Da Napoli per l’Arte e la libera ricerca

a cura di Luca Valentini

Il 30 Maggio 2015 a Napoli si svolgerà il primo simposio internazionale di studi ermetici, che verterà, secondo gli intendimenti degli organizzatori, sulla riscoperta dell’inestimabile patrimonio artistico, filosofico e sapienziale che dalle falde del Vesuvio si è irradiata per tutte le contrade del nostro caro e vecchio continente Europa, avendo con esso, continui scambi e relazioni, più di quanto la storiografia accreditata possa minimamente sospettare. 

Il fine non sarà un’accademica quanto sterile rievocazione della Sapienza Egizia, che sbarcata a Capua e proveniente da Alessandria, volle creare un vero e proprio fiume carsico nell’ambito della Tradizione Occidentale, ma il voler porre in essere un nuovo punto di partenza in un mondo esoterico annichilito dal settarismo esclusivista, spesso da una scadente preparazione dottrinaria e soprattutto da uno smarrimento completo dell’impersonalità, secondo cui esperienze e conoscenze si condividono e si confrontano, affinché possano moltiplicare esponenzialmente le proprie capacità d’orientamento e realizzative. Un cambiamento d’orizzonte sarà la parola d’ordine dei convenuti a Napoli, un orizzonte che guarda non più all’antico, come celebrazione del passato che non ritorna, ma mira alla perennità di una visione del mondo che persiste per il futuro e nelle esistenze, nelle opere delle personalità che tale fiume segreto - come lo ha definito Sifgredo Hobel in una sua famosa opera e primo relatore il 30 di Maggio -, ha concretizzato. La linea aurea del Platonismo, della Sapienza Ieratica che vivendo come memoria, come alchimica anamnesi, riuscirà terapeuticamente a riunire non solo studiosi e praticanti dell’Arte dalle terre d’Italia, ma che ha saputo, per l’innovativa prospettiva con cui si pone, attrarre l’interesse di ricercatori del mondo esoterico, provenienti dalle Università di Praga e di Goteborg, quindi con risvolti di futura collaborazioni ed interazioni che andranno ben oltre l’angusto, polveroso mondo occultistico italiano, per permettere ai settori dello stesso che lo vogliano seriamente, di ritrovare la strada per ridonare lo splendore che meritano le proprie radici ancestrali. Il fiume carsico, per un’intera giornata, grazie a Giambattista della Porta, a Tommaso Campanella, a Giordano Bruno, a Giuliano Kremmerz, alla Tradizione Primordiale che essi rappresentano, potrà offrire a novelli ricercatori gli stimoli per andare oltre la mera speculazione, come la mera pratica senza orientamento, come è purtroppo spesso di moda nelle conventicole para-iniziatiche che, nell’oscurità delle proprie sette, conservano solo il segreto di Pulcinella. Dottrina e Pratica, questa la nuova prospettiva che sorgerà e si imporrà dopo Napoli: non vi è dottrina che non sia valida senza la propria applicazione – senza divenire sterile intellettualismo -; non vi è pratica che non si nobilita senza una sapienziale stella polare che sappia indirizzarla, senza scadere in vuoto ritualismo di stampo stregonico o neospiritualista. Tutto ciò presuppone una conversione metanoica, cioè un ritorno alla libertà delle origini, in cui l’Uomo e la conoscenza di se stesso siano posti al primo piano, senza esasperazioni falsamente magistrali, ma librando le ali della ricerca individuale, del confronto, della conoscenza fondata sull’esperienza ma anche sulla Dottrina e non sull’ipse dixit di qualche improvvisato Alto Iniziato. Nel fiume segreto che da Napoli vuole ridonare lo sguardo verso l’Europa, vi è, vi sarà tutta la freschezza del Presente, della consapevolezza del Passato e la proiezione gioiosa verso il Futuro, consci di vivere nell’Era dell’Orco, in cui un viatico di Luce non può esimersi dal prendere una posizione di ferma resistenza alla catabasi, di cui, purtroppo, molti, negli ambienti ermetici disconoscono la tragica portata. L’entusiasmo, infine, non è solo degli organizzatori, ma anche delle Case Librarie come Rebis di Viareggio del carissimo Pier Luca Pierini, come Edit@ di Taranto del fraterno Domenico Sellitti, delle riviste come Fenix dell’amico Adriano Forgione, del loro spontaneo coinvolgimento, dell’impressione loro e di molti loro lettori. Ed è sull’onda di quest’entusiasmo che a Napoli, sabato 30 Maggio 2015, cercheremo di togliere un po’ di quel piombo che rende opaca l’aurea Tradizione Nostra.

“Vorrei vedere la faccia di Pitagora se redivivo as­sistesse a queste diatribe o leggesse articoli che fan­no supporre nel loro autore uno dei grandi maestri il­luminati. Insegnare è donare, ma per donare bisogna possedere. Dunque per concludere bisognerebbe non dare lo spettacolo di odii, di bizze, di malanimo tra studiosi ed in realtà sentire veramente amicizia per tutti coloro che in una maniera o nell'altra danno le loro forze intellettive con larghezza alla propaganda di questi nostri studi. In altri termini sentire per tut­ti l'amore (scritto con l'A maiuscolo). Initium sa-pientiae non timor Domini sed Amor hominum.” (Giuliano Kremmerz, in un epistola del 26.2.29) 

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