserbo, è quindi logico pensare che se altri hanno avuto realizzazioni di un certo rilievo, non saranno certamente andati a spiattellarlo in giro. Le novanta sterline di dote richieste agli iniziandi non andavano a finire nelle tasche di Kremmerz, bensì in quelle dell’Ordine Egizio, come regola stabilita nel suo statuto. È perciò probabile che anche il “Vin Santo di Paracelso” avesse lo stesso scopo, o fosse un mezzo iniziatico, dotato di proprietà ermetiche, con cui Kremmerz poteva finanziare la sua opera di propaganda. Su tutto il resto scendiamo sul terreno insicuro delle interpretazioni border line. È come dire che all’alba è quasi giorno o quasi notte, dipende dal personalissimo punto di vista di chi giudica. Ma chi siamo noi per giudicare fatti e persone di trenta, cinquanta o settanta anni fa? Si conoscono bene certe motivazioni? E quante saranno invece le cose che non si conoscono? Abbiamo visto che anche fra kremmerziani stessi le interpretazioni biografiche e storiche cambiano notevolmente. Fra le svariate filiazioni c’è sempre stata una specie di leggera “rivalità”, un po’ come succede fra Polizia e Carabinieri, ma poi tutte confluiscono nel comune amore per il maestro e per l’eredità iniziatica che ci ha lasciato. A mio avviso non si deve né esagerare, né generalizzare fuori misura. È vero e non esito ad ammetterlo, che ci sono stati in seno miriamico comportamenti indecorosi e scelte criticabili, da parte di alcuni e alcune referenti di qualche filiazione, ma sempre casi molto isolati e limitati, che non fanno più notizia. Per mia esperienza credo che la maggioranza dei kremmerziani siano persone per bene. (…).


- da “Epidauro” – Mi trovo perfettamente d’accordo con Argonauta su molti punti della sua analisi e potremmo facilmente aggiungerne altri. Spero anch’io che ci siano interventi più specifici sulla “pratica” e che finalmente si possa liberamente approfondire anche questo tema.


- da “C.R.” – Condivido buona parte delle parole di Tiberio e di Argonauta, ma sarebbe bene prendere le distanze definitivamente da questi movimenti settari e controininiziatici, chiarendo senza possibilità di equivoci che il modello tradizionale dell’ermetismo italico deve essere e mantenersi assolutamente scisso e decontaminato dallo pseudo ermetismo kremmerziano. Questa scuola non è altro che un’espressione ambigua dell’occultismo populista e volgarizzatore francese, un prodotto rimaneggiato e depistante, che sempre più si conferma per quel sincretismo oscuro e manchevole di accertate garanzie iniziatiche, colpevole di avere intorbidato le coscienze e le menti di molti (…).


 - da “Cercatore 83” – Scrivo questo post non soltanto per semplice commento positivo alla discussione ma per esternare in concreto i miei apprezzamenti agli interlocutori che finalmente, mi sembra per la prima volta in una discussione su Kremmerz, confrontano le proprie idee in modo civile senza degenerare in uno scontro da stadio. Dopotutto sono solo riflessioni e niente più, che verosimilmente non cambieranno il corso della storia umana, e nessuno si aspetta la rivelazione del segreto dell’Opus Magnum. Evitiamo allora farne un pretesto per aggressioni o provocazioni. Oltre questo e prescindendo dall’entrare nel merito delle personali opinioni, trovo di non poco interesse numerosi post e spero che anche in relazione ai nuovi temi proposti, i toni si mantengano su questa traccia. Un grazie ad Orpheus per la citazione del Buddha, che non conoscevo (…).


- da “Mamo” – Trovo questo passo nella storia della Fratellanza di Miriam pubblicata su un sito vicino al Circolo Virgiliano, forse di qualche utilità per nuove riflessioni: “ Quadrelli, assieme a pochi altri fratelli, auspicava assiduamente il ritorno ad una puntuale applicazione della Pragmatica, e ripetutamente sollecitò Kremmerz in questo senso, fino a che ricevette una risposta assai indicativa nella lettera del 26 febbraio 1929. La vostra idea del circolo e dei circoli e delle accademie come erano organizzati prima, ha dato risultati molto negativi, che è inutile analizzare. Alla maniera antichissima dei filosofi greci ci vorrebbero il caposcuola a Roma, circondato da amici ed in luogo comodo; o peripateticamente conversare delle nostre cose senza pose magistrali e senza gesti autoritari; discorrere, ridere, sorridere, magari mangiando tagliatelle da sora Felicetta. Quanti, estranei allo spirito della cosa, hanno voluto fare di questa lettera il vessillo di una crociata contro ogni forma di gerarchia ed ogni pretesa di regolarità, dimostrano di non capire che le fettuccine di sora Felicetta erano un esplicito richiamo, e lo sono ancora per chi ha orecchie per intendere, a quelle che Petronilla ancheggiando impastava per Nicolas Flamel, per le quali gerarchia e regolarità sono tassative e imprescindibili” (…).

 


 - da “Rasor” – (…) Anche su e per quanto affiora da quest’ultima discussione, sono dell’avviso che il coacervo di problemi che ha condotto il kremmerzianismo ad una implosione più che a una deflagrazione sia dovuto alla troppa polvere accumulata sotto i tappeti da parte delle gerarchie, a partire forse dall’epoca di Kremmerz e via proseguendo fino a oggi. Nessun dubbio sull’omertà ipocrita di chi sapeva ed ha voluto trincerarsi nel silenzio, un silenzio però inutile e peggiore del presunto rimedio perché le verità prima o poi vengono a galla. Chi ha taciuto è colpevole come gli autori materiali dell’impostura che ha trascinato il kremmerzianismo nel discredito generale. Inutile gettare altro fumo negli occhi dicendo chissà quante cose non si conoscono come scrive Pietro, è più probabile che in queste cose ancora nascoste si trovino altre conferme di altri misfatti o di altri imbrogli (…).


 - da “Sarah” per Argonauta e Pietro – Sono incuriosita dalla lettera di cui parlate e mi scuso se non la conosco. È possibile vederla pubblicata? (…).


- da “Argonauta” – Il fatto che le mie motivazioni siano le stesse di Dorje e Gabbana non significa niente, perché prima e dopo di lui sono state lanciate accuse molto simili da tanti altri. Il problema piuttosto è che finora non è mai pervenuta una risposta seria. Quello che scrive Pietro è risibile e non ci vogliono speciali interpretazioni per capire da quella lettera che i problemi ci sono e che anche altri ne avessero. Il ”riserbo assoluto” imposto su questo argomento è sempre stato l’espediente più indovinato per fare in maniera che i problemi e i fallimenti dell’alchimia kremmerziana non venissero mai allo scoperto, e men che meno fra i discepoli, per non scoprire il trucco. Fatto si è che nessuno mai ha dato prova di particolari “realizzazioni di un certo rilievo”, non per la legge del silenzio ma solo per evitare figuracce o l’ammissione di fallimenti e drammi umani. Se Pietro vuole credere che le 90 sterline andavano nelle tasche dell’Ordine Egizio e non in quelle di Kremmerz, e che la vendita del vin santo di Paracelso (“dotato di proprietà ermetiche”????) con omaggio di tarallucci serviva per finanziarsi la propaganda, che continuasse pure a crederlo ma se il suo cervello è ancora minimamente integro e non appannato dai fumi del vin santo, potrà ammettere che per noi è impossibile accettare una tale assurdità. Lo statuto e le regole dell’Ordine Egizio sono un falso inventato alla fine dell’ottocento come l’ordine stesso, ma se poi, per assurdo, dovessimo ammettere che queste 90 sterline andavano all’Ordine e non a Kremmerz la sostanza cambia di poco o niente, perché sempre simonia è, e Kremmerz sarebbe comunque complice. Non si può poi liquidare tutto il resto come “terreno di interpretazione border line”, è troppo facile. Fatti e carte cantano, ci sono sentenze di tribunali e avvenimenti che parlano da soli, altro che interpretazioni!! È vero o no che Benno se ne venne fuori dalla zona d’ombra dov’era confinato dicendo di essere ancora segretario della Miryam e delegato Generale nominato oralmente da Kremmerz? Carta canta. È vero o no che ha commesso errori pazzeschi non giustificati soltanto dalla sua demenza senile? Carta canta. E’ vero o no che non aveva il minimo potere di riesumare la già morta accademia di Bari? Carta canta. È vero o no che anche il circolo Virgiliano dopo la morte dell’ultimo preside Bonabitacola non poteva sopravvivere? Carta canta. E’ vero o no che la successione Benno-Ahahaiah-Lehaiah è solo una buffonata? Carta canta. E’ vero o no che le recenti materializzazioni di ordini egizi e delegati generali sono un’altra fantastica buffonata? Carta e fatti cantano! “Leggera rivalità come tra Carabinieri e Polizia”???? Ma scusa Pietro sei drogato anche tu o ci prendi per deficienti?? Ti sembra che querele, denunce,ingiurie e calunnie che sisprecano da decenni fra Myriam rivali si possono minimizzare a livelli di “leggera rivalità”?? Tutto il resto è solo nauseante fuffa e come risposte kremmerziane abbiamo visto solo timidi balbettii e risse provocatorie per fare chiudere le discussioni. Quanto al post di Mamo sulla lettera di Kremmerz a Quadrelli, già postata da Tiberio, quel commento è solo uno dei più rancidi esempi di manipolazione e mistificazione scodellati dai kremmerziani per dimostrare ancora una volta quanto siano bravi a cucinarsi le parole del loro maestro come più gli fa comodo. Ma si può fare passare una frase come questa “o peripateticamente conversare delle nostre cose senza pose magistrali e senza gesti autoritari; discorrere, ridere, sorridere, magari mangiando tagliatelle da sora Felicetta” in cui Kremmerz parla apertamente in maniera dialogica, come se invece volesse segretamente parlare di “fettuccine alchemiche” che “erano un esplicito richiamo, e lo sono ancora per chi ha orecchie per intendere, a quelle che Petronilla ancheggiando impastava per Nicolas Flamel”?? È vero che i kremmerziani ci hanno abituato a cose ridicole ma questa le supera tutte. Per lo stesso modo di ragionare allucinante io potrei dire che invece Kremmerz voleva intendere di ritrovarsi in un’osteria a bisbocciare allegramente non in senso aristotelico ma in compagnia di qualche ancheggiante peripatetica! Andiamo, dice bene Rasor: non gettiamo altro fumo negli occhi alla gente! (…)


 - da “Pietro” per “Argonauta” – Spiacente ma non sono d’accordo. È possibile che ci siano stati degli errori, nessuno vuole negarlo, e gli ermetisti non sono esenti da questa piaga, loro malgrado. Bisogna sempre attentamente separare fra personalità profana o umana e personalità iniziatica, dall’Intelligenza che guida i passi dell’Ermetista, che solo nel maestro perfetto è costantemente attiva e presente ogni secondo della vita dell’Adepto. L’assurdo è cercare di liquidare, e non lo dico solo io, l’opera magistrale enorme di Kremmerz con qualche battuta, citando i soli errori. E tutta la mole di insegnamenti unici che ha lasciato dove li mettiamo?... Errori anche quelli?... (…)


- da “Mamo” – Anch’io ero rimasto molto perplesso su quell’interpretazione, per questo mi interessava sentire qualche altro parere. Mi sembra evidente che Kremmerz voglia dire esattamente quello che scrive. (…)


- da “G.F.G.” – Mi associo al parere di altri e sono anch’io dell’idea che se si guarda Kremmerz con la lente dei soli errori o delle storie di periferia kremmerziana, epigoni e discepoli compresi, si comprime e snatura l’imparzialità della ricerca. Sempre meglio di silenzi e censure comunque! (…)


 - da “Argonauta” – Caro Pietro ammiro la tua ingenuità e buona fede, e non lo dico ironicamente, quella stessa ingenuità e buona fede che tanti danni hanno provocato. È troppo facile nascondersi dietro il velo di carta di una separazione fra personalità iniziatica e profana. Questa forma di schizofrenia che giustifica tutto non è ammissibile nemmeno in una persona comune, maggiormente in chi dovrebbe essere maestro, ma temo che si dovrebbe aprire un altro tema di discussione che sarebbe come affondare il coltello nella piaga. Io parlo di fatti chiari e dimostrati, tu parli per assiomi di cose non dimostrabili e mai dimostrate. Il maestro perfetto: ma ne hai mai incontrato uno? Fuffa, solo fuffa. Ti lascio ai tuoi insegnamenti che credi unici, per me sono solo paccottiglia come i frutti che hanno prodotto. (…).


