“Nella sua [Kremmerz] pollenza operativa magica, si venne a trovare in contatto con i centri spiritistici in Napoli che si imperniavano in quell’epoca sulla celebre medium Eusapia Palladino: mi disse di aver partecipato a parecchie sedute, credo anche con qualche sua amica o allieva che dir si voglia.

Nel discorrere della sua iniziativa di fondar la Fr.+ di My.+ egli mi disse di avere deciso la cosa per un suo impulso venutogli per reazione contro gli eccessi e le esaltazioni degli spiritisti, cui egli stava assistendo: esperimenti inconcludenti, irrilevanti dal punto di vista di un vero progresso spirituale dell’umanità, e protési verso forme di buddismo che lui stesso definisce “spurio” nella sua PRAGMATICA del 1911.

Dal tono con cui il Kremmerz mi diede queste spiegazioni e da altri elementi in mio possesso debbo trarre la convinzione che, al momento in cui lui, con la pubblicazione del Mondo Secreto iniziava la sua predicazione magica, nessuna autorizzazione o spinta egli avesse avuto da sfere superne; si trattò di sua iniziativa personale. Nel fare dei paragoni, egli ebbe a dire (il discorso per la verità fu più personalmente a me diretto ma io qui lo spersonalizzo di proposito): “Vedete, Ricciardelli, un maestro può avere, come è preferibile, uno o due discepoli, o, meglio ancora, può non parlare a nessuno, tranne forse qualche donna collaboratrice magica[1], di quel che è, né di quello che opera nel segreto del suo laboratorio ermetico (il corpo, il proprio antro), non facendolo trapelare a nessuno e neanche ai propri figli[2], ovvero può mettersi in mostra, come ho fatto io, “facendo l’iniziatore per molti, fondando la My.+”.

Queste parole mostrano come la fondazione di My.+ fu all’inizio da lui considerata come creazione personale di un singolo maestro, LUI KREMMERZ, e non già come emanazione di Sinedrii non meglio identificabili.

Debbo ritenermi certo che all’epoca della fondazione di My.+ non vi fossero a dirigerla i 12 Savii del Supremo Collegio Operante, né vi fossero maggiori legami con l’occulto di quelli che qualsiasi attività ortodossa per forza stessa di cose può avere.

Ciò non menoma il valore della iniziativa ma è certo – ed è bene teniate presente questo punto – che al momento dell’inizio della propaganda del Kr. la sua fratellanza aveva più probabilità di spegnersi dopo la di lui morte che di sopravvivergli: gli eventuali superstiti avrebbero avuto una propria forza di inerzia; come è accaduto per i laboratori di Paracelso (pare precedente incarnazione di Lui) dei quali è rimasto – a stessa dichiarazione di Ciro Formisano – superstite medicinale paracelsiano – l’olio di Haarlem. E così come l’olio di Haarlem ha tuttora la sua propria vitalità ed efficienza, pur non essendo certamente i fabbricanti degli iniziati, così è da presumere che vi sarebbe stata una forza di inerzia nelle associazioni garibaldine a 70 anni dalla morte di Garibaldi.

La prova di quanto scrivo si ebbe fin dalla prima manifestazione della propaganda di esso Kremmerz. E’ bene infatti tener sempre presente come – a differenza della mentalità cristiana – nessuno squilibrio fisico, nessuna menomazione del corpo, dello spirito, vuoi della situazione sociale, finanziaria ecc. di un iniziato possono essere ammesse come accettabili prove di progresso.

L’iniziato deve essere sempre nel pieno possesso di tutti i suoi mezzi: se non lo è, segno certo è che egli non si è posto in armonia con qualche principio o legge del Cosmo; detto questo vuoi in senso generico, vuoi in senso specifico.

La malattia, la miseria, la decadenza fisica o fisiologica non possono mai essere da noi considerate come le considerano i cristiani i quali, fissi come sono ad una sola esistenza loro graziosamente largita dal “Dio soffiatore” (Kremmerz) e considerando il corpo come una miserevole prova di sacrificio inflitta loro dal prefato Dio, ritengono irrilevante qualsiasi malanno o miseria, anzi sovente, una prova, come sopra, graziosamente largita dal loro Dio, il che varrà poi ad essi un migliore posto nella scala paradisiaca. Per noi, all’incontro, condizione per qualsiasi ascenso si è il perfetto equilibrio in senso positivo, e preferibilmente – salvo casi speciali ma rari di missionari ermetici – anche un rango sociale elevato; questo rango poi è in analogia allo stadio più elevato possibile di evoluzione nella materia; per quell’epoca e quel mondo e corpo astronomico.

Se un iniziato quindi decade e fisicamente e mentalmente e socialmente finanziariamente, segno è che si è squilibrato; egli deve pertanto riequilibrarsi prima di potere ascendere ulteriormente.

