Geni, eggregori e catene magiche, di Caliel - Seconda parte

a cura di Orpheus

I Geni Eggregori sono talvolta ricavati o armonicamente composti da altri e più antichi Geni: geni eggregori e geni di pura forma; così il Genio di una confederazione di stati potrà essere formato dalla aggregazione o somma dei Geni degli stati confederati; come pure, una nuova religione può nascere dalla aggregazione di più Myriam religiose, come la storia delle quaranta “mogli” di Maometto insegna. Non mancano le profezie, che dicono che la religione del futuro, ovvero del prossimo ciclo, nascerà dalla aggregazione delle religioni di questo ciclo.

I Geni, anche quelli Eggregori, si possono infatti modificare, accrescere, aggregare e sommare tra loro, dando così luogo a Geni nuovi e diversi dai precedenti che tuttavia sopravvivono e si conservano, come si possono moltiplicare nel numero, o anche separare, dividere e suddividere all’infinito. Si pensi al fatto che il Kamarupa di un continente, comprende tutti i Geni dei singoli stati o paesi che ne fanno parte, e questi ultimi constano dei Geni dei più minuti aggregati sociali che li compongono: villaggi, città, corporazioni ecc..

Gli Eggregori di Catena, essendo magneticamente assai più potenti di qualunque corpo sottile individuale, hanno l’effetto di modificare sensibilmente e sovente stabilmente, sia psichicamente, sia fisicamente (per quanto con una certa lentezza), gli individui che con essi vengono o si trovano in frequente contatto e dimestichezza (ad esempio nelle evocazioni e nelle pratiche rituali quotidiane), o che ad essi si legano entrando a far parte di una famiglia, di una fratellanza, di un partito o di una nazionalità[1].

Diciamo che una Myriam costituisce nell’occulto la Madre dei singoli membri della Catena, poiché li forma, li genera e li nutre nell’Invisibile, e che essa è la “Sposa” del Capo Catena, perché con lui genera “figli” nell’occulto; ma anche sua “Figlia”, poiché sempre da lui è continuamente generata e plasmata, oltre che nutrita e diretta.

I Geni Eggregori non solo assumono il grado iniziatico del Capo della Catena, conservandolo per sempre una volta acquisito, ma registrano pure, oltre ai suoi ricordi coscienti, quelli delle sue precedenti personalità storiche all’infinito, assimilandoli come propri e disponendone allo stato cosciente.

Pertanto essi conservano un vero e proprio “calco” di tutti i ricordi storici (neopsiche o paleopsiche) di tutti i capi catena, per cui il loro io storico che è sempre cosciente e non già subconscio come negli uomini incarnati, viene ad essere costituito dalla somma degli io storici di quelli.

Questi Geni sono quindi, fra l’altro, anche depositari senza fine di esperienze di evoluzione riguardanti infiniti millenni, e poiché sono essi stessi in perfetto equilibrio, sono pertanto capaci di compensare in un modo o nell’altro qualunque squilibrio dei loro aggregati. Essi infatti ricevono queste registrazioni direttamente dalle personalità storiche delle anime più antiche e raffinate. Ne consegue che gli Eggregori bianchi, essendo plasmati su calchi di personalità elevate, sono sempre in grado di accrescere e completare l’uomo comune che ha l’onore di esservi accolto, mentre gli eggregori neri, che portano soltanto l’impronta di personalità volgari, basse e malefiche, possono solo degradare e inquinare. Lo stesso contatto con Eggregori degenerescenti, ancorché un tempo elevate, è letale.

Le religioni in sfacelo sono da considerarsi più perniciose, da un punto di vista animico, di un eggregore di abbrutiti libertini, di cinici profittatori o di malviventi; si pensi ad esempio al culto farisaico dell’epoca di Gesù ed alle degenerazioni dei culti del passato, senza considerare i fenomeni cui assistiamo oggi.