- da “Orpheus” a “Sarah” – Questa è la “LETTERA ALCHEMICA” di Kremmerz di cui si parla:

SULLA VIA ERMETICA MONOMIALE
ISIDE, ASTARTE, MADONNA, sono il grande passivo universale. Il SOLE, APOLLO, MICHAEL, AMMON, sono il centro a cui fan capo tutte le Marie universe, centro solare, volitivo, maschio. Ogni corpo umano (saturno) contiene un'anima passiva (luna +mercurio) ed un principio volitivo (sole). Più basso è l'uomo, più i due principi restano legati insieme ed incapaci di separarsi. Più l'uomo è progredito, più il primo elemento può risalire al mondo delle cause, centro passivo
universale, mondo dei poteri (perché ottiene quello che vuole) e mondo di luce (perchè può sapere ed apprendere tutto). Quest'anima (luna + mercurio) può generare ogni miracolo apparente, se arriva alla Miriam universale (dico miracolo apparente non reale perché ottenere un effetto, seguendo lalegge delle cause non è un miracolo, ma un esperimento di pratica scientifica e magica).
Per far questo deve diventare facilmente astraibile – cioè esteriorizzabile - e per diventare tale deve assomigliare per struttura al mondo delle cause, cioè alla Miriam o Utero Passivo universale, dove convergono tutte le Marie umane. Riferendoci ai quattro elementi universali, possiamo dire con l'antico simbolismo: 1 - FUOCO (piromanzia) nell'uomo è la causa generatrice, e prima mente. Intelletto, Volontà. É l'Io superiore da cui è venuto il concetto del Dio Unico, salendo
dal microcosmo al macrocosmo. 2 - ARIA (eteromanzia, aeromanzia, magia celeste) nell'uomo è lo spirito umano o efflatus o spirito vitale, quindi Parola e Vita. 3 - ACQUA (idromanzia, magia lunare) nell'uomo è il mondo delle idee in gestazione di realizzarsi o no. Magnetismo. 4 - TERRA (geomanzia) nell'uomo è il regno del sensibile, cioè i cinque sensi fisici e lesensazioni conseguenti. Questi quattro gradi alchimici della magia rappresentano il quaternario della Qabalah di cui è composto il nome di Jeve o Jeovah (hwhy): azione di volontà assoluta e determinativa o divina (FUOCO) che agisce per mezzo della parola (ARIA) sugli spiriti umani o spiriti delle cose per mezzo del corpo lunare o magnete (ACQUA) sulle idee umane per mezzo dei sensi sulle cose terrene tutte (TERRA).
Il concetto dell'universo in magia è analogico al concetto dell'unità Uomo. É un organismo che funziona con leggi meccaniche e matematiche come il corpo umano con le leggi della vita animale. Così concepito l'universo diventa un meccanismo inesorabile nel suo movimento esteriore, come il corpo umano deve inesorabilmente ubbidire alle leggi della materia di cui è composto.
Gli Ebrei questo concetto di inesorabilità lo determinarono nel Tetragrammaton Impulso reazione,
ritorno impulsivo reazione. Infatti ogni movimento meccanico è compreso nel primo binario; ed ogni continuità nel secondo. Nel corpo umano è l'impulso volitivo vitale, il suo contrario o spirito, forza vitale, reazione, movimento degli organi. L'insieme di questo congegno universo è la Vita:
VITA NUM fatale nel meccanismo VITA EA intelligente come causa NUN-EA è il dio fatale perchè non viola la legge, e giusto perchè causa dell'equilibrio ed equilibrio per se stesso. Dio
intelligente, perchè liberamente modificabile nelle reazioni dei suoi prodotti parziali od organi. NUN-Fatalità, è in alto come in basso. Nell'ordine astronomico, negli uomini, nei vegetali, nei minerali. EA-Intelligenza, è in alto come in basso, relativamente alla coscienza delle funzioni. All'uomo sfugge il meccanismo mentale delle cose create più in grande e più in piccolo. Darwin avrebbe potuto estendere la legge della selezione ai mondi inferiori o superiori a noi. Solamente nelle condizioni di adattamento alla vita bisogna includervi l'intelligenza come fattore libero e la volontà come elemento di condizione.
Il Ternario universale si intende magicamente: NUN-EA-ISIDE - MIRIAM > JEOVA realizzante ASTARTE. Questo sarebbe un Tetragrammaton superiore alla potestà quaternaria del Jeova ebraico, per cui gli Ebrei non riconobbero come elemento religioso le Marie o Iside o Astarte.
Considerando che in alto come in basso, il maschio rappresenta l'attivo e l'intelletto volitivo, e la femmina la generatrice passiva, si comprende il simbolo di una zona che risiede tra il mondo
delle cause, volitivo, e degli effetti generanti, una zona femminile, muliebre, nutriente e realizzante che si è chiamata Iside, Astarte, Adda-Nari, Miriam, secondo le religioni diverse. Questo è il mondo
delle cause.
Magia Alchimica degli effetti. La divinità universale, conce l'uomo in particolare, si considera o come androgena o come bina. Cioè o come individuo contenente i due sessi in sé o come un corpo con due anime di sesso diverso. I neoplatonici italiani appartennero a questa seconda scuola
simbolica. Beatrice, Laura, Fiammetta, sono prodotti di questo concetto del bino in un corpo solo. L'Asino di Apuleio resterebbe sempre asino se non intuisse e divorasse la Rosa, vale a dire non si
unisse coscientemente alla sua Iside, perchè tutti gli uomini hanno la loro Maria o Iside particolare e non la conoscono perchè non vedono e non sentono la parte femminile della loro unità,
trasformatrice e nutrice realizzante della volontà umana. Questa Maria di ogni uomo ha, secondo il grado di sviluppo, potere rudimentale o immenso. Può essere amorfa al punto di non
impressionarsi dei segni e dei suoni esteriori, e può acquistare la forma angelica da montare e discendere dal Mondo delle Cause. Fare la magia per mezzo della Maria di un individuo vivente, significa sostituirsi all'Io di questa persona ed imporre la propria volontà alla Maria altrui e aspettarne la realizzazione. Questa, comunemente, si ottiene con l'ipnotizzazione o magnetismo, ma è magia condannata esclusivamente come adultera poiché tutto è adulterio spirituale, per modo di dire, ma il sostituirsi allo sposo legittimo, per ingravidare la sposa legittima di un'idea è corruzione di volontà. Ecco perchè, in nessun caso e neanche nelle infermità, noi ricorriamo a questi mezzi che sono gli unici di cui dispongono gli stregoni veri e falsi di piazza. É magia di servitù obbligare la Maria di una persona a compiere un dato fatto, quantunque il potere di qualunque Maria, sotto l'ordine potente di un osiriaco può raggiungere un grado illimitato.Ammesso che un uomo si proferisse volontariamente a compiere cosa qualunque con la Maria propria, come avviene tra iniziati e iniziabili, questo praticamente è sempre rifiutabile in tutte le applicazioni particolari ed in operazioni a scopi determinati e noti; poiché il carattere specifico di ogni Maria è modificabile dal potere volitivo dello stesso soggetto che volontariamente si è accinto a volere una realizzazione qualunque, e comeché a noi non è permesso di annullare nessuna volontà libera, neanche degli inferiori volontari, ne consegue quasi sempre la non riuscita della cosa proposta, con l'aggravante di reazioni psichiche che cadono sull'operatore osirideo in maggior parte. Mi dilungo a proposito su questo primo argomento di Maria iniziale, perchè è quello da cui tutti cominciano come dal più
semplice; e a volta a volta, compaiono nella storia periodi in cui sorgono scuole di magia, basate interamente sulla probabilità di servirsi delle Marie altrui per fini generali e particolari. Ed è facile capire la ragione di questa preferenza, poiché è più difficile - molto difficile - persuadersi con coscienza che in noi abbiamo una parte femmina che obbedisce alla nostra volontà in tutto e per tutto, mentre è molto facile vedere in un altro uomo o altra donna un'anima che per magnetismo e simpatia si mette a nostra disposizione. Ieri ed oggi in Francia ed in Inghilterra ed in Germania ed in
America (qualcuno anche in Italia) fa dei tentativi di magia isiaca servendosi di questo mezzo semplicissimo. Classico nel genere fu nel secolo scorso lo sperimentalismo del Cahagnet, un quasi
swedemborghismo, la cui pratica si riduceva a questo: "prendete un soggetto sensibile, ponetelo a sedere dinanzi ad un vaso d'acqua (o una caraffa sul genere di quella di Cagliostro) poi poggiate la vostra destra sul suo capo e pregate lo spirito o angelo custode del soggetto (Maria) che gli faccia vedere la determinata cosa". La superficie lucida generava uno stato di prima ipnosi, dico ipnosi, e
si manifestava la veggenza. Basta leggere i 32 volumi del Cahagnet di comunicazioni per formarsi un'idea esatta delle visioni e delle comunicazioni dei soggetti. Vero spiritismo medianico occidentale, dove se ne vede di ogni colore. Ma questi seguaci di Alfonso Cahagnet si limitavano e si limitano ancora alle comunicazioni, mentre altri, come una piccola sinagoga di Lione, invece di fare lo spiritismo o la telepatia, fanno addirittura della magia rudimentale e della stregoneria.
Essi operano così: il capo della sinagoga celebra in olocausto di amore, una specie di messa nera, senza sangue di fanciulli sgozzati; e mentre il Baiis (così chiamano il capo) arriva ad una consacrazione fantastica con un rituale più fantastico, fratelli e sorelle dell'uditorio si danno ad un'orgia che nel momento del suo diapason assorbe il comando del Baiis: il tale uomo deve perire,
oppure il tale ammalato deve guarire. Il risultato in questo caso è 80 volte su 100 efficace perchè
si rivolge alle Marie singole di 100 persone per esempio, di cui 30 bastano a portare a termine un'operazione: ma se per ottenere questo risultato bastasse un'anima sola, si vede ad occhi chiusi l'inutilità dell'osceno conciliabolo per ottenere cosa che è anche di breve portata. Sennonché bisogna anche riflettere che questi Baiis si indirizzano nei loro comandi alla Maria collettiva di 100 passivi, e fanno quindi un'astrazione fantasiosa, come il loro rituale. Il risultato di queste operazioni fatte su soggetti sensibili o volontari è aleatorio perchè qualunque passione umana del soggetto può influire sulla propria Maria e modificare gli accessi al fine determinato. P.E.: la gelosia, l'avarizia, la libidine, l'antipatia, l'odio che molte volte si sviluppa per reazione; tutto questo può modificare
la Maria che sta svolgendo una missione, e ho detto che il pensare che noi abbiamo tutto in noi stessi è molto difficile. E si sono trovati praticamente diversi mezzi per rendere concreta in noi l'idea. Cito alcuni esempi: 1 - Noi abbiamo a noi vicino un angelo custode (Cristianesimo)
2 - Noi abbiamo un Genio (paganesimo greco) 3 - Noi possediamo un demonio consigliere (Asuf dei Babilonesi) 4 - Noi abbiamo uno spirito di un'amante al di là che ci consiglia ed
aiuta in questa vita (Fate) 5 - Noi siamo amati da un'Eone, che tutto ci porta e ci suggerisce
(Manicheismo) 6 - Noi siamo aiutati dagli spiriti dei morti che ci suggeriscono e ci guidano (Spiritismo).
In verità e per la santa verità della legge, noi non siamo che Uno nell'Universo. Siamo noi stessi. Non comandiamo forse alla mano di stringere? Così comandiamo alla nostra Maria di fare, di dire e di riportare. Perciò siamo tutti fratelli perchè beviamo tutti alla stessa fonte Universale. La nostra Maria in noi è una sposa, fuor di noi è un angelo: corre al mondo delle cause e si abbevera nella luce di Miriam, dove convengono tutte le Marie universali. E come non siamo che una cosa, e un'unità androgina, così non esiste che un solo mezzo osirideo che conduce direttamente al fine e
questo è l'Arcano dell'Alchimia. Quante fatiche, quante ricerche, quante trepidazioni, quanti momenti di ribellioni contro il vostro iniziatore nei momenti di sconforto, e di questo me ne sarete grati tra breve che potrò farvi sedere alla mia destra come arrivati alla vetta dell'Ararat. Quanti inviti a parlare eppure non me ne sarete grati domani, comprendendo che a voi ho parlato rompendo il silenzio più male che bene. Intanto riflettete perchè mi rivolgo a voi che avete lavorato lunghi mesi il Mercurio degli Dèi e leggetemi. Il lavoro lungo e penoso di Ercole volge o è volto a termine. Le continue imbibizioni saturniane vi hanno diviso come nell'uovo della gallina in un tuorlo ed in un bianco albume che il guscio bianco racchiude. Ora è tempo di provare, e dove voi non credete di essere giunti siete giunti. Sa forse l'uovo che si mette sotto una chioccia che schiude un pulcino?
Così non sapete voi che la vostra Maria non attende che una preparazione aleatoria e breve perchè si muova. Qual'è questa operazione? Il modo di servirsene? Diversamente resterà in eterno nello stato virtuale e non volerà mai. Qual'è questo modo di servirsene? Eccovi: ossidare il Mercurio, accoppiandolo ad un altro corpo volgare che costa pochi centesimi e di non difficile rinvenimento.
Questo corpo volgare, che di fronte al vostro Mercurio fa opera di maschio, non aspettate che io ve lo dica, perchè mille volte ve l'ho ripetuto e poi è continuamente, in mille occasioni ed in mille
guise, sempre lo stesso. É un corpo saturniano anch'esso, viene emesso da profonda miniera, come il latte che si spreme dalle mammelle della vacca. E conserva il carattere di un minerale, cosi come si vede grezzo in natura; è pietra, dicevano argutamente gli alchimisti, che ne scrissero a lungo, eppure è un vegetabile, poiché alla vita vegetativa non ripugna. Or se lo avete capito o se lo andate a comprare questo ingrediente, badate che il modo di prepararlo è circondato da moltissimi misteri da tutti i classici. Deve dividersi, purificarsi della parte inutile, deve essere preparato di un calore esterno che lo metta nelle stesse condizioni di caloria del Mercurio in elaborazione e nell'Athanor, e quindi deve essere, nel buio più assoluto, messo al centro del fornello a continuità di vapore. Ripeti da uno a nove, al massimo dieci, e poi aspetta e vedrai che dalla fiamma e calore del forno schiudersi l'Araba Fenice, l'Uccello strano e raro della favola che esce dalla fiamma, cioè dalla cottura. Questo arcano praticato segna il principio della fine e del primo maestrato. A questo uccello, quando è ancora in embrione date l'impulso di una prima missione: se sarà nero come il corvo, uscito dall'arca non tornerà più. Se bianco, come colombo, porterà il ramoscello d'ulivo per annunziare che la pace è fatta con le anime dei tuoi morti. Allora ripeti un numero di 3 a 6 e una seconda missione è compiuta, ripeti ancora da 2 a 3 ed una terza missione diventa fatto; e poi 1 basta ogni volta fino al momento che l'Araba Fenice diventata adulta non ha bisogno che di sentire la tua voce e si muove. Non compio la mia missione di iniziatore se non avviso i pericoli. I quali predominanti sono due: 1 - la paura - 2 – l'indeterminazione di ciò che si vuole.
La Paura. Quando si incomincia, non comincia la paura. Tutto è facile e piano. Ma può avvenire (e non sempre) che dopo la prima, seconda e terza infornata cominci un tale stato di negritudine dello spirito che l'alchimista si sente preso dall'idea della certezza del suicidio. É un paura così intensa che si arriva a presentarsi sotto la forma più acuta della demenza. Qui si parrà la tua nobilitate:
prosegui impavido. L'indeterminazione della volontà. Se non hai l'idea concreta, l'uccello non obbedisce. Ricordati che quando il bambino nasce è ignorante, tu lo devi educare ed
istruire come si fà ai bambini. Idee semplicissime prima, poi più complesse, poi complessissime.
Resta ad avvisarti di un fatto che tu potresti fraintendere: nell'operare, la prima volta sia separata dalla seconda in tempo eguale alla terza e dalla terza, dalla quarta e così fino alla nona o alla decima. Pensa che io non ti segno il tempo tra la prima e la seconda che è eguale ai tempi successivi, perchè questo intervallo può essere a tuo beneplacito accorciato o allungato dalle 12 ore alle 72 e più. Bisogna però in questo intervallo conservare esatto il regime, che il fuoco non si spenga, e non aumenti ne scemi e che i carboni che introduci nel fornello non siano tali da alterare il calore, o rompere o fondere il vaso. Né basta. Rifletti che il miracolo si compie nel silenzio di morte. Non parlare, se no l'uccello non obbedisce. Di' ciò che vuoi all'uccello, ma al mondo dei profani non dire né ciò che vuoi, ciò che pensi, ciò che fai, ciò che vuoi fare, ciò che aspetti.
I risultati che puoi ottenere sono di due specie: 1 - Modificazioni in te e su te. Spiritualmente e fisicamente. Vuoi renderti invisibile e comunicare col tuo corpo astrale? Vuoi modificare il tuo spirito? Vuoi ascoltare le cose lontane? Vuoi sapere e confermare l'ostia del patto? 2 - Fenomeni fuori di te. Conoscenza di cose altrui. Modificazioni delle cose lontane esteriori. Conoscenza delle cose, conoscenza di cose causali, generazione di idee in persone lontane. Visione di persone lontane. Notizie delle anime dei morti. Riconoscimento delle incarnazioni ecc. ecc.
Verità intera ti ho detto e sii giusto e segreto; non fare mai il male, ed anche nel fare il bene non costringere mai l'altrui volontà, perchè anche a scopo di bene la volontà altrui è sacra.
Nizza 30 Giugno 1908

GIULIANO KREMMERZ

N.B.: Abbi nella libertà il grande equilibrio del desiderio. Non prevaricare, e pensa che se prevarichi vi è un serpente che nasce dal mare (Acqua) ed uccide per sempre l'uccello del Fuoco.


