La Magia Eonica 

Gli Esseri dell'Invisibile e la Corrente Astrale

di Caliel

1 – Gli Esseri dell’Invisibile

 

I sensibili, veggenti e pupille, e in genere, i praticanti di Magia Eonica, conoscono varie specie di creature appartenenti al mondo dell’invisibile, e cioè alla corrente astrale (Mondo del Divenire), e al disopra della corrente astrale (Mondo dell’Essere).

Gli esseri che vivono al disopra  della corrente astrale sono Divini, e al disopra del Divenire, e sono detti Eoni, Dei, Intelligenze Magistrali, a seconda delle varie tradizioni. Essi rappresentano il culmine di un processo evolutivo detto Iniziazione, che conduce appunto gli uomini dalla condizione umana a quella divina, e cioè dalla condizione individuale a quella impersonale, che è propria degli archetipi o idee platoniche, o universali aristotelici; dei modelli ideali, insomma, dei Regni, dei Popoli e delle Umanità. Sono questi Eoni, gli “Universali Immutabili, Eterni, Divini”, del Platonismo. Esistono tuttavia anche modelli di cose meno elevate che non i Popoli, le Razze e i Regni: modelli di categorie di persone, di categorie e specie di cose; i modelli di persone individue (nelle loro successive incarnazioni, e di ciascuna incarnazione o Corpi Astrali) e di cose individue, le cose visibili, tangibili e sensibili per tutti.

Come ogni persona, ogni animale, ogni pianta, ogni oggetto, ha il suo modello astrale, vale a dire il suo “Corpo Astrale”, così ogni categoria di persone, di animali, di cose, ha il proprio, e così ogni categoria di categoria, in gerarchica progressione di universalità fino a Dio, che è l’Universale degli Universali, la Causa delle Cause, l’Idea delle Idee, secondo il Platonismo.

Questi archetipi o modelli, o Geni, o Universali, sono quindi di differente grado gerarchico come di differente universalità, aumentando l’estensione e il numero delle categorie e generi di cose da ciascuno rappresentate, in ragione della sua elevatezza e raffinatezza, per cui sono gerarchicamente più elevati non solo quegli Universali che riflettono esseri più complessi ed elevati nella scala gerarchica delle creature, ma anche quelli che fanno da modello o idea a una gamma più estesa di categorie. I due criteri in realtà coincidono: gli esseri più complessi e raffinati sono a loro volta modelli, cioè archetipi o geni di categorie più estese di altri esseri.

Così, fra gli uomini, un grande iniziato, fondatore di una religione, sarà il modello archetipale di un popolo, e un grande re, quello del suo regno.

La gerarchia stessa delle creature, anche nel visibile, altro non è che la gerarchia logica e sistematica degli archetipi di tutti gli esseri nell’Essere Unico ed Assoluto.

 

2 – Luce Astrale, Corrente Astrale e Anima Mundi

 

     Alcuni fanno derivare la parola “Astrale” da alfa privativa e Stereon, visibile, e quindi le attribuiscono il significato di invisibile. Essa è tuttavia in ogni caso in stretta relazione con gli astri, in quanto quella speciale forma di energia che in occultismo viene appunto definita “Luce Astrale”[1] e che riempie di sé l’intero cosmo, è modulata, polarizzata, calamitata esattamente dagli astri.

      La forza di gravitazione universale, quella forza che calamita i mondi ed impedisce che i pianeti rotanti attorno al loro sole si allontanino per la tangente, per cui la scienza moderna che non la vede e non la tocca e neppure la percepisce coi suoi più perfezionati strumenti tecnologici, ma ne ipotizza la necessaria esistenza induttivamente dagli evidenti effetti materiali, viene denominata “forza centripeta”, tuttavia senza spiegare dove e come essa si esplichi, in cosa consista la sua natura e che cosa essa realmente sia.

      Questa energia, che Dante chiama “Amor che move il sole e l’altre stelle”, è la “Materia Prima” priva di “Forma” di cui tutta la realtà è costituita; la sua immaterialità e la sua impercettibilità ai sensi e agli strumenti umani è conseguenza della sua mancanza di forma, ove questa espressione si intende in senso aristotelico. Essa appare come materiale quando riceve una forma. Dentro di essa, come in un immenso oceano, vivono esseri composti dalla sua stessa sostanza che da essa si distinguono per la forma che appunto posseggono.

      E’ questa energia che trasmette, secondo la concezione platonica, l’influenza del mondo iperuranio o Divino, al mondo Uranio e cioè agli astri, personificati nel Demiurgo e da questi al nostro mondo terrestre o sublunare.

      Di questa stessa energia è costituito il nostro globo terrestre che è detto appunto “Anima della Terra”, in contrapposizione all’”Anima Universale o Intelligente del Mondo” consistente nell’influenza magnetica proveniente dal mondo celeste e quindi dal Sovraceleste. Si incontrano anche le espressioni “anima stupida della terra” e “Anima Intelligente del Mondo” per distinguere le due forze e per sottolineare la differenza fra le anime involute o terrigene, nate dall’Anima della Terra, e quelle evolute, che elevatesi al disopra di queste lottano per vincere la fatalità meccanica del divenire necessitato, che l’influenza degli astri o heimarmène[1] comporta.