Gli appartenenti alle fratellanze, alle religioni, agli ordini monastici e cavallereschi, quando sono effettivamente in catena, e cioè in comunicazione e in armonia con l’Eggregore, ricevono da questo la potenza fluidica, l’equilibrio interiore, il completamento della personalità, che a lungo andare diverrà stabile e ben consolidata. Attraverso l’Eggregore dunque, il Capo della Catena e, indirettamente, i suoi predecessori, ma più di ogni altro il fondatore della Catena e creatore dell’Eggregore, informano di sé i singoli membri della Catena, esercitando la funzione anagogica. Un Eggregore di Catena, crea un vero e proprio “tipo umano”: il tipo di un popolo, di una razza, di una fratellanza e persino quello di una professione, cosa che le corporazioni medievali, che erano organismi a carattere sacrale fornite di Eggregore proprio, hanno realizzato agevolmente tramandando in molti casi i tipi professionali fino ai nostri giorni, quando esse hanno cessato di esistere da secoli. L’ingresso in una di queste categorie di persone, come l’adesione in una fratellanza fornita di eggregore proprio, modifica così stabilmente il tipo psico-animico prima e quello fisico poi, di una persona, per quella e per le incarnazioni successive, e se la fratellanza è duratura, può divenire una realtà definitiva, poiché una volta creata l’armonia e l’affinità fra un individuo e un determinato gruppo, nelle successive incarnazioni quell’anima tenderà costantemente ad aggregarsi per affinità allo stesso gruppo. Per fortuna le malefiche organizzazioni dei nostri tempi non sono destinate ad avere una vita duratura; esse, ciò nonostante, producono alterazioni nelle anime individuali che ad esse aderiscono, i cui effetti negativi si sentiranno per molti secoli avvenire, se non saranno risolti dalla Giustizia Assoluta con salutari interventi correttivi.

Anche nella suprema liberazione iniziatica, l’ordine di provenienza lascia la sua impronta nel nuovo Maestro, ancorché la liberazione porti al di là  di ogni forma e condizionamento.

Nei rapporti col Capo della Catena, la Myriam funge per lui da consigliere come la Ninfa Egeria di Numa, nonché da esecutore di ordini, da trasmettitore dell’anagogia, da amalgamatore ed armonizzatore dei discepoli fra loro.

E’ da ricordare infine, che la potenza delle catene oranti è data non soltanto dal numero dei loro componenti (consistenza numerica della “batteria”) e dal loro ottimo comportamento etico e rituale, ma anche e soprattutto dal grado iniziatico (reale e non formale) del Capo della Catena e dei suoi predecessori[2].

L’anagogia esercitata dall’Eggregore sui suoi aggregati agisce attraverso canali o “corde d’argento”[3] esistenti fra il suo corpo e i punti corrispondenti dei corpi del membri aggregati.

Il Capo della Catena ed i suoi Ministri (sacerdoti, adepti, iniziati, lucumoni), hanno dei canali stabili (suscettibili tuttavia di essere “infranti” o “tagliati” con un atto di “sconsacrazione” solenne, pari ad una vera e propria “scomunica” rituale), mentre i semplici membri, fedeli o discepoli hanno dei canali aleatori che possono affievolirsi o scomparire naturalmente alla fine di ogni lunazione, per poter essere poi rinnovati e ripristinati con le pratiche rituali luni-solari e con un pasto sacro, o Agape, svolto in comune; oppure con la partecipazione in catena chiusa (nella quale i componenti si tengono uniti per mano) ad un rito neomeniale (lunare) officiato da un membro stabile; oppure, ancora, mediante uno speciale rito neomeniale da officiarsi all’interno del “cerchio”, completo di Cifra, o con “cordone” consacrato.