- da “Pitia” – (…) Dovrei citare e quotare troppi post per dire quanto sono d’accordo con G.F.G. nel finale del suo post! È vero e fuor di dubbio che i grandi mali senza attenuanti della scuola kremmerziana derivano dai troppi silenzi, dalle troppe complicità delle gerarchie e dalle loro marchiane bugie, dai troppi omissis, dal deviazionismo operato contro la linea e la volontà del maestro, dalle troppe censure e dalla gogna cui è sottoposta la verità e chiunque muova critiche alla dirigenza kremmerziana e alle fanfaluche che continuano a sfornare senza sosta. Ma lasciamo il Kremmerz fuori da questo fango! (…)


- da “Sergio” – (…) So di essere un po’ o.t. ma per una mia ricerca personale vorrei molto vedere allargata la discussione a personaggi e relative scuole di pensiero come un Guenon, un Reghini, un Armentano, anche per uscire dall’immobilismo di un’analisi a senso unico, francamente un po’ noiosa. (…)


- da “Argonauta” per “Mamo” – Nessun dubbio su ciò che Kremmerz volesse intendere in quella lettera di Sora Felicetta. Per di più non aveva necessità né modo di scrivere per simboli o metafore perché scritta in via privata e confidenziale, ma come ho già detto è la millesima prova dell’ignoranza e della mala fede kremmerziana che cerca sempre di aggiustarsi tutto, anche ricorrendo a questi mezzucci puerili.


- da “Vitriol” – Mi unisco ai commenti di coloro che chiedono di mantenere una distinzione marcatissima tra Kremmerz ed i suoi discepoli e le formazioni neo-kremmerziane. Gli errori di un Kremmerz non sono nemmeno paragonabili agli orrori commessi dai suoi epigoni moderni e contemporanei, specialmente in chi ha fatto tanto sfoggio di fantasia per foraggiare con la frode personali ambizioni. (…) 


 

- da “Orpheus” a “Sergio” – Sulla tua domanda ho trovato in rete questa parte di discussione che se già non conosci forse può interessarti.

 - "La Scuola Italica non ebbe miti; il suo simbolismo fu il più puro ed astratto possibile, il simbolismo numerico. In essa poche cerimonie, nonostante l'origine italica di questa parola; una dura palestra spirituale, un misticismo sensista, integrale, empirico e trascendente, una visione metafisica eppure sociale; e la serenità luminosa del puro cielo calabrese." (A. Reghini, Del Simbolismo e della Filologia in rapporto alla sapienza metafisica, in Ultra, Agosto 1914)

Gradirei un vostro parere sulla Schola Italica, di impronta prettamente pitagorica, di Amedeo Rocco Armentano (ARA), proseguita in Italia, dopo l'esilio brasiliano del Maestro, da personalità come Arturo Reghini, Giulio Guerrieri, Giulio Parise e pochi altri.
Un saluto a tutti. (VKK)

 

- Fenomeno culturalmente interessante, rispetto al paganesimo di ARA proseguito dal Reghini, ma che dal punto di vista operativo nonostante gli intenti nobili e la serietà dei personaggi in questione, non ha prodotto alcun fenomeno rilevante in termini ermetici, o effettivamente transumananti, sfociando nel rito filosofico Italiano, ispirato ad antiche geometrie Pitagoriche, ma che venticinque secoli prima nella loro formulazione originale seguivano altri percorsi ed altre operatività, ben diverse dal latomismo di Reghini ed Armentano.
Nonostante il rispetto per una personalità come Armentano, non basta mettere in loggia massonica i versi aurei di Pitagora per divenire praticanti effettivi della antica via di pitagora. Si sta sempre sotto la cappella del grande eggregore massonico moderno, composto di logge, batterie, prese e segni di passo, e non si praticano gli insegnamenti operativi di pitagora.Nonostante la purezza di intenti gli strumenti poi effettivamente utilizzati erano quelli che erano e cosi' Armentano e Reghini giocavano a fare i pitagorici, come Cagliostro giocava a fare l'egiziano e cosi' come Lebano giocava a fare Mamo Rosar Maro e come De Servis giocava a fare Izar......
Il latomismo è come il pongo: ci fai pupazzi di ogni foggia e colore, ma sempre pongo rimane e quindi diviene contentenitore di idee che nella prassi operativa niente hanno a che fare col concetto e con la via originale.
Quindi cosi' come Cagliostro, in onore alla nuova moda egiziana che andava di voga in europa a quel tempo, foggia un rito e si nomina Gran Cofto allo stesso modo Armentano e Reghini sviluppano un rito massonico che si ispira al pensiero Pitagorico. Allo stesso modo si potrebbe inventare un rito massonico pagana basata sul Pantheon Scandinavo. Ma che senso avrebbe se non quello di una ennesima new age massonica speculativa che si illude invece, di essere piu' operativa di un altro rito massonico basato sulla leggenda di Hiram a cui si uniscono simbolismi rosacrocie ecc ecc.?
Ma nè la massoneria egizia di cagliostro nè il rito massonico filosofico italiano (pitagorico) di Reghini avevano alcun contatto rispettivamente con l'antica iniziatura egizia basata su un Pantheon specifico o con gli insegnamenti operativi di Pitagora, che come ben si sa nei gradi interni non erano ben conosciuti (ma che non erano che riformulazioni di insegnamenti della terra d'egitto dove pitagora era andato ad abbeverarsi per diverso tempo, dopo aver atteso vent'anni davanti le porte del tempio.)
Per il rito di Misraim e Menphis valgono le stesse osservazioni anche se con sfumaturre diverse.
L'Opera "Imperialismo Pagano" di Reghini è certamente una delle pietre miliari del neopaganesimo tradizionalista alla quali si sono rifatti tutti i suoi moderni epigoni. Ma il problema alla fine è sempre quello di chiedersi, queste vie di conoscenza antica, dove portano oggi, e soprattutto dove portavano ieri?
Non tutto cio' che è antico, pagano e tradizionale corrisponde necessariamente ad una Via di Realizzazione effettivamente Transumanante, che conduce dal condizionato all'incondizionato, e dalla schiavitu' dell'heimarmene o fato, alla quale sono soggetti anche gli Dei dell'Olimpo o dell'antico Latium o della magna grecia indistintamente, alla libertà dall'esistenza ciclica e condizionata. (Dorje & Gabbana)

 

- Mi viene un po' da sorridere, benevolmente e senza velleità polemica alcuna, a fronte di questa tendenza a sminuire che vedo un po' diffusa in questo forum, ma tant'è. Premesso che non sono l'avvocato difensore di ARA (che una difesa la rifiutò pure quando lo misero in gattabuia con un'accusa infamante) o di Reghini, che si difendono benissimo da sé, mi preme rilevare un paio di cose.
La prima: postulare un sostanziale appiattimento delle posizioni della Schola Italica (come, a mio sommesso avviso, dell'O.E.) su quelle proprie alla 'scatola' massonica è quantomeno riduttivo. La massoneria fu utilizzata per due motivi: la diffusione del messaggio pitagorico anche in chiave fortemente politica (il che non è in nulla contrario alla forma mentis e al modus agendi di Pitagora e dei suoi discepoli), possibile tramite una struttura più o meno solida e 'conclamata' come quella massonica in un momento storico in cui c'erano spazi e possibilità per un'azione da condurre su più livelli; la consapevolezza della vacuità di tale costruzione, procedente per così dire ex opere operato, cui difettava una 'forza' da infondere nuovamente in adesione al tradizionale simbolismo massonico, ossia la coscienza di una origine iniziatica della Massoneria come istituzione poi degradata e da 'rivivificare'. Ma la Schola Italica era altro, di per sé stante anche senza la gruccia massonica, e per rendersene conto basta studiare attentamente le Massime di Armentano, gli scritti di Reghini, i vari carteggi e le vite dei sodali, magari anche scandagliare testimonianze orali e via dicendo.
In secondo luogo è assodato che la Scuola in oggetto non aveva una ritualità meramente massonica: esisteva una ritualità per il RFI ed una, scarna ed essenziale, per la Scuola vera e propria con centro fisico primario a Torre Talao. Vi fa cenno, fugacemente e tra le righe, lo stesso Pietro Negri (Reghini) in Ur. E' un equivoco alquanto inconsistente: la realtà pitagorica di ARA precede l'esperimento massonico in seno al RFI di svariati anni, facendo prima della Torre di Lord Crawford a S. Nicola Arcella e poi della Torre scaleota il proprio centro fisico.
E d'altra parte, che la Massoneria fosse per loro una scatola da riempire nuovamente di significato, non certo tramite la semplice proposizione dei Versi Aurei come lettura-cardine di Loggia, è desumibile dagli stessi scritti di Reghini, non molto teneri con il latomismo a lui contemporaneo.
Armentano non aveva "qualche potere psichico" (riemerge la curiosa tendenza riduzionista di cui sopra), come desumibile a titolo esemplificativo da testimonianze relative alle sue capacità persino taumaturgiche e non solo terapeutiche, così come Reghini difficilmente "giocava a fare il pitagorico" senza qualifiche e magari senza realizzazioni, come si può desumere dal tenore generale dei suoi scritti, in particolare da una attenta lettura di certe lettere, o di 'Ex Imo', od anche da testimonianze varie.
In ordine alle osservazioni di Destiny è mia opinione (solo opinione, naturalmente) che la Scuola si sia 'ritirata', o per usare una terminologia massonica 'messa in sonno'. L'ultimo tentativo in questa direzione (e l'unico, a quanto mi consta, dato che dopo la morte di Reghini il tutto continuò in cenacoli privati, prevalentemente nel Bolognese) fu quello della A.P. di Sebastiano Recupero: c'è chi dice tentativo illegittimo, c'è chi dice legittimo ma chiuso d'autorità dopo il decesso di quest'ultimo.
Quanto alla domanda: "queste vie di conoscenza antica, dove portano oggi, e soprattutto dove portavano ieri?" concordo, è una domanda lecita e intelligente.
Grazie comunque per le vostre osservazioni. Saluti. (VKK)

 

- Vedi caro VKK,

te lo dico in modo altrettanto benevolo e senza polemica alcuna, la mia domanda finale, "queste vie di conoscenza antica, dove portano oggi, e soprattutto dove portavano ieri?" era volta ad aprire un dibattito costruttivo non solo su dove potesse condurre la via di Armentano e Reghini, ma dove tante altre vie neopagane moderne conducessero oggi e dove conducevano un tempo.
Mi aspettavo che tu cogliessi l'opportunità post dalla mia domanda di approfondire il tema in questione e mi rispondessi, ma purtroppo non lo hai fatto.
IN questo forum non abbiamo la tendenza a "sminuire", come tu dici altre vie ma ad analizzarle in profondità scandagliandole alla luce di conoscenze iniziatiche specifiche in ambito magico teurgico alchimico e metafisico, orientali ed occidentali, che non ci sono aliene.
Per cui dire che Armentano fosse in possesso di capacità terapeutiche o taumaturgiche non implica, senza nulla togliere alle sue effettive possibili realizzazioni, che fosse un maestro in grado di insegnare una via di reintegrazione verso il non condizionato del quale abbiamo accennato, in luogo di una delle tante vie cosmologiche che non conducono a liberarsi dalle forze costituenti questo sistema solare, all'orgine del dualismo e del condizionamento, che conducono ad esperienze che sembrano a molti eccezionali, ma che noi diamo per scontate ed appartenenti solo ai livelli piu' bassi di una scala che deve essere percorsa, ma che porta ben piu' lontano, se gli insegnamenti si fondano sui principi metafisici-stellari transumananti da noi esposti in dettaglio in altri post.
Normalmente il carattere transumanante non è associato solo agli intenti di risvegliare una schola antica, avere una torre in campagna dove ci si incontra per praticare insieme ad altri sodali, ma bisogna analizzare cosa si pratica in realtà e quindi l'insegnamento nel dettaglio comprendendo se il suo potenziale operativo e transumanante si lega a specifche attività teurgiche ed alchimiche che sono in grado di tarsmutare la natura umana in una divina, creare un'anima "stante e non cadente" - di quale tipo e grado poi ancora tutta da determinare - non solo negli intenti, ma in base a tecnologie specifiche del sacro che si posseggono e si conoscono o che non si posseggono e non si praticano.
E' proprio di questo che avrei voluto che tu parlassi in relazione alla schola italica, come noi in dettaglio invece abbiamo fatto per i concetti operativi e metafisici alla base delle vie egizie predinastiche sulle quali ho scritto diversi post specifici.
Purtroppo non ti ho letto in merito in relazione alla Schola Italica, ma attendo fiducioso che tu lo faccia magari in futuro, se ti va.
Concludo con la stessa riflessione con cui ho concluso l'altro post, non per ripetermi, ma perchè centrale in molti dibattiti sul tradizionalismo.