Purtroppo dobbiamo ammettere che le prime, anzi la prima manifestazione della propaganda del Kr. fu segnata in maniera nettamente infausta. Dovete sapere che io quando andai a Beausoleil a conoscere il Kremmerz nel Marzo 1927 abitavo temporaneamente a Napoli in viale Elena, mi sembra n° 19; quando comunicai al Kremmerz tale mio recapito egli se ne meravigliò perché disse che proprio in quella casa e precisamente al pianterreno egli aveva impiantato il primo laboratorio ermetico della Myriam. Nel momento in cui io abitavo quella casa, in quel piano terreno vi era una pasticceria.

Ho già detto che Kremmerz – dopo 7 anni di permanenza in Argentina – ne era ritornato ricco, per attività prevalentemente di giuoco di borsa e per lotterie tipo americano. La ricchezza di quel periodo del Kremmerz non è da misurarsi solamente in base al tenore di vita che egli  - a suo dire[3] - menava a Napoli – cioè dall’impianto di casa, dai cavalli e carrozze e dalle spese fastose, ma dalla stessa cifra globale da lui ricavata in sette anni giovanili di attività magica in Argentina ed altri paesi. Egli disponeva, al rientro in Italia, di ben TRE MILIONI DI LIRE: se considerate che in allora la lira era oro al 100% potete vedere come oggidì tale somma corrisponderebbe circa a tre miliardi di lire attuali. Potete anche fare un altro paragone se vi dico che press’a poco in quell’epoca la proprietà della famiglia Ricciardelli, e dicendo proprietà Ricciardelli intendo dire tutto il complesso patrimoniale di mio padre, o meglio allora della di lui madre, di mio nonno e dei suoi due fratello e sorella, di altra sorella e di altro fratello di mia nonna, per la quota presumibile al nostro ramo spettante, veniva calcolata intorno ai TRE MILIONI per l’appunto. Il Kremmerz aveva cioè riportato dall’Argentina e paesi vicini una somma pari alla situazione di diverse ricche famiglie di possidenti terrieri dei suoi tempi. E per parecchio tempo – come egli mi disse – menò vita sfarzosa; sfarzo soggiungo che non devesi ritenere vanagloria né sperpero da parte sua, ma necessità sociale per spese di rappresentanza e di stampa delle sue opere; che certamente se non avesse cavato di tasca sua sarebbero rimaste tuttora inedite.

Si decise dunque il Kr. a stampare il primo fascicolo del “Mondo Segreto”*. Si narra – ed io lo credo vero – che all’uscita dalla tipografia dove egli aveva licenziato il copione, due vecchi iniziati napoletani lo prendessero per braccio e gli dicessero testualmente: “Ciro! Che cosa hai fatto?!?”.

Questo evento Voi comprenderete non può significare consenso né tampoco appoggio ed approvazione da parte di altri. Ma anche se volessimo alle prime considerare tale gesto come personale dei due incogniti maestri, tosto ne saremmo smentiti in base alla legge di equilibrio che vi ho sopraccennato. Lo squilibrio infatti, per Kremmerz, non tardò a manifestarsi, in modo clamoroso..

Stavo dicendo che il primo laboratorio della My.+ era al viale Elena al piano terreno. Il Kremmerz mi disse che teneva in cassetto della sua scrivania l’ingente somma riportata dall’America, pare in titoli, italiani o esteri che fossero. Imprudenza o no che si voglia considerare tal maniera di custodire un sì ingente patrimonio, certo è che a pochi giorni (e forse oserei dire ore) dalla pubblicazione del fascicolo, e dall’episodio del rimbrotto, il Kremmerz subì un colpo finanziario gravissimo e dal quale egli non ebbe mai più a rimettersi completamente.

Un suo cognato[4] infatti – non meglio identificato – scassinò i cassetti della scrivania al piano terra del viale Elena e ne asportò una somma sulle ottocentomila lire e forse anche più vicina alle 900 mila! Inutile dire che il Kremmerz, da vero iniziato non fece denuncia né tampoco ricerche, perché accusò il colpo che gli veniva dall’Eterno e di cui lo scassinatore non era stato che esecutore. Ma non solo egli ne ebbe grave conseguenza finanziaria giacché per Lui da quel momento incominciò una lenta decadenza (naturalmente con alti e bassi, date le sue risorse) che il trasse dapprima a ridurre il tenore di vita napoletano, indi a ridursi a vita modesta in Bari, indi a passare in Francia dove i suoi poteri nummari gli erano stati ridotti e commisurati al minimo ordinario per una vita modesta. Posso asserire che gli interventi nummari a suo favore e che lui travagliosamente doveva ingraziarsi, erano stentati e di mese in mese: spesso egli non sapeva il penultimo giorno del mese se avrebbe avuto il potere di saldare le note dei fornitori e le paghe domestiche![5]

Fu l’errore di Kremmerz quello di avere fatto la pubblicazione in sé e per sé del Mondo Segreto?

Fu qualche affermazione ivi contenuta?

Fu – probabilmente – qualche strano segno o qualche precisazione in merito?


