ALCHIMIA E ARTE REGIA 
Il profano che getti un’occhiata in un qualsiasi libro di alchimia, nel tentativo di abbordarne la decifrazione, finisce sempre col ritrarsi rassegnato e deluso dinanzi al gergo misterioso, irto di termini incomprensibili e infiorato di simboli oscuri che pure presentano un fascino arcano.
Questi libri insegnano realmente la fabbricazione dell’oro? Ed è proprio il miraggio della ricchezza che induce certi studiosi a trascorrere la vita su quei libri?
L’uomo moderno, scanzonato e disincantato, comprende bene che l’oro si può guadagnare assai meglio di quanto non lo si possa fabbricare; la fabbricazione dell’oro alchimico simboleggia la conquista della Regalità Divina e cioè di una condizione dell’essere assolutamente impersonale, in quanto divina e regale. Da ciò la denominazione di Arte Regia data a questa scienza, che è detta pure Magia Trasmutatoria, in quanto essa “trasmuta” o “transumana” gli uomini elevandoli alla condizione divina.
hanno prima fatto la conoscenza della straordinaria personalità e dell’opera di Julius Evola, Questo profondo Maestro della Dottrina Tradizionale e variegato studioso di numerosi domini della cultura, traduttore, saggista, artista, filosofo, guerriero dello spirito, pensatore vibrante e attiva tempra di igneo horo, libero da discepoli, aristocratico coraggioso interprete della Luce Solare, ha per noi il grande merito di avere delineato nelle nostre menti, attraverso la sua produzione libraria, il filo d’oro che nel labirinto esistenziale della cultura materialistica e contro-iniziatica dell’Italia degli anni ’70 ci guidò alla negazione prima e al superamento poi, dei dogmi oscurantisti imposti dal pensiero egemonico clerico-borghese.
per non dire peggio, ai barbari che già incombevano. Mi presentai all’incontro con un caro compagno di Liceo, col quale ero rimasto in contatto anche se iscritto ad una facoltà universitaria diversa dalla sua. Scopo comune era fare la conoscenza di un riservato cenacolo di studiosi che, a detta del mio amico, si interessava all’opera di Giuliano Kremmerz.