Non tutto cio' che è antico, pagano e tradizionale corrisponde necessariamente ad una via di Realizzazione transumanante, che conduce dal condizionato all'incondizionato, e dalla schiavitu' dell'heimarmene o fato, alla quale sono soggetti anche gli Dei dell'Olimpo o dell'antico Latium o della magna grecia indistintamente, alla libertà, evincendosi dall'esistenza condizionata. (Dorje & Gabbana)


 - da “Saya S.” – (…) Alcuni vecchi amici e compagni di studi nella dottrina, anche loro ex-kremmerziani di vecchia data come me, mi hanno informato di questa discussione che mi ha incuriosito ed esortato, nuovamente dopo tanto tempo, a riflettere e ripensare attentamente ai miei trascorsi di “pratica” alchemica kremmerziana. Anche io ho esitato prima di scrivere della mia esperienza, a causa di quegli “automatismi” inculcatimi per anni che imponevano un ferreo riserbo su certi particolari operativi. Credo però che il racconto per sommi capi della mia esperienza possa servire di aiuto per altri che si sono trovati nella stessa mia situazione. Premetto che avevo già intuito, per conto mio, quali fossero i principi di base della “pratica”, ma ligio all’osservanza di ciò che reputavo una regola, mi adoperai per trovare un referente sicuro che mi desse certezza di affidabilità e di conferma delle mie intuizioni. Iniziai così un estenuante pellegrinaggio tra le scuole kremmerziane, o almeno che si presentavano come tali, proponendomi sempre con le migliori intenzioni e solo per imparare. Preferisco soprassedere sui particolari di questo passaggio obbligato dell’avventura perché mi ci vorrebbe un libro per raccontare tutto quello che ho visto e sentito, ma più che altro le enormi contraddizioni a cui ho assistito e di cui ho avuto consapevolezza solo col tempo, gradualmente. Nel giro di diversi anni potei comunque ricevere le istruzioni di base di due scuole diverse, più una parte recuperata da un anziano kremmerziano ligure, che mi disse di averle avute da un discepolo di Kremmerz, insieme al quaderno di suoi appunti personali. Escludendo qualche incongruenza sui tempi operativi e qualche sfumatura, non di sostanza, le istruzioni, tanto orali che scritte, non presentavano differenze consistenti l’una dall’altra. Iniziai quindi il percorso con molte aspettative e molta serietà, anche se dovetti fare i conti con una certa reticenza nei consigli “orali” di cui solo più tardi compresi il motivo. Per farla breve, senza scendere nei dettagli operativi per ovvi motivi, andai avanti tra alti e bassi, sempre con molto scrupolo, per tre anni e cinque mesi esatti. Tre anni e passa, possono essere pochi per alcuni o tanti per altri, per me fu un periodo faticoso, specialmente in senso psicologico, in cui l’interesse principale era concentrato nella pratica e nello studio dei libri di alchimia. Se li aggiungo agli altri anni, spesi nella ricerca e nella preparazione, sono una fetta di vita. Cosa ne ho ricavato non saprei dire, ma di sicuro so che è stato un lungo tempo di privazioni, in cui mi sono isolato da affetti, famiglia, amicizie e lavoro, fino alla chiusura del rapporto con la persona che amavo e della mia attività di quel periodo. Proseguivo aspettando un segno, una illuminazione, un effetto tangibile che mi facesse almeno sperare di essere nella via giusta, ma di risultati posso dire di non averne mai visti. Niente di niente, anzi, per essere precisi, l’unico fenomeno che mi lasciò perplesso, dato che non ricordo mai i sogni, fu un sogno che ebbi dopo circa otto mesi, in cui mi trovavo a mangiare cioccolatini in un campo pieno di fiori sgargianti, a cui la mattina dopo seguì il regalo di una scatola di cioccolatini con inserita nella confezione una rosa rossa di stoffa. Le motivazioni delle gerarchie su questi mancati risultati mi venivano date con ritrosia e col contagocce, sempre su mia insistenza, e sempre con vaga reticenza, spesso contraddicendosi da una volta e da una persona all’altra, con imbarazzo e preoccupazione e, per finire, totale sconcerto da parte mia. In quel periodo ho sentito le spiegazioni più assurde della mia vita, fino a dubitare della sanità mentale, o dell’onestà, di chi doveva seguirmi nella via. Sulla terapeutica qualcosa ho visto, anche se poco e molto discontinuo, ma le interpretazioni sono troppo labili per una verifica di credibilità. Anche qui, se le cose andavano bene era merito della catena, se andavano male era il karma dell’ammalato, o qualcos’altro, e la giustificazione era sempre pronta. A tutto l’entusiasmo iniziale seguì dopo un anno e mezzo un periodo di sfasamento, una specie di apatia e disorientamento che, con il senno di oggi, potrei diagnosticare per depressione, mentre invece mi veniva riconosciuta come “effetto importante” della fase alchemica che stavo attraversando. Ma la cosa più sconcertante fu quando riuscii a capire con certezza matematica che questi signori e signore delle gerarchie non praticavano affatto alchimia, perché, mi fu detto, l’avevano praticata per tutto il tempo dell’opera, realizzando il “maestrato” e ancora oggi ho seri dubbi che praticassero anche i riti più semplici, a partire dal rito giornaliero e dai digiuni. Al culmine della confusione, rifugiandomi nella mia prima vocazione giovanile e nelle tecniche di meditazione Vipassana, in un barlume di visione nitida della coscienza, ebbi chiaro davanti a me un futuro di follia, la cui unica alternativa era mollare tutto finché ero in tempo. E così, con grande difficoltà, feci. Dalla sera alla mattina, chiusi tutto con quel passato infelice e mi riaprii alla coscienza della vita, ritornando ad essere me stesso. Sono passati molti anni e sono felice di dire che è stata la scelta giusta. So che altre persone, dopo di me, uscirono da quella scuola, ma non so che fine abbiano fatto. Questa è la mia avventura kremmerziana e non saprei cos’altro dire. Non voglio abbandonarmi a giudizi dettati dal rancore o dal ricordo dei patimenti subiti e se dovessi sintetizzare tutto quel period, in una parola, direi solo “inutile”. Questa è più o meno la stessa conclusione cui sono giunti anche altri amici e compagni di viaggio in quegli anni, coi quali sono ancora in contatto. Di altri non saprei, ma dai pochi scambi di impressioni, a suo tempo ricevuti, ebbi comunque la netta sensazione che risultati non ce n’erano mai stati nemmeno per loro. (…)


- da “Skipper” – (…) Ho seguito con interesse molti articoli e temi proposti in questa sezione, ma questa discussione francamente ormai ha rotto. Sembra quasi completamente lo sfogo di delusi senza pace che non riescono a metabolizzare un’esperienza andata male, come può succedere a tutti nella vita. Posso capire la loro rabbia e la loro contrarietà ma adesso abbiamo capito e se ne facciano una ragione! A questi kremmerziani pentiti va tutta la mia solidarietà, ma basta con le lamentele, andiamo avanti con temi più stimolanti per cortesia. (…)


- da “Sergio” – Ringrazio Orpheus, conosco quella discussione e più che altro mi interessava allargare il campo di conoscenze sull’argomento, di cui non si sa molto, con contributi nuovi se possibile. Saluti.


 - da “Shamarj” – Il post di Saya S. contiene spunti di riflessione interessanti e nuovi a cui non avevo pensato mai prima. La cosa più vera e grave è che, contrariamente a Saya,  tanti non si fermano a pensare e non si fanno domande, e considerano i loro maestri/guru una specie di dono della provvidenza, figure idealizzate e astratte anziché esseri comunissimi pieni di miserabili difetti. Ci dimentichiamo troppo spesso di chiederci:"Perché?".


 - da “Templare” – Il dato che emerge limpidamente da questo dibattito è che finalmente pare ci si renda conto che Kremmerz è sempre stato un totem polifunzionale intorno al quale tutto e tutti hanno potuto e possono danzare impetrando crismi, legittimità, certezze, banalità, supponenze, panzane, beghe ecc. ecc. 


- da “Argonauta” – La “lettera alchemica” di Kremmerz è più che datata anche sul web e certifica la confusione di Kremmerz sulla materia, aggravata dal tentativo di menare il can per l’aia con la “ribellione” di discepoli spazientiti che non vedevano risultati con quelle pratiche. L’esperienza di Saya S. lo conferma molto bene e mi piacerebbe sapere quanti altri disillusi ci sono in giro.


 - da “Rasor” – Trovo nel post di Saya S. un’ulteriore prova dell’imbroglio e mi fa piacere che qualcuno cominci a parlarne.


 - da “Epidauro” – Grazie a “Saya S.” per la sua testimonianza molto chiara. Le domande sarebbero tante, ma se puà rispondermi vorrei chiedergli intanto se nel confronto dei “Corpus” che ha potuto consultare ha rilevato differenze di una certa importanza e cosa contenevano gli appunti ricevuti dall’anziano kremmerziano di cui parla. 


- da “Sarah” – (…)  Il post di Saya ha lasciato anche me sul momento un po’ sconcertata, ma potrebbe limitarsi all’eccezione, cioè all’esempio isolato di chi per qualsiasi ragione non ha visto effetti. Mi ha colpito molto anche la lettera di Kremmerz sulla Via Ermetica Monomiale. Sarebbe interessante avere una interpretazione dei simboli, nei limiti del possibile. Fra le tante cose non comprendo ad esempio il riferimento alla “pace fatta con l’anima dei tuoi morti “ e le notizie che si potrebbero avere dalla “pratica” su queste anime. (…)


 - da “Rasor” – Non sono d’accordo con l’osservazione di “Skipper”. Molti post, ultimi in particolare, sono indubbiamente interessanti e personalmente auspico che altri parlino delle proprie esperienze. Peraltro se la discussione non piace c’è un mezzo molto semplice per evitarla e basta non accedervi.


 - da “Doriana” – (…) In tutta o quasi questa pseudo discussione si pratica allegramente uno sport a senso unico: blaterare e ancora blaterare, senza senso, su cose di cui non si sa niente, sul Maestro Kremmerz, sulla sua Fratellanza di Miriam e sui Maestri di questa altissima Scuola. Alle patetiche recriminazioni dei piagnucolanti delusi che qui abbondano è fin troppo facile rispondere, ma non certo su queste pagine infette, in cui qualcuno ha perfino avuto il coraggio di elogiare un essere spregevole come D. e G. e lo squallido forum da cui è stato con tardivo ma provvidenziale ravvedimento bannato! Ai detrattori di Kremmerz e Fratellanza di Miriam chiedo: se avete avuto problemi con l’interpretazione della dottrina e della pratica, non sarebbe il caso che domandaste a voi stessi il perché? E non è magari che forse vi siete fidati di qualche piccolo gruppo di abbacinati avventurieri che pretendono di “ispirarsi” a Kremmerz, al di fuori quindi dell’unica Schola che ne possiede e trasmette l’insegnamento ortodosso? Queste sono le uniche domande che tutti dovreste porvi, nel più assoluto silenzio. Certamente questa e-mail non sarà mai pubblicata, perché sgradita per voi e controcorrente rispetto alla “moda” di calunniare Kremmerz e kremmerziani, in atto da tempo con l’ausilio e la complicità di agenti controiniziatici attivi su forum, blog e siti come questo.

[Alla gentile “Doriana” rispondiamo pubblicamente e serenamente che, come può ben vedere, abbiamo pubblicato la sua e-mail integralmente, perché questo, ci permettiamo di ricordarglielo se le fosse sfuggito, è un sito libero e indipendente aperto a qualunque opinione, e su queste pagine a ognuno è consentito scrivere altrettanto liberamente ciò che pensa, nel rispetto delle elementari norme di educazione e della libertà altrui, senza il minimo timore di cadere nel mirino censorio di fanatismi di qualsiasi colore o natura. Quanto alla sua accusa, che vorrebbe assimilarci ad “agenti” di un complotto “controiniziatico”, non crediamo meriti nemmeno il disturbo di una risposta seria.  N.d.R.]


 - da “Radix” – (…) Se la mia esperienza può essere di vostro interesse, in poche parole posso dire che anch’io faccio parte degli ex “praticanti” kremmerziani. Più esattamente, mi sono dedicato all’alchimia interna, inserito in un gruppo kremmerziano, per un anno e poco più a partire dall’aprile 2010. Poi ho interrotto perché non ho avuto il minimo risultato e non ho più ripreso le operazioni, per le troppe difficoltà che la regola imponeva e per altri motivi personali. Non ho avuto risultati né positivi né negativi, a parte qualche fastidio nella mia professione e nella famiglia. Non sono uscito dal gruppo e continuo la mia strada, anche se la mia adesione è meno convinta. (…)


 - da “Sergio” – (…) Riflettevo più che altro sull’accusa di simonia rivolta a Kremmerz ed al suo Ordine Egizio, per via delle 90 sterline che esigeva per l’iniziazione, oppure al saccheggio delle sostanze del Ricciardelli perpetrato dai suoi discepoli miriamici, per non dimenticare il buon esempio dato al nipote, che mise la ciliegina sulla torta. E penso alla figura ineccepibile, proba e cristallina di un Reghini, il quale nel 1914 dà le dimissioni dal Rito Filosofico Italiano e rompe i rapporti col G.M. Frosini per un furto avvenuto ai danni delle casse dell’Ordine per opera dell’avv. Bolaffi, protetto del Frosini… Grazie a Dio il nostro Ermetismo Italico può vantare nomi di questo valore e spessore etico. (…)


 - da “Mara” a “Doriana” – Direi che le persone che scrivono in questa discussione sanno invece molto bene di cosa parlano, specialmente quando riferiscono delle loro esperienze, e non blaterano affatto. Mi sembra invece che se c’è qualcuno nella discussione che blatera sei proprio tu! Capisco che molti post ti abbiano infastidito, ma credi forse con il tuo delirio di chiudere la bocca a qualcuno? Non su questo sito per fortuna! Molto, molto meglio un Dorje & Gabbana delle tue sentenze e delle oscenità del gruppo che rappresenti. (…)


 - da “Orpheus” – Il post di “Doriana” è l’unico fuori luogo in questo dibattito. Consiglierei di non dargli peso e di evitare la trappola delle provocazioni, che hanno sempre fatto degenerare le discussioni su Kremmerz. Vorrei piuttosto chiedere ad Argonauta cosa pensa della pagina di Wikipedia su Kremmerz.


  - da “Vril” – Vorrei complimentarmi con Saya S. per la sua netta testimonianza, penso molto utile per aprire gli occhi a tanti illusi. Non serve prendere le distanze dal neokremmerzianesimo e dai suoi errori fin troppo evidenti, il problema vero è da ricercare nelle radici malate della dottrina.  (…).


 - da “Dadhali”- (…) Semmai è l’intervento di Doriana ad essere senza senso e quantomeno inopportuno. Non riesce a farsi un’idea di quanto le sue parole ingrassino solo la schiera dei detrattoti di Kremmerz e dei suoi seguaci che si sforzano seriamente per portare avanti degnamente i suoi insegnamenti? (…).


 - da “Saya S.” – Non c’è da stupirsi se ciò che ho scritto ha toccato qualche nervo scoperto di persone come “Doriana”, dal cui stile si riconosce benissimo l’etichetta di appartenenza. Purtroppo per lei posso parlare con piena coscienza e consapevolezza e potrei dire ancora molte cose che per adesso ho taciuto. Avrei io da suggerire a lei molte domande da farsi, ma credo sia maglio seguire il consiglio di Orpheus e non darle il minimo peso.