Il numero dei canali stabili varia, da un numero di due nei semplici sacerdoti, o iniziati, o cavalieri (collegati tramite la testa ed il cuore), ai dodici dei Re consacrati, o Capi di religioni. E’ evidente che il numero di tali canali influisce sulla potenza e celerità del rapporto anagogico ed anche sul livello o grado cui esso può giungere. Il Capo consacrato di una Catena progredisce automaticamente anche senza praticare l’Arte della Trasmutazione, ciò che si esprime con la formula mal compresa dai moderni “si eleva senza bere né mangiare”. L’Anima di un Eggregore di Catena o Kamarupa è in tutto e per tutto un’anima umana di elevato grado iniziatico. Pertanto gli Eggregori di prima Categoria hanno un anima “duodemplice”, capace cioè di incarnarsi contemporaneamente in 12 corpi differenti sulla Terra, mentre quelli di seconda Categoria hanno un anima di grado corrispondente a quella di un Adepto che abbia raggiunto e realizzato il “Mercurio Filosofico”, compiendo il “Grande Magistero”. Quelli di terza Categoria hanno un’anima che ha appena completato il Piccolo Magistero, o “Quadratura Circoli”.

Queste anime, pur essendo umane in tutto e per tutto, non sono soggette alla catena delle rinascite, ed anche quando siano rimaste senza adepti, possono astenersi dall’incarnarsi fino alla fine del Ciclo.

Finito questo e iniziato il ciclo successivo, esse possono raggiungere il Maestrato e conseguire la Suprema Liberazione, incarnandosi una sola volta. Tuttavia, pur non avendo un proprio corpo individuale, un Kamarupa o Eggregore non è detto che non abbia un proprio rapporto fluidico. Normalmente egli risiede nel corpo fisico del Capo Visibile della Catena: corpo che esso divide con l’anima animale (o Corpo Astrale) di questi come nel caso della possessione, che in questo caso, lungi dall’avere connotazioni “diaboliche” e cioè catagogiche, è divina e cioè anagogica. Particolare stupefacente, ma in fondo logico, data l’influenza fisica del Capo della Catena, Monarca, Sommo Sacerdote o Gran Maestro, l’anima dell’Eggregore che in esso abita, ne assume esteriormente e in apparenza l’età fisiologica, salvo a ringiovanire sempre nell’aspetto esteriore nel giro di pochi giorni quando per successione, verrà affiancata al corpo di un Capo Catena più giovane.

Si conosce tuttavia la possibilità per l’anima di un Eggregore di Catena di un rapporto materiale non vivente. E’ il caso dell’Arca Santa degli Ebrei, che figurava da supporto al Kamarupa del Giudaismo, o della Corona di Santo Stefano, supporto dell’Eggregore del Regno d’Ungheria, solo per citare due esempi fra i più noti.

In questo caso la Magia parla di Shekinàh, la “Divina Presenza” (riferita in particolare alla presenza di Dio nel Tempio), il cui significato in ebraico corrisponde significativamente ad “abitare”.

Analogo significato e funzione ha l’ostia consacrata, o Sacramento, nel Cattolicesimo.

Tali Eggregori di Catena hanno molti nomi nelle varie tradizioni: Martinez de Pasqually chiamava, nella sua limitata conoscenza della storia delle religioni, “La Chose”, l’Eggregore della propria Catena; nella tradizione ebraica, per designare l’Eggregore, oltre alla già ricordata espressione “Shekinàh”, troviamo nella Bibbia anche l’espressione “Kabod”. Nell’Aggadàh (racconto)[4], troviamo ancora la Knesset Israel (l’assemblea o popolo d’Israele), che corrisponde sempre all’Eggregore, o Kabod. Dovunque se ne parla al genere femminile[5], sebbene si tratti di esseri perfettamente androgini, ma rispetto alla Divinità, che possiede una tensione assai superiore, tali esseri sono femminili, e cioè di tensione inferiore[6].

