Un professore di Marsiglia, un certo Shnaufer, riporta un episodio avvenuto nel 1918. Un fulmine globulare entrò all’improvviso in un appartamento, si avvicinò ad una ragazza che era seduta su una tavola con i piedi penzoloni, senza toccarla. Il globo luminoso strisciò sul pavimento, diretto verso la fanciulla, si alzò da terra descrivendole intorno una spirale, senza sfiorarla, e infine apparentemente attratto da una canna fumaria che scendeva dal soffitto, tentò di sgusciare via. Il foro della canna però era stato chiuso incollandovi della carta, ma il globo luminoso si infilò lo stesso nel tubo sfondando la carta, venendo così risucchiato verso l’alto. Appena fuoriuscito all’aperto provocò un tremendo boato a causa di un’esplosione che fece tremare tutta la casa.

Un fatto analogo si era concretato il 5 luglio 1852 in via San Giacomo a Parigi, nella casa di un sarto. In quella occasione il globo si introdusse dalla canna fumaria del caminetto. Fluttuò nell’aria avvicinandosi ai piedi del sarto, il quale sorpreso e spaventato allo stesso tempo, riuscì solo a fare un’impercettibile movimento per evitare il contatto. Dopo qualche secondo il globo si alzò verticalmente giungendo all’altezza del volto dell’uomo che a quel punto era in preda al terrore e che tuttavia ebbe la presenza di spirito di arcuarsi all’indietro per non farsi toccare. La sfera continuò a muoversi verticalmente verso l’alto e si diresse vicino ad un foro praticato nella parte alta del camino, che serviva per innestare il tubo di un fornello, nella stagione invernale. Il foro era celato da vari fogli di carta, nonostante questo la sfera spostò i fogli senza danneggiarli e si insinuò su per la canna. Giunto in cima al condotto, nel comignolo, esplose con fragore demolendo interamente il comignolo e sfondando parte del tetto.

Questi strani comportamenti connessi con i fulmini globulari hanno dato luogo (soprattutto in passato prima che la scienza ne accertasse l’esistenza) a episodi che rientravano in qualche modo nel campo del misterico e che assumevano degli aspetti che potremmo definire a ragione di tipo fortiano. Flammarion ci ha lasciato in eredità una ricca serie di descrizioni sconcertanti in tal senso, che hanno dato adito a interpretazioni di ordine mistico o magico. Alcune di queste risalgono a tempi remoti e sono state raccolte dall’astronomo riportando il racconto fatto da alcuni autori. Uno di questi è Gregorio di Tours, che nella sua opera intitolata La Gloria dei Confessori, riporta un accadimento singolare.

Il giorno di consacrazione dell’oratorio, che San Gregorio di Tours aveva fatto innalzare nella dipendenza del palazzo episcopale, mentre si svolgeva la processione che dalla cattedrale di San Martino trasportava alcune reliquie, comparve un globo luminosissimo e abbagliante che si spostava nell’aria. Presi dallo sgomento e dal terrore tutti i presenti, sacerdoti, cantori, i cittadini maggiorenti della città, gli scabini che portavano le reliquie, si gettarono a terra sbigottiti. San Gregorio, però, ricordandosi che alla morte di San Martino alcune persone raccontavano di avere osservato un globo di fuoco partire dalla testa del santo ed elevarsi fino in cielo, pensò di trovarsi di fronte ad un miracolo e che San Martino aveva palesato la sua presenza spirituale confermando la sua santità e l’autenticità delle sue reliquie. Molto probabilmente si trattava di un fulmine globulare, il cui fenomeno naturale fu scambiato per un prodigio preternaturale. 

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