 - da “Saya S.” per “Epidauro” – Come ho scritto, non ho trovato differenze importanti nel confronto delle istruzioni che ho ricevuto. Le incongruenze sulle parti scritte non erano di grande sostanza, mentre invece differivano un po’ di più quelle orali, anche se molto scarse. Gli appunti erano scritti dal 1951 al 1964 e riguardavano soltanto libri e passi di alchimia e molte note personali sull’interpretazione e altro, da cui si capisce che molti punti rimasero oscuri anche per lui.


 - da “Pietro” – La lettera di Saya S. è interessante e degna di rispetto, ma mi permetto anch’io di osservare che non si può attribuire ad una testimonianza isolata più valore di ciò che rappresenta. Se qualcuno avesse realizzato con la pratica alchemica, perché mai dovrebbe sbandierarlo ai 4 venti? Mi dissocio inoltre dal post di Doriana e da quel genere di mentalità ottusa e aggressiva che distingue alcuni gruppi kremmerziani che con il Kremmerz non dovrebbero nemmeno confondersi. E non dimentichiamoci che altri, il maggior numero, sono formati da persone per bene e maestri molto validi. 


 - da “Argonauta” – Tempi duri per le buffonate e per chi crede che la gente abbia ancora l’anello al naso o si faccia incollare impunemente strati di fette di prosciutto sugli occhi. La vera e peggiore contro-iniziazione e anti-iniziazione proviene proprio dalla famigerata associazione pubblicizzata e molto probabilmente diretta dalla tracotante “Doriana”, premiata ditta di falsi e falsità da quando esiste. “Dorianella” dimentica forse cherispetto alla Myriam originale del Kremmerz TUTTE le Myriam sono oggi di fatto illegittime, perchè Kremmerz non nominò MAI personalmente nessun successore. Ma lasciamola ai suoi cadaveri ed al suo comico e triste destino di pochezze già segnato, augurandole di scomparire nel nulla dal quale si è affacciata. Per Orpheus: di quella pagina è salvabile appena un 10% a voler essere generosi, il resto è tutto pessima fuffa.


- da “Templare” – (…) Nell’altro forum si diceva che l’Italia purtroppo è funestata dal campanilismo e dalla faziosità anche in campo esoterico, e se qualcuno non schierato tenta di fare luce su loschi traffici e attacca miti reputati intoccabili, subito entra in azione la tecnica del fango per colpire chi la pensa diversamente. Il post di Doriana è un esempio di questo metodo e degli effetti collaterali in ambito psichico dell’iniziazione kremmerziana. (…)


- da “Dadhali” – Scusate tanto ma anche questa discussione si sta facendo lunghetta e pesante, per affermare in fondo che cosa? Tutto quello che doveva essere detto e molto di più era già più che rappresentato nella passata discussione. Qualche opinione o testimonianza in più mi sembra non cambino nulla. (…). 


 - da “Artù” – (…) Che l’ambiente kremmerziano stia passando un periodo di marcata turbolenza è cosa arcinota e tutti questi dibattiti recenti e passati lo certificano. Riallacciandomi al post di Dadhali e di altri mi pongo però anch’io la domanda se abbia senso riscaldare e riproporre su piatti diversi una pietanza che ha perso da un pezzo il sapore di novità. Sinceramente a me l’argomento non desta più interesse, ma non perché non lo sia in se stesso, bensì perché ha esaurito ogni potenziale attrattivo e non dice più niente né di nuovo né di rilevante. (…)


 - da “Superpartes” – (…) Sono in tutto pienamente d’accordo con Artù. Ciò che sfugge ai contendenti di questi buffi tornei è che tutte le carte sono state giocate e che la gente non è più tanto ingenua o stupida come 10, 20 o 100 anni fa. Pure per me la vera domanda è perché ci si vuole accanire per tenere in vita argomenti vecchi e triti dei quali si è dilatata anche troppo l’importanza? Il mondo è bello perché vario ma vi rendete conto che fra appena qualche anno di tutte queste farneticazioni non resterà neanche l’ombra?


- da “Argonauta” – Vedete Artù e Superpartes, potreste anche avere in parte ragione se non fosse che le storie intorno a cui stiamo girando da un po’ hanno coinvolto e continuano a coinvolgere, anche se molto meno di ieri, persone in carne ed ossa e non solo argomenti da solotto in cui si parla del più e del meno. Queste storie sono state imbastite in molti casi su macroscopiche menzogne che come potrete avere letto in questa e precedenti discussioni, hanno rovinato la vita di molte persone. Anch’io sono in parte del parere che al punto in cui siamo sia inutile continuare a parlare di errori e aberrazioni già abbondantemente denunciati, ma solo per il sacrosanto rispetto verso chi ha vissuto determinate esperienze eviterei di definire “farneticazioni” le loro testimonianze, comunque importanti perché provengono da praticanti con anni di esperienza sulle spalle e non da novellini. Riflettete per esempio sul dato di fatto che se non fosse stato per queste discussioni, personaggi del livello di “Dorianella” avrebbero proseguito impunemente nella loro opera vergognosa di contraffazione senza preoccuparsi di essere smascherati. Il discorso vale anche per pseudo-maestri e pseudo-tradizioni iniziatiche d’oriente e d’occidente falsamente spacciati per autentici, ma non è il caso qui di ritornare su topic già sufficientemente affrontati,con tanto di prove specifiche e circostanziate, in altri forum. Purtroppo molte persone non vogliono proprio vedere la verità nemmeno se gliela sbatti davanti agli occhi, e preferiscono prendersi in giro per viversi le proprie insulse illusioni fino in fondo, seguendo il sentiero iniziatico dello struzzo con maestri di pari lignaggio.


 - da “Artù” ad “Argonauta” – Le tue parole non fanno una piega Argonauta, ma il punto è che, comunque si voglia rigirare la frittata di nuovo non c’è niente. Certamente le testimonianze vanno rispettate per quello che sono e farle passare per farneticazioni è offensivo e riduttivo, ma si continua a girare intorno ai soliti problemi come un cane che si morde la coda senza venirne a capo. (…)


  - da “M.L.” – (…) Sono uno studioso “laico” di questo settore, intendendo per laico un osservatore attento ma esterno e non inserito in alcuna accademia kremmerziana, né in altre formazioni esoteriche, anche se negli ultimi anni, attraverso un discreto numero di contatti e letture ho potuto conoscere e indagare abbastanza bene le questioni di cui si discute in questo dibattito.

 In via generale non è errato affermare che sussiste il rischio di una deriva verso un binario morto, in altre parole di scivolare in dispute o monologhi sterili privi di novità o sbocchi costruttivi. Ma è un rischio che forse vale la pena di correre, non fosse altro che per sperare di saperne qualcosa di più della materia.

 D’altro canto questo stallo nel dibattito kremmerziano in atto da anni è stato determinato da vari fattori, per ognuno dei quali sarebbe utile un’analisi a sé. In primis la disinformazione esercitata dai kremmerziani stessi in buona o cattiva fede. Un lavoro di manomissione e deformazione dei fatti insinuatosi negli organi di informazione (vedi l’es. già citato anche in queste pagine di Wikipedia) per ammantare di plausibilità affermazioni infondate e gratuite.

 Segue a ruota la mancanza di una critica seria, che solo da una diecina d’anni si è affacciata timidamente in rete e su libri e riviste, sulla base di elementi concreti e sillogismi ed ipotesi qualche volta facili o verosimili, altre volte più ardui, suffragati da documenti “nuovi”, nel senso di inediti o poco meno che sconosciuti, perché rari, o dimenticati, o tenuti accuratamente nascosti.

Altra grossa pecca la mancanza di biografi e storiografi imparziali e non collegati, direttamente o indirettamente, con scuole kremmerziane, la cui analisi non sia invalidata da visuali settarie.

Si può solo immaginare quanto sia effettivamente difficile affrontare il groviglio della storia kremmerziana, fatto di nodi inestricabili dall’inizio ad oggi, se non si possiede una adeguata conoscenza di tutti i frammenti, perché ancora di frammenti si può scrivere, che la compongono.

 In tutto questo la responsabilità maggiore è da addebitare obbiettivamente ad un Kremmerz che per primo non ha lasciato documenti storici utili per sbrogliare la matassa, occultando anzi quanto più poteva quei pochi a disposizione, per depistare e rendere ancora più affannoso il lavoro della ricerca. Già prima della pubblicazione del “Mondo Secreto” (1898) e da lì in poi, dai primi cinque anni in cui scompare per recarsi in Francia, o Sud America, o chissà dove, lasciando a Portici due figlie in tenera età e moglie incinta, si constatano nella sua vita, fino alla morte, “buchi neri” di anni dei quali non si sa quasi niente. La testimonianza dei famigliari e dei discepoli più stretti ci fa capire quanto fosse stato abile a costruire un muro di riservatezza e di silenzio intorno a se stesso.

 I motivi erano solo e strettamente esoterici? Personalmente non lo credo, ma una verità certa in proposito non si intravede nemmeno all’orizzonte. Né possono esserci di aiuto gli epigoni, sempre diffidenti quando si fanno domande su questi problemi spinosi, in parte perché ignari anch’essi della vita del maestro e delle vicende più pregnanti della loro stessa storia, in parte perché troppo interessati a mantenere alto e solido questo muro di impenetrabilità, per evitare che i fattori umani compromettano l’edificazione di un mito abbastanza fragile e la loro stessa esistenza. Purtroppo è del tutto evidente che qualcuno di questi ha abbandonato qualsiasi etica pur di appagare la propria sete di supremazia sulle formazioni kremmerziane antagoniste.

Non sfioriamo poi nemmeno l’altro groviglio ancora più oscuro e, secondo alcuni, irto di rischi del lato dottrinale-operativo isiaco-osirideo, che solo un coscienzioso addetto ai lavori, ben preparato e fuori dalla mischia, potrebbe forse cercare di sciogliere, o di analizzare seriamente.

Insomma, guardare la storia kremmerziana con l’occhio miope ma scaltro delle parti in causa per adattarla ai propri interessi, è un brutto vizio venuto allo scoperto in tempi abbastanza recenti al quale non è stato posto riparo e, cosa molto più grave, al quale non si sono sottratti nemmeno i discepoli delle ultime generazioni. Per questo mi permetto di chiudere con una modesta riflessione personale. Può essere che, come alcuni scrivono, si giri da tempo intorno agli stessi argomenti fino alla noia, ma questo è l’unico modo per stimolare una ricerca che prima o poi si spera si dimostri fruttuosa. Non sottovalutate poi il valore delle testimonianze dei singoli che parlano delle loro esperienze, pro o contro che siano, perché anche da queste si possono apprendere particolari interessanti. (…)


- da “Marco” – (…) Mi chiamo Marco e da quasi tre anni faccio parte di un gruppo che pur non dichiarandosi kremmerziano si fonda in tutto e per tutto sul suo insegnamento. Leggendo molti di questi e altri post di altri forum posso dire di essere stato fortunato perché in questo gruppo ho trovato una vera famiglia che con affetto e competenza dottrinale mi dà la possibilità di crescere e di imparare. Il nostro maestro ha avuto a sua volta due maestri kremmerziani di alto grado, segue amorevolmente e seriamente ognuno di noi e nella rituaria di catena terapeutica abbiamo visto buoni risultati. Per quanto mi riguarda mi dichiaro soddisfatto di questa scelta e spero di proseguire sempre meglio. (…).


- da “Elfo” – (…) Ho seguito con attenzione questa e altre simili discussioni stagionali molto gettonate (chissà perché non compaiono mai in estate quando tutti sono in vacanza!). Secondo il mio parere il quadro indiziario ormai è completo e ognuno da sé può farsi grossomodo un’idea di come stanno le cose. Trovo anch’io che non serva a niente proseguire a parlare e sparlare di cose inutili come kremmerz e kremmerziani che ormai hanno fatto il loro tempo. Perché non puntate su argomenti più stimolanti? (…)


- da “VEULIAH” – (…)“Fuggi nel più arido e lontano dei deserti ad espiare tu che hai fatto del tuo tempio un lupanare di menzogne”, scrivono i Saggi Filosofi. Sapete cosa è mancato all’ermetismo degli ultimi decenni e più particolarmente alla comunità kremmerziana? La Saggezza e l’Umiltà, l’Amore e il Rispetto per la Verità, per il Sacro, per i propri Discepoli, per il Rigore e l’Integrità Morale, per la Giustizia, per l’Onestà, per la Sincerità e la Serietà specchiate che una scelta di Vita impongono imperativamente. Doti senza le quali non si può essere Iniziati. Molti, troppi, hanno venduto l’Anima al demone della vanità e dell’orgoglio, barattando la Dignità e l’Onore per un pugno di mosche, scambiando la Via per un club di affaristi, per un partito politico, per una sfida a poker con il resto del mondo. Oggi, ma più ancora domani, il resto del mondo giudicherà. Nel momento supremo la Coscienza tradita presenterà il conto. Si può tradire la Missione, si possono ingannare gli altri, si può persino tentare di ingannare se stessi, ma NON SI INGANNA LA LEGGE. Memento mori. (…)


- da “Argonauta” – Il post dello “studioso laico” M.L. mi trova in tanti punti d’accordo e mi sembra non lesini critiche serie. È verissimo che in questa materia manca ancora una seria ricerca critica esaustiva, ma i tentativi fatti fino ad oggi non li chiamerei proprio timidi, basta vedere la quantità di post molto critici e lucidi pubblicati sul forum di buddhismoitalia dall’esperto e indipendente Dorje & Gabbana, con tanto di accuse e prove circostanziate (senza che nessuno sia riuscito a provare il contrario). E non sono i soli, perché tutti gli elementi per trarre le conseguenze sono disseminati in siti web, in altri forum e su libri, evidentissimi anche a un cieco. Ma la maggior parte degli ermetisti, kremmerziani e non, non sono sufficientemente informati e vengono facilmente abbindolati dai “depositari della Verità” dalla spocchia mammozzia facile. Il vero problema è che loro per primi si rifiutano di vedere la realtà con occhi imparziali! Intendiamoci, non si creda che le “iniziazioni” orientali brillino per alternative più serie o per maggiore onestà, ma non è questa la sede per parlarne.


- da “Dadhali” – Io vorrei solo sapere perché si continua insistentemente a puntare il dito sulle diatribe interne kremmerziane. Forse che Martinismo, Massoneria, Golden Dawn, O.T.O. e vari altri gruppi non hanno avuto e non hanno i loro problemi e le loro scissioni? Allora perché di questi non si parla? Qui sembra che tutte le colpe siano da scaricare solo su Kremmerz e kremmerziani. Si parla tanto di onestà intellettuale ma in questo modo si fa della disinformazione e basta, tanto fumo e poco arrosto.