Non lo sappiamo e non lo sapremo, tanto più che per noi il detto opuscolo è irreperibile. Io ho l’impressione che sia stato gradatamente tolto dalla circolazione, vuoi dallo stesso Kremmerz, vuoi per eventi determinati. Certo è che né l’edizione in volume sotto il nome di Avviamento alla scienza dei Magi, né il Commentarium per le Accademie ermetiche, contengono più integralmente il materiale del Mondo S., almeno a quanto ho potuto sentire: giacché cotesta pubblicazione, ripeto, io non l’ho mai letta. E se considererete che delle altre opere del Kr. si sono fatte delle edizioni, vedrete come sia strano che in tanti anni e non certo allora per penuria di danaro, non siano più state fatte delle ristampe o edizioni della pubblicazione.

Certo è che – a parte errori diremo di carattere tecnico di ostensione – il Kr. era già anni prima di dipartirsene da questo mondo pentito della generica propaganda di Magia. Se leggerete la prefazione ai Dialoghi (edizioni fatte in vita e postume)  vedrete quanto egli si dichiari amareggiato che le sue idee in tanti anni non siano state né intese né applicate. Egli fa anche ammenda del suo proposito di aver fatto della propaganda, perché, egli dice, per legge eterna, chi ha raggiunto la maturazione animica trova o prima o poi (intesa questa espressione relativamente, cioè in un periodo o l’altro della vita attuale) il maestro e l’iniziatore, magari, dice, dopo essere passato attraverso le pratiche mistico-religiose.

Ribadisce poi di non aver avuto alcun proposito di fondare una fede, una religione rinnovata, ma, nel pullulare di scuole e sette più o meno esotiche od esoteriche, di aver voluto presentare un tipo italiano, latino, di “SCHOLA” al tempo istesso accademia e “ginnasio” nel senso greco antico, dove i poteri della psiche venissero concretamente esercitati con una ben definita mèta e non già a mero scopo di esibizioni uso fenomeni da baraccone, dopo le quali gli astanti escono ammirati e commossi, ma altrettanto volgari nella loro grossolanità sensista di come vi erano entrati. Ciò accadeva ai tempi di Kremmerz ed accade oggi, forse peggio. Infatti mentre prima l’esperimentazione era in un certo modo libera ed ognuno potendo sbizzarrirsi a suo piacimento poteva aprirsi uno spiraglio per veri sperimentatori, oggi, accaparrata una ufficialità di sperimentazione psichica da società riconosciute di metapsichica, il materialismo dominante alleato al clericalismo ufficiale limita e restringe talmente il campo che anche se si volesse ritentare l’esperimento del Kr. non lo si potrebbe più fare liberamente.”

(Tratto dall’opera “Il Sole Arcano” di P.L.Pierini R. per gentile concessione delle Ed. Rebis)



[1] Frase cancellata dal Ricciardelli nel testo originale (NdC).

[2] Questa frase acquista maggior valore per l’amara esperienza fatta da esso Kremmerz col proprio figlio, secondo lui vittima di imprudenti nozioni apprese perché una cassaforte in cui erano custodite le dette note rimase, per fatale svista, aperta alla mercè del temerario.

[3] L’effettiva permanenza del Kremmerz in Argentina e più in generale nel Sud America risulta piuttosto controversa, per molti e ponderati motivi; nessun documento, a parte le sue parole, la prova e come accenna Anglisani nella sua biografia “Il maestro Giuliano Kremmerz", è molto più probabile che si trattasse invece di una manovra di “copertura” attuata dal Kremmerz medesimo, all’insaputa degli stessi famigliari, per nascondere gli anni vissuti in Francia. Scrive in proposito l'Anglisani: «Per conto nostro, suffragati da elementi probanti emersi dalla consultazione di alcune carte del Formisano, avanziamo il sospetto che egli, anziché a Montevideo, sia sbarcato a Marsiglia, e che i cinque anni li abbi trascorsi in Francia, ove è probabile abbia preso contatto con Scuole iniziatiche e abbia trovato modo di spiegare qualche attività, servendosi poi di qualche amico residente a Montevideo per dare notizie ai suoi e per riceverne» (Il maestro Giuliano Kremmerz, l'uomo, la missione l'opera, con una raccolta di lettere inedite, ed. Rebis, Viareggio, 1985, pp. 12-13). Anche sul tenore di vita sfarzoso derivato da gioco in borsa e vincite a lotterie in Argentina, sussistono pareri molto discordanti e pare, più verosimilmente, che il periodo di relativa agiatezza vissuto da Kremmerz a Napoli, alquanto breve peraltro, fosse dovuto all’eredità ricevuta dalla moglie in seguito alla morte di un facoltoso zio, parte della quale era stata effettivamente investita in titoli [NdC].

[4] Nel testo originale si legge “cognato”, poi cancellato e sostituito con “parente”. Considerato che il Kremmerz era figlio unico, potremmo presumere trattarsi di un fratello della moglie (NdC).

[5] La parte del testo in corsivo risulta cancellata nell’originale (NdC).

* Nella foto: frontespizio delle prime due annate originali del Mondo Secreto (Archivio Rebis).

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