 

(Tratto dal volume “Trattato Pratico di Magia Eonica” di Caliel - Edizioni Rebis - per gentile concessione dell’Editore)

 


[1]  Indipendentemente dal contesto magico, è possibile verificare facilmente gli effetti dell’azione e dell’influenza dell’Eggregore di una qualunque associazione (sportiva, politica, artistica, religiosa, esoterica, intellettuale ecc.) sul singolo soggetto, dai cambiamenti tangibili che si manifestano in esso (nel carattere, nelle convinzioni, nei gusti e negli atteggiamenti stessi ecc.) già a pochi giorni o mesi dal suo ingresso e dalla sua partecipazione, specie (e in misura direttamente proporzionale) se si tratta di un soggetto “influenzabile”, solerte, appassionato e dinamico, che segue con particolare coinvolgimento le attività del gruppo.

[2]  E’ bene chiarire, tuttavia, che la consistenza numerica della “batteria” o Eggregore, è del tutto relativa ai fini di una valutazione qualitativa della stessa; in effetti il reale valore di una Catena può risultare maggiore se pur disponendo di un numero esiguo di affiliati il loro coefficiente qualitativo è alto, rispetto ad una Catena quantitativamente più consistente, il cui livello dei membri sia mediamente basso o mediocre.

[3]  Si tratta di filamenti argentei o perlacei che collegano nell’invisibile l’Eggregore ai membri della Catena.

[4]  Forma particolare di narrazione adoperata nel Talmud e in alcune parti della liturgia ebraica.

[5]  Si pensi all’evidente esempio dell’Artemide Efesia, o di Efeso (detta  “dai molti seni”), così chiamata dal nome della città che ospitava il tempio maggiore dedicato alla dea, che Erodoto elenca tra le sette meraviglie del mondo: le molte file di seni che la caratterizzano esprimono non soltanto un generico significato simbolico di fertilità, bensì e soprattutto la chiara peculiarità muliebre e la specifica virtù di “nutrice” dell’Eggregore, che meglio di ogni altra raffigurazione esprime efficacemente la sua azione di “nutrimento” occulto svolta nei confronti dei propri “figli”, o affiliati.

[6]  Cfr. Scholem: “Les Origines de la Kabbale”, pp. 179-82 – Le Livre Bahir.

N.b.: in riferimento alla mia nota n° 5 inserita nella prima parte e non presente nel testo originale, intendo aggiungere, per rendere più chiaro il concetto e per non ingenerare malintesi, che come l'ermetismo insegna, nel microcosmo umano sono presenti o latenti vari livelli di coscienza e una gamma pressoché infinita di realtà interiori, animiche, psichiche o mentali e spirituali, che in ambito femminile possono assumere, sinteticamente, la forma della Lilith, dell'Eva e della Maria, mentre in ambito maschile del demone, dell'Adamo e dell'angelo. L'ascenso iniziatico dovrebbe condurre, in linea teorica, alla soluzione e al superamento di squilibri, passioni e difetti, per raggiungere e "fissare" condizioni interiori o animiche, o stati di essere, di maggiore livello o tensione. Ma se soprattutto in chi costituisce o rappresenta il vertice di una "catena" , tali difetti o squilibri, aldilà delle apparenze, non sono risolti o se le componenti strutturali e profonde dell'essere prevalgono in senso negativo, innescando un processo involutivo alimentato dalle pratiche rituali (di qualunque ordine esse siano) e dall'"energia" della catena stessa, il risultato non può che tradursi, in un organismo composto da più elementi e da un "capo", in una "catena nera"  e catagogica, indipendentemente dal sesso della persona che ne è alla guida. Nompertanto, è da ritenersi a nostro avviso oltremodo valida e nello specifico estremamente attuale, la singolare intuizione di Caliel [N.d.C.].

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 - Da Michele M.:

Vi ringrazio per la pubblicazione di questi due articoli di Caliel, che mi hanno chiarito molti punti sull’argomento eggregori. Sto sviluppando da alcuni mesi una mia ricerca personale su questa materia di cui trovo poche tracce anche nei testi esoterici stranieri e posso dire che per mia esperienza vissuta, anche se trascorso del tempo, trovo un riscontro veritiero in molte informazioni in essi contenute. (…) 

 

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