Recensione del libro ALCHIMIA SEXUALIS di Stefano Mayorca - A cura di Luca Valentini

Visite: 2320

In questa circostanza è un piacere per noi presentare ai lettori di EreticaMente il nuovo libro dell’amico ed ermetista Stefano Mayorca, per le Edizioni Rebis di Viareggio, del mai troppo stimato Pier Luca Pierini, che ne cura l’introduzione. Il testo, che ha come sottotitolo “Riti e Misteri della Magia Sessuale”, è un pregevolissimo viaggio all’interno delle dottrine d’Oriente e di Occidente, mirante alla riscoperta di un grande e profondissimo patrimonio dottrinale e simbolico, afferente alla chiave di volta di ogni sana realizzazione iniziatica ed interiore, cioè il processo di consapevolezza della Diade, della polarità universale Uomo – Donna, Sole – Luna, la conoscenza delle cui dinamiche è la sola che può condurre alla realizzazione dell’Unità Primordiale, quale processo unitivo e simultaneo, nel macrocosmo e nel microcosmo.

Come premette saggiamente Pierini nella sua introduzione, lo studio del Mayorca è un affascinante excursus nei significati allegorici e nelle pratiche esoteriche dell’Amor Sacro, ma con l’utilizzo ed i riferimenti più nobili che si possano ritrovare e studiare, ben distanti dalla 

“…pletora di gruppi e gruppuscoli dalle dubbie finalità e attendibilità, contraddistinti da una preponderante e non di rado grottesca attività incentrata sul facile e alternativo sesso “magico”, proliferati ovunque negli ultimi decenni” (p. 5).

Lo stesso Autore precisa doverosamente come i riferimenti all’Eros, ai mitologhemi misterici, alle ritualità sacre ed orgiastiche dell’antichità, abbiano sia l’intento di superare la sincope moralistica del Cristianesimo sia di

…raggiungere quella condizione superna conosciuta in ambito alchimico come Stato di Androginia o perfetta compenetrazione, e annullamento del maschio e della femmina a favore di un essere unico, che in Alchimia viene rappresentato dalla figura del REBIS” (p. 7).

Stefano Mayorca, a nostro avviso, offre ai suoi numerosi e fedeli lettori una pregevole rappresentazione del Matrimonio Sacro, dei processi iniziatici di Ierogamia, dall’ambito delle pratiche sessuali tantriche a quelle alchimiche della polarità yin – yang nel Taoismo, dall’ambito religioso e domestico romano al culto pubblico e sacrale di Vesta, fino a sintetizzare gli insegnamenti della grande Tradizione Ermetica d’Occidente. In riferimento a ciò ed essendo l’autore una delle più stimate personalità della Scuola di Magia che si rifà agli insegnamenti di Giuliano Kremmerz, non poteva non esserci un approfondimento sui cicli nilensi di rigenerazione, quali trasmutazioni “metalliche” del proprio composto interiore. In tutto ciò, si comprende bene quanto l’Ars Magna non possa ridursi ad uno sterile cerimonialismo da improvvisati stregoni, ma presupponga, oltre che un’attitudine ferrea e metodica allo studio, anche un attento e consapevole addestramento di natura prettamente ascetica, includente specifiche pratiche rivolte alla sublimazione della propria sensibilità, al controllo della volontà, alla trasfigurazione della fantasia in immaginazione creatrice o magica:

Il lavoro di costruzione delle forme scaturenti dalle immagini alchimiche è detto di proiezione e allude alla comunicazione di concetti e simboli per mezzo dell’immaginazione” (p. 55).

Quanto espresso, non solo si ritrova nei capitoli dedicati alla Filosofia Occulta di Cornelio Agrippa o alle Dimore Filosofali di un Fulcanelli, ma anche nelle pagine dedicate alla Confraternita di Eulis, alla polarizzazione del maschile e del femminile, alle cinque posizioni di copula, all’utilizzo dei suoni e degli specchi magici, sempre nell’ambito della costruzione del Caduceo Ermetico a due vasi. Pagine parimenti significative sono dedicate al Conte di Saint Germain ed a Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro, in cui un filo aureo ed ininterrotto di consapevolezza iniziatica riemerge, connessa all’arcano della palingenesi della Diade che sublima i propri elementi complementari, ritrovandosi

l’Oro secretato che determina la grande mutazione interiore” (p. 92).

Il nuovo libro dell’ermetista permane sulle direzioni di vetta delle sue precedenti pubblicazioni e non si stanca di rammentare come la Magia mal si coniughi con la superstizione, col dogmatismo religioso, col devozionalismo, col misticismo pretistico, ma, come ben evidenzia nelle Conclusioni, mira esclusivamente alla reintegrazione delle potestà occulte celate nella miniera del microcosmo umano, così come ha ben evidenziato saggiamente nelle sue opere un Maestro come Giuliano Kremmerz. L’opera in riferimento, pertanto, risulta essere un valido strumento per gli studiosi dell’Arte di Ermete che vogliano ritrovare un indirizzo ponderato e tradizionalmente valido:

Il cammino magico è essenzialmente operativo, o meglio sperimentativo. Non è affidato a pratiche mistiche e ciarlatanesche ma ad una perfetta sperimentazione, che, in abase alle potenzialità animiche di ciascun soggetto, porta a determinati risultati sul piano materiale e spirituale” (p. 136).

Segnaliamo, infine, come Stefano Mayorca disquisirà di tali tematiche nell’ambito di una manifestazione organizzata dagli amici dell’Associazione Il Cervo Bianco di Napoli, Sabato 29 Aprile 2017 a Roma, su “Eros ed Immaginazione” (tutte le informazioni in merito posso essere ritrovate sulle piattaforme social di detta associazione o sulla pagina facebook di EreticaMente). 

Tratto da Ereticamente.net che ringraziamo per la collaborazione.