- da “Argonauta” – Mi dispiace Dadhali ma come ti è stato risposto anche da Templare, qui si parla di Kremmerz e kremmerziani e non è colpa nostra se questo è l’argomento di cui si tratta e se la maggior parte dei post vertono su problematiche serie dell’ambiente kremmerziano, nel quale evidentemente abbondano più che in altri. Se poi su questo o altri siti si vuole aprire un nuovo topic che riguardi altre formazioni, possiamo farlo benissimo come già è stato fatto in altri forum. Qui non si vogliono scaricare tutte le colpe solo su Kremmerz e kremmerziani, ne parliamo perché questo è il tema del 3d e proprio per controbilanciare tutta la disinformazione circolata in passato. Sono d’accordo con te che tanta parte di storia e maestri delle correnti iniziatiche d’occidente e aggiungiamo pure anche d’oriente non brilli per stinchi di santi e vicende edificanti, l’uomo è sempre lo stesso e come il lupo cambia il pelo ma non il vizio. Faccio mie le parole del “saggio” Veuliah, del quale mi piacerebbe sapere a quale gruppo appartiene, ma se spera che prima degli ultimi decenni le cose andassero meglio si illude di grosso!


- da “Skipper” – Riprendo gli ultimi post di Elfo e Dadhali, che mi sembrano molto pertinenti, per unirmi alla richiesta di allargare la discussione a temi diversi, come altre scuole iniziatiche. (…)


- da “Orpheus” – Vedo che la prima discussione “La terapeutica di Kremmerz funziona ancora?” sul forum di Buddhismoitalia è sparita di nuovo. Nel giro di un anno è stata prima chiusa e poi scomparsa assieme al sito in maggio, poi riapparsa col sito in ottobre 2013, poi “purgata” e poi ancora eliminata. Queste strane censure su alcune discussioni “scomode” ricordano un po’ certi roghi di libri del passato, con buona pace della libertà di informazione.


 - da “Argonauta” – Non avevo dubbi che finisse così, quella discussione aveva rotto e continuava a rompere le uova nel paniere a molti. La verità nuda e cruda fa male, meglio farla sparire….


- da “Silver” – (…) Spero di non essere off topic con queste mie riflessioni che avrei voluto postare nella passata discussione, poi soppressa. Per come la penso io in fondo è solo una questione di semantica: ermetisti, esoteristi, occultisti, spiritualisti, cabalisti, monaci, mistici e religiosi non si differenziano poi molto se non nelle sfumature come in ogni categoria. Ma gli ermetisti in specie hanno un bel dire quando affermano di seguire un metodo sperimentale che niente ha a che vedere con fede e misticismo, perché così nella realtà dei fatti non è. Essi fondano e costruiscono dottrine e pratiche su assiomi indiscutibili che fanno semplicemente ridere se paragonati al metodo sperimentale. Non mi riferisco ovviamente ai testi storici dell’ermetismo che pure hanno influenzato massicciamente le organizzazioni iniziatiche moderne, perché ne risulterebbe una digressione eccessivamente articolata rispetto all’argomento di fondo. Le teorie fascinose e accattivanti che siano non fanno testo e non hanno speranza di dimostrazione oggettiva. Così pure per riti, metodi cerimoniali e processi alchemici. Che l’intendimento o finalità sia l’azione terapeutica o la dignificazione dell’individuo o il raggiungimento di stati trascendentali fino alle ipotesi fantastiche della “creazione dell’Ibis” e del “corpo di gloria” non è importante, perché restiamo comunque sul terreno dell’indimostrabilità. Anche per l’ermetista in sostanza ogni cognizione, ogni concetto, ogni norma o atto di ordine teorico-pratico necessita di un tributo al misticismo cioè di un robusto atto di fede che attraverso una rete tentacolare di presupposti altrettanto indimostrabili potrà impegnare per molto tempo e rivelarsi fallace senza per questo contraddirsi. Si afferma che il metodo ermetico sperimentale deve portare alla conferma immanente del principio postulato come nella pragmatica positivista. Ma il rito rimane pur sempre un rito anche se formulato su differenti presupposti, con la sua liturgia, la preghiera, l’appello a divinità o angeli e richieste finali di grazie. Si dice che l’ermetista ne conosce le “leggi” occulte e pertanto agisce attivamente e coscientemente, a differenza del mistico e del devoto che si affidano passivamente alla bontà di un mondo preternaturale in attesa dell’elargizione di una grazia. Dove sta in solido la differenza? L’esoterico astrale è forse meno vago dell’invisibile Aldilà del religioso? L’anello di congiunzione, l’indispensabile ingrediente-base cioè la fede, non cambia. La fittizia conoscenza di “leggi” occulte, l’atteggiamento “attivo”, la pretesa “coscienza”, chiedo scusa per la franchezza, sono solo parole e conseguenze dirette di supposizioni costruite su di un atto di fede e di una forma di suggestione che in niente si distinguono dalle stesse convinzioni del mistico. I risultati inoltre sono interamente ascrivibili alla legge delle probabilità per l’uno e per l’altro, con una differenziazione peculiare riferita alle cause dell’eventuale esito positivo o negativo e giustificazione altrettanto peculiare e differenziata del prodotto finale. Di fatto l’ermetista deve credere per fede a qualcosa di cui non sa niente e di cui probabilmente non saprà e non verificherà mai niente se non nella sua mente suggestionata e nelle possibili sporadiche conferme dovute al calcolo delle probabilità. Come qualcuno anche qui ha scritto, se si vede qualche risultato tutto fila liscio, se invece fioccano gli insuccessi “c’è sempre una giustificazione”. È questo il metodo sperimentale partorito dalla prosopopea ermetica-esoterica?

Queste elementari osservazioni si possono allargare a qualunque ramo dell’ermetismo-occultismo-esoterismo-alchimia ecc. e se escludiamo i racconti favolistici, le leggende, i trucchi da illusionista e gli effetti miracolosi della suggestione, non è mai esistita e non esiste alcuna prova inopinabile e conclusiva della veridicità di tutte le asserzioni sparse da “maestri” e libri volutamente oscuri nel corso degli ultimi secoli. Non molto tempo fa in un altro forum sono stato accusato di essere un alfiere dello scetticismo gnoseologico ma fino ad ora non ho visto risposte realistiche a queste mie riflessioni. (…)


 - da “Argonauta” a “Silver” – Più che dello scetticismo gnoseologico mi sembri un alfiere dello scientismo, perché non ti poni nemmeno il minimo dubbio che non sia esattamente così come immagini. Capisco le tue critiche e sono d’accordo con te su alcuni punti, ma dovresti evitare di confondere la vera tradizione ermetica e l’idea filtrata da scalzacani e fratrie di cialtroni che non sanno nemmeno cosa sia veramente ed hanno fatto solo della disinformazione. L’ermetista vero, se non è accecato dal prosciutto cucito sugli occhi o drogato dalle falsificazioni che gli propinano maestri di cialtronesco lignaggio, cerca sempre la Verità con spirito critico, attentissimo ad ogni puntuale verifica del proprio lavoro e della propria ricerca. L’ermetista vero non svolge la propria opera affidandosi come dici tu alla fede, ma semmai alla fiducia, che è cosa molto diversa, fino alla conferma di ciò che sperimenta e ponendosi all’occorrenza egli stesso per primo dei dubbi per non cadere nella rete mistica. Dubbi che invece tu non ti poni minimamente.


- da “Domenico” – (…) Quoto e ringrazio Silver per avere messo nero su bianco alcuni concetti che condivido e che mi hanno spinto ad inviarvi questo mio contributo. Ho attraversato in anni giovanili gli acquitrini di associazioni esoteriche e spiritualiste, sacrificando tempo e risorse a sogni e chimere che non consiglio a nessuno di inseguire.  Scusate ma sento anche io la necessità di essere sincero: il vero problema non è l’impasse di una ricerca che al massimo può interessare l’uno per mille scarso della popolazione, ma l’inutilità di questa ricerca. Discussioni come queste possono forse incuriosire qualche ragazzino immaturo orfano di fede, oppure qualche “aspirante ermetista” alle prime armi ma, se esaminate freddamente rivelano giocoforza tutti i limiti concettuali e dottrinali di tematiche che stentano a reggere il passo con la società in cui viviamo. A mio giudizio cozzano clamorosamente anzi non solo con l’attuale progresso scientifico ma anche con i principi del normale buon senso. Molto più esplicativo del mio punto di vista è comunque questo post pubblicato nel forum dell’anno passato, che dovrebbe essere incorniciato e meditato giusto ogni giorno, specialmente da tutti questi “aspiranti” allo spiritualismo alternativo prima del salto nel buio della superstizione:

 “ Un saluto a tutto il forum. Invitato da una persona che ha partecipato a questa discussione, scrivo consapevole dei limiti di una testimonianza critica difficile da accettare se non si conosce di persona questo mondo, come già in altri post e 3d hanno giustamente affermato.

Sono un medico, oltre a giornalista-pubblicista nel tempo libero e non posso negare che anni di studio-specializzazione prima e di esperienza professionale poi, mi siano stati utili nel muovermi lucidamente in questa grama ricerca, facilitandomi l’accesso a documenti strettamente riservati e ancora sconosciuti per molti. Dopo otto anni di approfondimenti attivi in varie scuole iniziatiche in Italia, Spagna e Francia svolti per la tesi di laurea e proseguiti per interesse e curiosità personali e professionali, non esito a dire che ne sono uscito non solo deluso ma disgustato. Non tanto per le dottrine sempre ambigue e vaghe che sfuggono a qualsiasi analisi gnoseologica, ma per il manto di ipocrisia fuorviante e dolosa volta a nascondere gli stili di vita deviati e i complessi disturbi della personalità che dai vertici della cerchia esoterica si trasferiscono sugli incauti proseliti. So che non sarò approvato ma per quanto ho avuto modo di esperire, e lo dico convintamente, l’iniziazione non esiste, ma è solo un metodo più o meno rapido per affidare il proprio cervello ad altri, con nette probabilità di ridurlo in poltiglia. Mi stupisce per questo che ancora si parli e si scrivano libri su persone e storie che andrebbero solo inserite d’ufficio negli annali di neuropsichiatria o di antropologia culturale.
La mia esperienza kremmerziana, o per meglio dire fra alcuni dei tanti clan scissionisti esistenti. Escludendo quei contatti esauritisi prima di ottenere dati completi, ho conosciuto da vicino tre propaggini della famigerata Miriam, un ente sovrastimato la cui consistenza complessiva si limita a qualche decina di iscritti. Defraudata di ogni valenza legittimante dacché Kremmerz è deceduto abbandonando a se stessa la fratellanza senza un infinitesimo cenno di commiato, né volontà o speranza testamentaria che indicasse una remota possibilità di prospettiva futura, ne è rimasto il solo cadavere, esumato dalla stessa tomba del suo inventore e sezionato in una ventina di filiazioni partorite da faide di potere e pronte a cannibalizzarsi l’un l’altra. Questa è cosa straconosciuta. I continui laceranti conflitti interni e le traversie storiche di questa scuola corrotta ab origine, nata e cresciuta con gravi tare a giudizio di un Kremmerz stesso, come il figlio, e marchiata da un triste destino come il nipote condannato per la rapina a Ricciardelli, sono fatti chiari e stranoti a chiunque. Anche per ciò che attiene alla sua attuale surrettizia esistenza tali carenze dovrebbero da sole diagnosticarne la condizione di palese rovinoso collasso e di squilibrio abortivo rispetto al pur ambiguo programma iniziale.
Una, la prima che ho conosciuto, è guidata da un soggetto clinicamente interessante, ormai proiettato in orbite iperboliche, per di più ultra ottuagenario, e che proprio per questo ritengo il più innocuo in termini di valore capitale / percentuale di rischio, per capirci.
I secondi, eredi senza fissa dimora di un’accademia romana storica, vegetano sprofondati in un paradiso artificiale in cui Kremmerz è l’indiscusso idolatrato demiurgo, in senso gnostico s’intende. Assimilando la Miriam e la dottrina kremmerziana ai dogmi indimostrabili di una religione rivelata, vivono con devozione monastica la loro illusione distorta, come soggetti in preda a sindrome da dipendenza.
Il terzo, o piuttosto il bufalificio presieduto dal personaggio della commedia dell’arte qui eletto a regina dei polli, il cui know-how purtroppo per lei è fin troppo conosciuto, è stato l’incontro e la conferma più fruttuosi per la mia ricerca. Un soggetto psicotico affetto da sindrome maniaco-depressiva, dotata di scarsa intelligenza ma scaltra a sufficienza per abbindolare soggetti facilmente suggestionabili, labili o disinformati. Penso che semplicemente reciti un ruolo come avatar di un role game o di un second life in cui l’interesse per Kremmerz e Miriam sono strettamente funzionali all’immagine da sfruttare per dissimulare le proprie sconfitte e riscattarsi da una vita altrimenti grigia e vuota. Non è necessaria una specializzazione in psicologia del comportamento per capirlo.
Tutte queste consorterie fraudolente, che si dibattono fra insegnamenti storpiati e dirigenti dissennati o mitomani, credo conducano inevitabilmente presto o tardi a turbe confusionali, nevrosi ossessive e vari altri danni severi, fino a psicopatie più gravi: sintomi per altro non dissimili dai rilievi emersi in inchieste serie svolte sulle psico-sette. Riti oscuri e fallaci, sollecitazioni destrutturanti, digiuni, pratiche ripetitive, imposizioni di astinenza sessuale periodica, fanatismo coercitivo, struttura piramidale accentratrice rigidamente personalistica e gerarchizzata e via dicendo, omettendo altri particolari disgustosi non riferibili, sono tutti mezzi volti di fatto all’accorta graduale manipolazione della mente, sfociante in svariate espressioni di sudditanza psicologica e riduzione progressiva delle facoltà critiche. Dopo un certo periodo di brain-washing di questo peso, i casi sono due: o ti si accende la lampadina e fuggi dall’auto annientamento programmato, sperando in un ricupero tutt’altro che facile, o puoi arrivare a credere che Gesù Cristo sia morto di freddo. Perché tutto questo? Il mio parere: a Napoli, patria dell’aureo lestofante, direbbero con scientifica certezza: perché comandare è meglio che fottere. Cui aggiungo: perché obbedire ciecamente è meglio che niente, fino al rifiuto dell’evidenza, per individui fragili e vocati alla sottomissione o reduci da battaglie perse con il proprio background e la propria autostima.

