IL SEGRETO INCANTO

Arcani e occulte verità dell'arte operativa - Prima parte

di Stefano Mayorca

La strada maestra che conduce all’Arca sapienziale dell’Arcano degli Arcani è composta da una serie di incastri, che presiedono a quella particolare realtà strutturale insita nella materia sottile costituente l’apparato eterico-occulto.

Apparato emittente e ricevente che deve originare le necessarie trasmutazioni di ordine magico-alchimicodeputate alla crescita e allo sviluppo dell’Essere primigenio. L’indispensabile preparazione che sottende alle dinamiche occulte (leggi di fisica occulta) relative alla formazione animica della controparte invisibile, si serve di facoltà latenti o in alcuni casi già operanti (nei soggetti maggiormente predisposti), volte a determinare un processo magico mirato a mettere in moto sensipeculiari preposti all’ascenso ermetico. Cosa si intende con il termine iniziazione? Quale enigma racchiude? La parola latina initium,che tradotta significaprincipio,fornisce una prima traccia a riguardo. Nell’ambito delle dottrine ermetiche però assume una connotazione diversa. Leggendola alla luce delle regole analitiche che vigono nel tempio indica il seme che produce e più precisamente il principiodell’attività connessa con la Natura(a livello occulto è detta natura naturante), con lo spirito e con la materia. Inizio e iniziazionenel linguaggio templare dunque alludono all’ammissione del neofita nel tempio, luogo sacro in cui i sacerdoti si riunivano. In ogni caso, l’iniziazionenon va in alcun modo confusa con il misticismo di ordine religioso, giacché è una disciplina eminentemente pratica, materiale, e in questa veste forma, educa e costruisce gli operatori, i sacerdoti(ermetisti), che riceveranno gli strumenti basilari per incominciare questa sorta di apprendistato. Il seme sapienziale e l’ammaestramento occulto dispensato, nulla hanno a che vedere con le materie che si studiano nel contesto della scuola profana. Il profano è l’inesperto, il non competente, e anticamente indicava coloro che erano esclusi dai misteri religiosie ai quali era negato l’accesso in ambito sacro. Lo studente comune, per usare un termine chiarificatore, apprende dai libri quanto necessita per la sua formazione scolastica, e si serve del comparto razionale correlato all’esmisfero sinistro del cervello (razionalità, logica, analisi, linguaggio, scrittura, parola). In poche parole, ricava dal testo le nozioni che in esso sono espresse così come vengono presentate, senza particolari sforzi intellettivi.   L’iniziando, al contrario, deve penetrare il senso riposto celato nei manoscritti a sua disposizione, non soffermarsi sul significato letterale delle parole ma andare oltre, per carpire i simboli che si celano al loro interno.  La condizione interna, o stato sacerdotale, implica il concretarsi di una visione diversificata rispetto alla concezione profana della vita e l’acquisizione di elementi nuovi - ma nella realtà lontani nel tempo - capaci di regolare le neo- percezioniche l’iniziando comincia a intuire e non ancora a sentire. L’intuito ermetico aiuta a penetrare nei regni astrali con l’ausilio dei simboli, vere e proprie chiavi operative che indicano la strada da seguire. La percettività affinata, invece, permette di districarsi nella giungla fluidica che circonda il nostro comparto sensitivo. A tale riguardo è importante esplicare che la corretta funzione operativa deve essere sfrondata da tutte quelle forme mistiche che ne inquinano la purità (neutralità ermetica).

Misticismo, la via passiva

Il misticismo, in effetti, è deleterio per la normale e autentica crescita ermetica. La mentalità del mistico è in opposizione con un pensiero scientifico che è alla base di qualsivoglia Scuola sacerdotale. Il misticismo fonda le sue credenze su manifestazioni non comprovabili e in proposito il grande Giuliano Kremmerz (1861-1930), il maestro di Portici, scriveva: “La scienza ieratica fu ed è ritenuta dal comune degli uomini o come un illusione o come una fede. Invece per l’iniziato non deve cessare di essere coscienza. La fede è dei volghi ed è cieca ed è delle religioni pei profani. La fede, invece, come risultanza delle proprie ricerche, dopo che le ricerche hanno provato la verità, è scienza ieratica e coscienza sacerdotale. Non dire mai “magister dixit”, perché in questo caso avrai la fede nella scienza di lui, ma non la coscienza, e tuo dovere per diventare un iniziato è di avere e conquistare questa con l’opera attiva e la guida dell’iniziatore”. Le parole del Kremmerz sono inequivocabili e chiariscono questo importante aspetto formativo per coloro che si incamminano sulle strade del sapere. L’idolatria, indirizzata verso un’Entità esterna (idolo) che noi chiamiamo Dio, è falsamente legata a una divinità non corrispondente alla vera essenza Creatrice. La prova scientifica, al di là di ogni credenza inutile e fideistica, è al centro della crescita individuale che ciascun iniziato deve perseguire. 

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