      Questa influenza meccanica e necessitante è detta appunto “corrente astrale”; è questa che essendo modulata dagli astri che percorrono le loro orbite (calamitati) ascendenti o discendenti dallo Zenith al Nadir, determina le vicissitudini della ruota cosmica e cioè gli alti e i bassi o instabilità dell’heimarmene, causa degli alti e bassi della nostra fortuna. Uscire dalla corrente astrale significa quindi fissare il proprio centro in se stessi. Non sono se stessi i terrigeni, gli esseri immersi nell’”anima stupida della terra” né quelli trascinati dalla corrente astrale. Per contrario, l’”anima stupida della terra”, obbedisce agli uomini che hanno fissato il proprio centro in sé ed acquisito integralmente la propria stabilità, la propria armonia ed il proprio equilibrio.

      Il potere di farsi ubbidire dall’Anima della Terra è il potere del Mago Naturale.

      I filosofi greci, Pitagora, Platone, Timeo di Locri e tutto l’Ermetismo alessandrino, insegnano appunto che l’anima dell’uomo deriva dall’Anima del mondo, e che è possibile per chi è immerso nell’Anima della Terra, svincolarsi e ascendere nelle sette sfere planetarie fino all’Ogdoade, o ciclo delle stelle fisse, e cioè alla stabilità che le stelle fisse appunto simboleggiano.

      Questa ascesa, come ognuno comprende, è simbolica e rappresenta il passaggio della condizione di divenire necessitato a quella immobile di Essere, attraverso sette stadi successivi contrassegnati da sette pianeti o sfere, come indicazioni temporali, in quanto in astrologia questi pianeti hanno il loro “domicilio” nei mesi di calore e luce ascendente che vanno da gennaio a luglio.

      La pratica della Magia apre le porte dell’invisibile al praticante; gli insegna il modo di aspirare e proiettare la luce astrale, di appropriarsene assorbendola, di accrescersi alimentandosi di essa, di equilibrarsi, di elevare il proprio magnetismo elevando il diapason delle proprie vibrazioni.

      Essa conferisce inoltre il potere di agire sulle creature che vivono nella corrente astrale e di entrare in contatto con quelle che stanno al disopra di essa, avendola dominata uscendone, cioè affrancandosi dalla sua influenza.

      Questi ultimi esseri sono detti in Magia Eoni, o Intelligenze Magistrali. Essi sono liberi dalla catena delle rinascite e non più sottoposti al divenire necessitato o fatalità e quindi alle vicissitudini della ruota cosmica.

      Sono questi Eoni che guidano e aiutano in tutti i modi gli aspiranti alla Luce; coloro cioè che ugualmente aspirano ad uscire dalla corrente astrale staccandosi dall’Anima della Terra, e la loro azione traente in alto è detta anagogia. Ogni sforzo di elevarsi contro o senza l’aiuto delle Intelligenze Magistrali e cioè fuori delle regole della Scienza Sacra, che queste insegnano ad osservare, è destinato a fallire; questi tentativi sono detti “titanici” con calzante espressione derivante dal mito greco. Coloro che li pongono in essere sono detti nella mitologia germanica “i figli di Muspell” o “figli della rivolta impotente”, con espressione altrettanto appropriata.

Lo spirito che sovente anima i tentativi della scienza materialistica, che è fondata sulla concezione demiurgica (vale a dire “satanica”) del Dio immanente, della intelligenza della materia che si evolve da sé per esperienza propria, può essere appunto considerato titanico e destinato eternamente a fallire.

Tuttavia, prima di entrare in contatto con qualcuna di tali Intelligenze magistrali, il praticante deve ascendere lungo tutta la gerarchia dell’Invisibile, percorrendo uno dopo l’altro molti gradi della Magia detta appunto Eonica. Egli dovrà necessariamente dimostrare di essere progressivamente uomo, un essere quindi pienamente integrato nella sua unità psico-fisica e morale, e man mano prima pari e poi superiore a tutti gli esseri che sono ordinati in tale gerarchia, confermando e dimostrando di saperli ben dirigere avendone ottenuto l’obbedienza.

Quali sono dunque questi esseri? Quali i loro caratteri, la loro natura, il loro aspetto?

La conoscenza di queste entità, invisibili per l’uomo comune, costituisce per la Magia un fatto sperimentale e pratico, non teorico. Il lettore profano, leggendoci, avrebbe il diritto di scambiarci per divulgatori di teorie che si perdono in astratte disquisizioni se scrivessimo per lui quanto stiamo per esporre, ma questo scritto è destinato invece ai praticanti, i quali hanno il modo di verificare sperimentalmente le nozioni teoriche che per la prima volta ci accingiamo a rendere note, ed hanno il dovere di farlo se desiderano tramutarle in Scienza effettiva per sé.

 

(Tratto dall’opera “Trattato di Magia Eonica” di Caliel, per gentile concessione delle Edizioni Rebis)

 



2   -  Alcuni la definiscono anche “luce nera”, ma non è del tutto esatto; in realtà si tratta di un particolarissimo stato vibrazionale di una forma di “luce” tutt’altro che oggettiva, invisibile all’occhio comune, la cui percezione può variare sensibilmente da soggetto a soggetto e assumere la “forma” di una specie di nebbia ambrata su sfondo nero, blu o grigio, fino a raggiungere livelli sfolgoranti di pura luce solare che penetra e avvolge l’intero essere.

[1]  Letteralmente Fato o Destino, la “forza” delle potenze cosmiche che governano le vicissitudini di tutti gli esseri sublunari.

 

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