Forse non tutti, ma i responsabili autoreferenziali delle cerchie che ho conosciuto evidenziano disturbi della personalità e forme di bipolarismo veramente seri. Come si evince anche da altre testimonianze, certe menti colluse con le forze più torbide dell’inconscio o alterate da patologie seriali cercano di dare un senso ad una vita malspesa, creandosi un piccolo feudo di illusioni e di adulatori solerti, trascinando nel loro baratro quanti più sventurati possono, adoperando tecniche ben congegnate di persuasione occulta. E la prognosi è complicata dalla completa assenza di autocritica, tranne un unico caso di un ex “maestro” che mi confessò di essere stato e si essersi sentito, senza giri di parole, turlupinato e che per questo provava ancora un forte senso di colpa verso altri “poveri turlupinati”. Questo è tutto, o forse no. La terapeutica per esempio: una vergognosa speculazione sui malati, volta a nascondere con nobili finalità l’imbroglio che cela la subdola messinscena. Paradossalmente è proprio chi millanta la cura che dovrebbe essere curato. E se qualcuno non mi credesse può facilmente verificare armandosi di santa pazienza e provvedendo di persona. Concordo poi nel giudicare l’intera esperienza kremmerziana nel suo complesso, un monumentale fallimento, ma non sono solo io a dirlo, mi pare. I continui equivoci richiami a misteri contorti e segreti fittizi di un insegnamento congegnato artatamente senza soluzione di continuità entro un sistema a scatole cinesi, poteva attrarre e coinvolgere astutamente il pubblico impreparato di un centinaio di anni fa, ma urta fatalmente contro il pragmatismo diffidente e le capacità cognitive di un ricercatore contemporaneo molto più competente, che rifiuta e condanna la mistificazione. A chi invece volesse imputare al sottoscritto un ipotetico fallimento personale, posto alla radice di questa mia critica, io pure rispondo e subito, unendomi ad altre calibrate domande già poste: rifletti bene e rispondi senza mentire a te stesso liberando la tua mente da formule e suggestioni pregiudiziali: in tutto il tempo che hai passato in questa o quella obbedienza kremmerziana cos’è cambiato dentro di te? Psicofisicamente parlando, stai meglio o peggio di prima? Puoi considerare i tuoi toni umorali nella norma o provi spesso momenti di disagio, estraniazione o afasia mentale? Quali cambiamenti qualitativi hai notato nei tuoi rapporti interpersonali e nella tua vita sociale? E cosa hai realizzato veramente in soldoni iniziatici? Del resto, come qui rimarcato più volte, il fondatore Kremmerz era ricercato per una lista nutrita di reati per ciarlataneria, plagio, truffa ed altro di cui non mi è possibile riferire, estintasi solo con la sua morte, e pretendeva novanta sterline in oro vero e non alchemico per conferire l’iniziazione e procurarsi un vitalizio a buon mercato. Cosa altro si può aggiungere allora al senso di compatimento nei confronti di quegli allocchi che gli hanno creduto e di quegli ingenui che ancora continuano a credere ai suoi emuli odierni? Qualcuno potrebbe controbattere che la pletora di Miriam e di Ordini Egizi proliferati con sfoggio di fervida fantasia negli ultimi anni non fa più ricorso a rapine simili, anche se sottobanco non disdegna oblazioni, elargizioni e donazioni. Rispondo semplicemente osservando che se prima il rischio maggiore investiva la salute del portafogli, la posta in gioco oggi è l’inestimabile valore di una mente integra e sana. Ripropongo la domanda di altro utente: vale la pena di correre rischi di questa portata? Direi che non c’è affatto bisogno di demandare a posteri e storia una sentenza che è già stata emessa e confermata nei tre gradi di giudizio per avere una risposta seria. E la conferma migliore sta nel fatto lampante che nessuno dei tanti caporioni contaballe kremmerziani chiamati qui in causa, ha voluto o potuto rispondere alle accuse chiare e deflagranti che li inchiodano con il loro maestro a responsabilità gravissime, dimostrando di non possedere neanche un grammo di dignità, non solo per loro stessi ma anche verso quello che a parole sbandierano come maestro. Su tutto questo e molto altro, anticipo che è in cantiere un libro-inchiesta scritto con la collaborazione di una giornalista e di un antropologo criminale, che documenterà ogni particolare con materiale di archivi registrazioni, dichiarazioni e prove chiarissime, i cui proventi saranno devoluti completamente in beneficenza. Saluti “


- da “Templare” – Il post di Silver può essere inserito d’ufficio negli o.t. ma la sua opinione è comunque da rispettare perché muove critiche più interessanti rispetto alle solite di sponda avversaria. Mi farebbero pensare e sospettare che abbia avuto esperienze dirette nell’ambiente.


- da “Pietro” – Forse peccherò d’ingenuità ma a me pare che stiamo parlando di persone adulte e vaccinate che nessuno obbliga a studiare e praticare Magia o Ermetismo. Chiunque oggi è in grado navigando in rete con un semplice clic di conoscere dritti e rovesci di queste materie e di disporre di tutte le informazioni necessarie per decidere con cognizione di causa. Perché demonizzare chi fa una scelta ermetica o kremmerziana in piena consapevolezza e liberamente? Succede a chiunque e dappertutto di sbagliare o di incappare in incontri sfortunati, falsi maestri ecc.ma è lecito continuare a fare di ogni erba un fascio? Portare poi sullo stesso tavolo una critica generalizzata a tutto l’ermetismo , in una discussione in cui ci si interroga su questioni strettamente kremmerziane mi sembra effettivamente fuori tema.


- da “Argonauta” – Le opinioni di Domenico non si discostano poi molto dalle stesse di altri e di Silver. Il post che ha allegato era già conosciuto e risale allo scorso anno, comunque ebbe a suo tempo risposte adeguate che è inutile ripetere. Come per Silver, ci sono parti condivisibili ma le conclusioni sono affrettate e superficiali, perché derivano da esperienze limitate e conoscenze falsate della vera tradizione iniziatica. Trovo poi in Domenico una palese contraddizione: se, come dice, queste discussioni non interessano nessuno e cozzano contro il buon senso, perché scomodarsi per contribuire e pubblicare un post che dovrebbe suscitare l’attenzione e l’interesse degli aspiranti ermetisti? Le critiche possono essere distruttive o costruttive, ma questa è soltanto contraddittoria.


 - da “Domenico” – Ho scritto solo per esprimere la mia opinione e per contribuire ad evitare che qualche aspirante ermetista faccia una brutta fine, sostenuto in questa mia convinzione da molti altri post che vedo pubblicati anche in questa discussione. Non voglio fare proseliti né ho tempo da perdere in polemiche, ma faccio notare che anche a quel post furono date risposte inaccettabili e molto evasive. (…)


 - da “Orpheus” – Per accontentare Skipper, Elfo e Dadhali, riprendo questi post dallo stesso thread, in cui la critica coinvolge anche la Teosofia della Blavatsky. Ne aggiungerò poi altri che trattano di quei raggruppamenti già citati.

Dorje e Gabbana: Oggi mi sono riletto tutto il Mondo Secreto del Kremmerz. L'ho voluto fare dopo molti anni per vedere come suonavano oggi certe affermazioni già all'epoca ambigue dal punto di vista ermetico e frutto di sospetti furti letterari. Di fatto si evince che Kremmerz deve alla teosofia, quel guazzabuglio senza fine, dal quale cercherà di prendere le distanze, più di quanto non voglia ammettere. Lo stile in cui si esprime ed arronza il lettore è quello della Helena Petrovna Blavatsky. Il metodo espositivo del Kremmerz, basato su false ed inconciliabili equivalenze, è sempre quello della Blawatsky, dove unisce pseudo verità magiche caldee ad una massiccia esposizione della teorie spirituali dei Gesuiti, afferma l'equivalenza tra il mondo paradisiaco in cui ascende Maria madre di Gesu' al Nirvana del Buddha. Ecco i presupposti sui quali si fonderà la Fr. Terapeutica di Myriam, che viene definita eminente scuola pitagorea, mentre poi utilizza i salmi della chiesa cattolica che c'entrano con il paganesimo ed il pensiero di pitagora come la marmellata sugli spaghetti.

Il metodo del kremmerziano minestrone vergognoso in cui qualsiasi cosa sia esistita in campo magico religioso, alla fine è quasi uguale all'altra, piegando l'inconciliabile e il disomogeneo alle proprie esigenze di una retorica basata sull'omogeneità del niente, è quindi sempre quello della teosofia della Blavatsky. Ma alla fine si svela in modo evidente l'intento di propagandare qualcosa di nuovo che colpisca la fantasia del folto popolo di spiritualisti ignoranti per aggiogarli al proprio carro,
Hai voglia a prender le distanze come cerca di fare il kremmerz dalla Teosofia....
Piu' leggi le roboanti prese di distanza da parte del kremmerz dalla teosofia e dal suo spiritualismo non iniziatico, e più nella prassi del suo fallace metodo comparativo pseudo ermetico, ci ritrovi lo stile dell'Iside Svelata della Blavatsky, sua fondatrice.
La ricetta kremmerziana del mondo secreto è facile: si parla a lungo di cio' che è noto nella tradizione cattolica, come gli esercizi spirituali gesuiti di S. Ignazio di Loyola per catturare l'attenzione del lettore italiano intriso di cattolicesimo fino al midollo, per portarla alla fine dove si vuole. La si mena verso la fratellanza terapeutica di Myriam, che è Pitagorea, ma anche Cattolica Cristiana, visto che nel suo rito usa i salmi latini, che è Pagana nella aspirazione vetero-italica, ma anche giudaico cabalistica, per la croce essena, ed un po' egiziana per la presenza di Kons. Si parla dell'importanza assoluta del segreto ermetico, per concludere la pagina dicendo che il delegato per la propaganda (sic).....attende con impazienza una risposta degli abbonati 
Il kremmerz insomma finisce per rimaner vittima dello stress intellettuale, basato su un trasformistico camaleontico che si manifesta simultaneamente in tutte le sue contraddizioni che colpirà proprio cento anni dopo, anche i Veltroniani e l'intero PD (partito democratico). PD composto da comunisti ma anche democratici, di sinistra che strizzano l'occhio alla classe operaia ed ai sindacati ma col sogno di ogni destra capitalistica e cioè avere un propria banca, come esulto' il Fassino nelle intercettazioni con Consorte che gli annunciava il controllo imminente di una importante banca italica, (proprio come la scuola pitagorica kremmerziana). Contro i Padroni, ma anche con i Padroni.
E come Veltroni concludeva i suoi discorsi, SI, ma anche NO.
Kremmerz insieme alla Blavatsky non sono da meno e camminano sicuri sulle acque di pericolose e poco solide sabbie mobili del loro fantasioso mondo ermetico e magico basato sul sillogisma improprio, sulla equiparazione indebita tra concetti del Cristianesimo ebraizzante, del Paganesimo antico e del Buddismo, tra loro inconciliabili. Alla fine affondano ed annegano beati tra i flutti di uno pseudo ermetismo nel quale troviamo la prassi dei Gesuiti accanto al trionfo della falsificazione di concetti e di testi spacciati per pagani ed antichissimi, mentre sono solo loro invenzioni per colpire la fantasia degli sprovveduti. Quegli isiaci impressionabili per natura, sui quali fondare il proprio impero finanziario
Insomma si, ma anche no, come il Buon Veltroni amava affermare nelle piazze.
La differenza è che alla fine la Blavatsky portava tutta questa acqua verso il mulino di un falso buddhismo esoterico - esoterico si ma alla fine propio per tutti - che avrebbe voluto insegnare agli indiani stessi, quello che loro piu' non sapevano, come fece. Ma si trattava di uno pseudo buddhismo privo della base più elementare dei concetti e dei termini tecnici propri alle raffinate scuole filosofiche buddiste. Pieno di errori grossolani ed invenzioni ridicole che confrontate con i testi autentici del Buddhismo appaiono irresistibili affermazioni comiche e sparate così grosse da mandarci avanti i treni, se questi usassero le cazzate e le falsificazioni filosofiche e storiche come combustibile.
Il Kremmerz invece portava tutta la sua acqua verso il mulino della Myriam cristiana-cattolica-ebraica-pagana, per traghettare i più ricchi e facoltosi allievi verso la sua mucca da latte che era l'ordine egizio osirideo, nel quale ritroviamo nei suoi testi "segreti" lo stesso guazzabuglio inconciliabile Cristiano Cattolico-Pagano, su cui si basa il "mondo secreto". Guazzabuglio secretissimo, basato su una improbabile magia sessuale della HBL che di egizianeggiante alla fine poi aveva ben poco, per apparire un po' caldeo e un po' egiziano. Ma anche un po' fenicio e un po' cristiano, visto che il corpo alchimico, "nei suoi scritti secretissimi e costosissimi" finisce per chiamarlo"La Maria" invece di chiamarlo Ka, Ba ed Akh come dovrebbe fare un ordine egizio. Si potrebbe obiettare a torto che "la Maria" di questo corpo alchimico non fosse la Maria ebraico Cristiana, ma in questo caso ci si dovrebbe chiedere perchè allora sto corpo alchimico non l'avesse chiamato "La Francesca" o direttamente "Jessica" .
Mi immagino Carlo Verdone nei panni del Kremmerz. Se mai girassero un film su Kremmerz, l'unico che potrebbe interpretarlo in modo fedele è proprio il grande Verdone.
INSOMMA SI E ANCHE NO. Pagani egizianeggianti si, ma anche Cristiani!
E quindi Kremmerz e la Blavatsky ala fine son figli della stessa matrice basata sul caos sincretico di false trasmissioni iniziatiche, per pochissimi, ma anche per tutti, che opportunamente propagandate a mezzo di inserzioni pubbliche sui giornali, con tanto di "delegato per la propaganda" di Kremmerziana memoria, attirano clienti per le loro iniziative commerciali e la loro impresa commerciale, basata su antiche verità inventate l'altro ieri, infarcite da disamine grossolane e corrotte (intenzionalmente) degli argomenti antichi e tradizionali trattati.
Ma quello che colpisce del Kremmerz nel "mondo secreto" è la massiccia citazione, quasi in ogni folio, dei gesuiti e delle pratiche della compagnia di Gesu'.
Quindi verrebbe naturale chiedersi se la vendita ad un Gesuita della compagnia di Gesù del segreto Corpus Kremmerziano che avvenne una quindicina di anni dopo, fu una profanazione accidentale, o invece il frutto di una tentata operazione più vasta di ricerca di connivenze ed impossibili convergenze, che poi andata a male, una volta svelati i falsi contenuti iniziatici egizi-caldei, da parte dei gesuiti che preparati in campo filologico cominciarono a porsi troppe domande dalla impossibile risposta, portarono ad una brusca separazione con tanto di scandalo finale giunto fino agli ambienti esoterici "napoletani".
In fondo l'ordine egizio osirideo aveva una struttura massonicheggiante e latomista, tipica di una loggia coperta.
E gli alti prelati hanno fatto parte, da sempre, di loggie massoniche più o meno coperte

- Condivisibile interamente. Se posso aggiungere una postilla suggeritami da un amico, il peccato d'origine (cioè il metodo del sincretismo selvaggio come strumento" per piegare l'inconciliabile e il disomogeneo alle proprie esigenze di una retorica basata sull'omogeneità del niente") va fatto risalire a una certa cultura - non solo esoterica - precedente alla stessa Blawatsky. Potremmo andare più lontani, ma il gesuita Kircher penso sia un esempio rappresentativo della tendenza eccellentemente descritta da Dorje, cui probabilmente la Blawatsky e certamente Kremmerz ( non a caso quest'ultimo cita Kircher lasciando intendere che abbia fatto parte della tradizione iniziatica napoletana) si ispirarono apertamente. Peraltro Kremmerz tutti i suoi discorsi sulla cabbala li ha fatti saccheggiando essenzialmente le opere di due autori: Johannes Reuchlin e soprattutto lo stesso Kircher ( affiancati da autori più moderni come Fabre D'Olivet, Alexandre Weill, Papus e De Guaita in particolare, ma questa è un'altra storia) che nell'ambiente occultistico napoletano andava alla grande nell'Ottocento (si pensi all'Olos, opera di un altro presunto membro dell'ordine egizio partenopeo, il senatore del Regno d'Italia Giuseppe Gallone). Comunque sia, quanto detto da Dorje dipinge perfettamente, senza se e senza ma, il genere di approccio che non solo singoli personaggi, ma intere scuole cosiddette iniziatiche, ben prima della Blawatsky stessa, hanno usato per forgiarsi una dottrina che altrimenti non sarebbe esistita.

