Avevamo tentato prima con “Ignis”, poi con “Politica Romana” di fare capire che le opere degli antichi vati non sono scritte per essere intese grammaticalmente. Esse contengono un doppio senso cui allude l’espressione letterale dei versi, velandolo dinanzi alla mente profana. Con la forza dell’astrazione, l’ermetista può scorgere tale doppio senso. Inoltrandosi in tale aspro sentiero i pensieri arcani dei grandi vati cominceranno a trasparire attraverso certe personificazioni mitologiche, si arriverà ad intuire, ad esempio, la natura della ragione umana dietro le sembianze di Eolo nell’Eneide, o le fasi di maturazione iniziatica della mente dietro il mito di Cerere Tesmoforia.
Ma al di là del doppio senso ermetico, vi è un terso ordine di arcani, ben più arduo a conquistarsi perché immenso è il tesoro di sapienza che custodisce.
Domenica 24 Aprile 2016, in via Sallustiana 27/A, Roma, presso la Sallustiana Art Today Gallery, l'Ass. Tradizionale Pietas in collaborazione con il sito web
Pazuz. 8/12: D&G io ho dubbi sull'utilità del regime vegetale, potresti per favore dirmi la tua in proposito?
serie di celebrazioni aventi il carattere specifico del rinnovamento, a cominciare dal sacro Fuoco di Vesta, simbolo del rapporto sacrificale perenne tra Roma e i suoi Dèi, che nel primo giorno del mese veniva ritualmente spento e riacceso. Il rinnovamento è celebrato nel nome di due divinità, il maschio Mars e la femmina Juno-Minerva, i due aspetti della donna come Vergine e come Madre: la duplice polarità di Marzo si realizza nella nascita iniziatica dei giovani, maschi e femmine, che nel successivo mese di Giugno si uniranno in matrimonio per proseguire l’eterna realtà di Roma nel tempo dei secoli futuri e nello spazio dell’espansione della sua civiltà ai popoli dell’area mediterranea.
prima metà del ‘900 era già considerato rarissimo, al pari di famosi e introvabili classici dell’alchimia stampati nei secoli precedenti. Le collezioni e le biblioteche pubbliche o private che possono vantarne il possesso di una copia, come il British Museum di Londra, si contano sulle dita di una mano, e la più nota e accreditata enciclopedia dei Tarocchi ne riproduce soltanto alcune carte, peraltro rinvenute fortuitamente tra le pagine di un vecchio libro di cartomanzia, poiché l’Autore Stuart R. Kaplan, unanimemente considerato il maggiore collezionista di tarocchi contemporaneo, in molti anni di ricerche non è mai riuscito a trovarne un mazzo intero