 - Balsamo: non mi ritengo Kremmerziano,anche perchè sicuramente farei peccato a parlare di cose che non conosco a fondo, ma in verità trovo questo forum molto di parte, e sinceramente il post di voladores mi sembra anche poco costruttivo, a meno che non si voglia organizzare una partita amichevole ci calcio, ed allora il tifo fa parte della funzione.

Scusate se sono uscito fuori dal tema.
Ho letto ciò che ha postato il venerabile D&G, come sempre le sue osservazioni sono molto concrete, ma a mio avviso (opinione personale) credo che la sua interpretazione dei fatti sia a senso unico, in quanto secondo me, Il mondo secreto, che nasce come veicolo di informazione, dove l'autore propone un'antologia di brani di vari autori, e permette ai lettori di inviare lettere e pareri (a volte sono stati nefasti), è ne più ne meno che un forum dell'epoca, quindi, avendo avuto una evoluzione la rivista sino alla chiusura (ogni cosa termina il proprio ciclo), io credo che la posizione del Kremmerz rispetto alla teosofia propagata dalla Blavatsky, sia distante da cio che il nostro ha divulgato.
Divulgazione, il mondo secreto è il primo tentativo di divulgazione e informazione, ricordiamo la premessa del primo numero dove dice chiaramente che la pubblicazione è una raccolta di scritti sulle scienze occulte e che si aspetta un' accoglienza fredda da parte del pubblico, che sà di intraprendere un' opera che lui definisce fastidiosa, ma l'intenzione è divulgare ai pochi eletti che avranno voglia e costanza di documentarsi.
Detto questo, non vedo nessuna trama maligna nelle intenzioni di questo uomo, che quanto meno ha fatto ciò che riteneva giusto, che poi la storia dal 1896 in avanti, sia stata colma di vicissitudini , non stà a me giudicare, e lascio ad ognuno la propria opinione, purchè non venga mai a mancare il rispetto per l'opinione altrui.
Sempre a proposito della blavatsky, in lettere inedite del formisano alla matilde serao, egli si confronta sulla teoria della donna, e si dissocia sulla sua linea.
questo il mio contributo alla discussione.
grazie

- Dorje e Gabbana: Ma è Proprio questo il punto Balsamo. Kremmerz si dissocia nei suoi scritti da qualcosa come la sua teosofia, che è invece molto simile, non tanto alle conclusioni, quanto piuttosto al metodo espositivo sul quale si basano le sue conclusioni per le ragioni che ho già spiegato in dettaglio e sulle quali non ti sei soffermato forse a sufficienza. E Poi il mondo secreto più che una antologia come tu dici, mi pare una raccolta di articoli del Kremmerz. Quando pubblica aforismi di Ea caldaici e testi simili che dovrebbero essere antichi non pubblica le fonti, perchè sono stati inventati dalla sua fantasia, esattamente come il mitico libro "le Stanze di Dyzan" che la Blavatsky afferma essere uno dei testi più segreti dei lama tibetani, mentre non solo in tibet non è ai esistito, ma persino il suo contenuto è in chiaro contrasto con qualsiasi scuola buddista Tibetana.

Poi mi sembra che tu abbia saltato a piè pari la critica al guazzabuglio Kremmerziano del mondo secreto dove annuncia Una Schola Italica Pitagorica, che sarebbe dovuta quindi essere pagana per definizione, ma che sarebbe la Fratellanza di Myriam, dove i contenuti cristiano cattolici sono presenti con disinvoltura a fianco di pseudo testi caldaici-egiziani dalla etimologia totalmente inventati a tavolino da ignoranti di queste lingue (vedi la critica più specifica che ho fatto in altri post a cui nessun kremmerziano ha saputo controbattere).
L'unico scopo del Mondo Secreto e del Kremmerz è far credere il pubblico di essere in possesso di arcani segreti iniziatici, per sollecitare dopo qualche numero l'adesione dello stesso pubblico che lo ha letto fino a quel momento la fratellanza della Myriam, con tanto di "addetto alla propaganda", come puoi leggere dai fascicoli della rivista.


- da “Argonauta”– Per Domenico e Silver: si continua a confondere mistificazione e cialtroneria con il vero ermetismo iniziatico. Le risposte possono sembrare inaccettabili se non si hanno termini di paragone appropriati e se non si dispone delle indispensabili basi di conoscenza. Inutile è semmai mettere sullo stesso piano la fiducia e la fede. Se hai intenzione di diventare un medico-chirurgo inizi evidentemente da presupposti di fiducia nel ramo che hai scelto, fai i tuoi bravi anni di studi e di pratica e se disponi di quel quid di intelligenza o di abilità in più puoi perfino diventare un luminare della scienza. Altrimenti resterai un medico-chirurgo come tanti altri e non c’è bisogno di fede per arrivare a questi risultati.


- da “Warrior” – Diciamo che fra tutte le critiche rivolte a Kremmerz, quella di simonia è la peggiore. Disgustoso compiere mercimonio del sacro e più disgustoso ancora spiattellare ai 4 venti il disinteresse e la gratuità dell’opera terapeutica ed iniziatica, allettando i discepoli con mète sempre più alte, per poi salassarli di 90 sterline come tassa obbligata, per l’iniziazione ai gradi maggiori. Le colpe dei padri ricadono sui figli, e quelle dei maestri sui discepoli. Questa è la macchia più abietta della storia di Kremmerz e dei Kremmerziani, che non sarà mai lavata da alcuna giustificazione. (...)


 - da “Tritemio” – (..) Sono contrario a questo tentativo di demolizione indiscriminata dell’Ermetismo e dei suoi maestri, primo fra tutti il Maestro Kremmerz. Non si possono coniugare una critica seria che tiene conto di tutti i pro e contro della situazione con una volontà persecutoria che vuole fare tabula rasa indistintamente di tutto l’esoterismo in generale in quanto tale. Tutti gli esseri umani, maestri e non maestri, tutte le confessioni religiose e le organizzazioni esoteriche, hanno i loro difetti. Tutte le chiese di qualunque credo si fanno pagare, tutti i corsi e le scuole di iniziazione si pagano e altrettanto fanno i maestri ed i gruppi esoterici in Oriente e Occidente, che c’è di male in questo? Avranno anche loro spese ingenti da sostenere per diffondere il loro pensiero. Se fosse solo fuffa e fregature tutto questo sarebbe finito da solo nel giro di poco tempo. C’è perfino un vecchio proverbio che dice “ neanche il prete per niente canta messa”. Se dei maestri mi dedicano del loro tempo per insegnarmi e conferirmi l’iniziazione  in esoterismo, massoneria, ritualismo, scienze mantiche, meditazione, cabala, reiki, pranoterapia, yoga, zen ecc. non è forse giusto che vengano ricompensati per questo? Perché allora per l’Ermetismo e per un Maestro come è stato il Kremmerz si fanno eccezioni e si parla di simonia? Qui non discutiamo di associazioni no-profit o di iniziative per beneficenza, ma di scuole come tutte le altre e per farle vivere anche i maestri devono avere una giusta retribuzione. E’ giusto svolgere opera di informazione per aiutare gli inesperti e per indicare ed isolare le mele marce, ma le turpitudini si trovano dovunque, e sarebbe più corretto indicare anche la parte sana e migliore di maestri e movimenti che si dedicano alla crescita spirituale dell’uomo, diversamente si fa del qualunquismo e niente più. Anch’io non capisco poi perché da un anno a questa parte tutte le critiche sembrano concentrate solo sul Kremmerz. (…)  


- da “Agrippa” – (...) Basta un’occhiata a questo dibattito per capire che ogni pretesto, dalla Blavasky alla politica, è buono per attaccare Kremmerz, ricorrendo pure ai vecchi post di Dorje & Gabbana, noto provocatore specializzato in fanta-esoterismo uscito con le ossa rotte dalla precedente discussione su Buddhismoitalia e qui riciclato da qualche suo compare. (...)


- da “Skipper” – Ringrazio Orpheus ma avevo già letto quel post e comunque restiamo nel circuito delle scaramucce e delle polemiche a sfondo kremmerziano. Mi riferivo invece a qualcosa che puntasse più precisamente allo spirito dottrinale, oltre che alla storia, delle altre scuole esoteriche e dei personaggi che ne hanno fatto parte.

Su Dorjie & Gabbana  credo che un’ auspicabile analisi obiettiva richieda molto più spazio e non si possa esaurire con qualche battuta. Il soggetto può essere controverso e criticabile quanto vogliamo ma la sua cultura e la sua esperienza esoteriche parlano da sole e le sue osservazioni sono a mio parere sempre molto interessanti. Del resto è stato l’unico che è riuscito a stanare e sbaragliare i palloni gonfiati detentori della “verità” e le varie star della fiction kremmerziana. Credo inoltre che le sue scorribande dissacranti a tutto campo abbiano sortito l’effetto di siluri dirompenti sulle vecchie e scalcinate carcasse di miti e convinzioni che meritavano solo di fare la fine del Titanic, se non altro per la disonestà intellettuale che le ha alimentate fin troppo, e di una sveglia molto opportuna in un ambiente addormentato sulle proprie posizioni o perso in un vicolo cieco, non tanto orfano di fede ma di punti di riferimento seri. C’è solo da augurarsi che alla nostra gloriosa Schola Italica sia destinato un futuro migliore. (…)


- da “Argonauta” – Strani post questi ultimi di Tritemio e Agrippa, forse sarà una coincidenza che siano arrivati in coppia e che abbiano scelto il nick dell’autore della Steganografia e del suo esimio discepolo. E forse sarò maligno ma mi ricordano troppo il gatto e la volpe, con la differenza che questi personaggi passavano per furbastri nella fiaba, mentre i nostri dimostrano un’intelligenza inferiore a quella di un pollo, o forse dovrei dire di una nota “pollastra”? E per rimanere in tema diciamo subito che le tesi surreali sostenute da Tritemio fanno ridere i polli e mi domando allibito se spera di essere preso sul serio da qualcuno dotato di almeno un microgrammo di intelligenza. Sinceramente non mi sembra il caso di degnarlo nemmeno di una risposta, ma non per presunzione, semplicemente perché se si accetta e difende la simonia ed il commercio del sacro significa che non c’è più spazio per un minimo confronto serio. Nel cesto delle mele marce, caro Tritemio, ti spetta un posto d’onore. Anche il buon Agrippa (o Agrippina?) mi sembra a corto di argomenti e di vista perché probabilmente non ha letto i post precedenti, dai quali avrebbe capito che non c’è bisogno di pretesti per inchiodare Kremmerz e Kremmerziani alle loro provate responsabilità. Dorje e Gabbana è stato forse un provocatore, ma un provvidenziale provocatore, che ha svolto una salutare e massiccia opera di pulizia e di chiarezza, denunciando tutto il marcio accumulatosi nel milieu kremmerziano e non solo, con una competenza fuori dal comune ed una cognizione dei fatti di prima mano, portando sempre a sostegno delle sue accuse prove documentali inoppugnabili. Nessuno è riuscito a rispondere alle sue domande né a smentirlo e se c’è qualcuno che merita lo scettro del fanta-esoterismo è esattamente la regina di quel gruppo che tramanderà alla storia l’invenzione del suo ordine egizio brevettato, uscita, lei sì, con le ossa polverizzate e con una bella collezione di figure grame da quella discussione, assieme ai suoi ridicoli compari.


- da “Templare” – Se la difesa di Kremmerz & C. deve appoggiarsi ad argomentazioni sullo stile di un Tritemio o di un Agrippa non hanno scampo, avrebbero fatto meno danni se si fossero astenuti dal postarle.


- da “M.L.” – (...) Quoto con piacere l’ultimo post di skipper. Sono anch’io del parere che sarebbe utile e auspicabile un’analisi a parte su Dorje e Gabbana. Meglio ancora se fosse lui stesso a chiarire il proprio pensiero anche in relazione ai fatti accaduti nel forum che lo ospitava. (…)


- da “Domenico” per “Argonauta” – La tua difesa Argonauta fa acqua da tutte le parti. Su ermetismo ed esoterismo puoi insistere nel ripeterti ma resti pur sempre nelle sabbie mobili delle belle parole indimostrabili. Sul paragone del medico-chirurgo stento poi a seguirti. In questo esempio siamo in pieno campo scientifico, con studi, scuole e referenti seri, con presupposti e risultati assolutamente dimostrati e dimostrabili. Che c’azzecca con il vago empirismo dell’ermetista? Il chirurgo potrà forse non diventare un luminare ma sarà comunque un medico ufficialmente riconosciuto dallo stato, abilitato da strutture sicure e responsabili, e nel peggiore dei casi sarà sempre in grado di ridurre una frattura o di operare un’appendicite. Nell’accezione più dignitosa un ermetista può al più allargare le sue competenze in ambito culturale ecc., ma dal lato pratico, illusioni a parte, non può dimostrare niente come niente è mai stato dimostrato fino ad oggi. 


[Per evitare di appesantire la discussione, si escludono dalla pubblicazione i post di complimenti per l'iniziativa, o semplicemente favorevoli o contrari ad altri, privi di ulteriori spiegazioni di possibile interesse generale – La Redazione]

Attenzione: Per motivi tecnici la discussione prosegue nella pagina dal titolo “La Terapeutica di Kremmerz funziona ancora?” – Riflessioni aperte – Parte 2

 

Per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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