Lettera n° 1Il processo di Integrazione

Caro Amico e Fratello,

quanto mi esponi trova riscontro nelle esperienze di tutti noi e non posso che lodarti per l'acutezza dei tuoi ragionamenti e la giusta focalizzazione di concetti su temi che, fluidi per loro natura, si prestano spessissimo a fraintesi ed ad equivoci i cui riverberi producono le illusioni che nel tempo si cristallizzano e ci fanno concludere l'esistenza nell'ombra dell'errore e non nella luce della verità. E il peggio, poi,consiste nell'assunzione, nella propria sintesi vitale, di un germe di errore che anche nelle vite successive sarà estremamente faticoso cancellare per poi ripartire "ab imis" da quell’"ineffabile Niente" di cui parla il Kremmerz nei suoi Tarocchi Filosofici.

Le idee acquisite, la Scienza, la Scuola, la pratica quotidiana, la magia cerimoniale, tutto il bagaglio di tue conoscenze, assorbite e praticate, mi dici, con ogni scrupolo e onestà d'intenti, non sono stati bastevoli a farti realizzare, attraverso un acconcio contatto col mondo iperfisico, la creazione interiore di un nuovo essere che sia capace di vita autonoma attingendo alle forze universali, e che riporti nel concreto, e magari con tangibili poteri quali mezzi di controllo dello stato raggiunto,  la possibilità di disporre, attivamente e secondo volontà, di un Ibi mercuriale, unico segno evidente di un principio integrativo in atto.

Ti esorto, dunque, fratello mio, a non perdere mai di vista la tua lanterna. Lo scopo ultimo di ciò che sei e di ciò che fai, infatti, è la realizzazione di un processo di integrazione vivo e reale, concreto e non supposto che ti consenta un movimento vibratorio interiore sintonizzato su altri circuiti vibratori di intensità sconosciuta alla massa umana (per lo meno nei suoi aspetti più degradati),che ti coinvolga per intero, anche a livello molecolare.

Tu intendi ciò che io per sintesi ti dico!

La sensibilità che per lunghi anni hai coltivato con i mezzi magici di cui disponi e dei quali la Scuola ti ha doviziosamente  provvisto, la psiche, o parte astrale, o anima plastica, o la Maria (puoi chiamarla come vuoi, è sempre la stessa cosa), la tua parte femmina, insomma, lungamente ammaestrata, è un mezzo valido per ogni conquista, ma è sempre un mezzo, non un fine.

Se vuoi raggiungere il fine devi utilizzare il mezzo, con grande perizia e industria, rendere il mezzo idoneo alla bisogna e avere chiaro il concetto del fine.

Mancano nei nostri dizionari le parole adatte ad esprimere quel che intendiamo per idoneità del mezzo e validità del fine. Ma noi faremo grandi sforzi per capirci e tu adopererai le percezioni sottili. Come hai imparato, la tua parte astrale o anima o corpo lunare è frutto di un insieme di elementi: l'eredità fisica (legata alla struttura biologica), le accidentalità astrologiche e climatiche (influenze cosmiche sulla nascita), l'educazione umana (sovrastruttura sociale), la volontà (emanazione di un potere intellettivo), la resistenza dell'ambiente (che si vince con l'adattabilità e infine l'intelligenza o spirito di luce intellettuale che trova ostacolo, nella sua esplicazione, negli elementi che ti ho innanzi elencati.

Detti elementi tendono a condizionarti alla tua materialità, peraltro insopprimibile poiché di materia sei fatto, e ti precludono le tensioni verso l'alto, vale a dire ti impediscono l'affinamento dei sensi sottili che, soli, ti consentiranno di ascoltare i messaggi dell'ultrasensibile espressi dalle voci paniche della natura.

Senza ricorrere al concetto di "separando" dei maghi,ti dirò che se non metti ordine nel tuo caos interiore e non distacchi i tuoi condotti auditivi dalle zone basse del tuo organismo (non attraverso un processo di auto castrazione, beninteso, ma mediante un intelligente dominio di dette zone), se non potenzi la tua parte psichica, cioè il tuo lunare, con i procedimenti immaginativi a te noti, fino a rendere il detto lunare estraibile ed azionabile, come dicono gli ermetisti (la colomba di Noè), e quindi capace di potestà autonoma, anche separativa se occorre, non avrai mai le idee chiare e soprattutto non renderai la tua parte psichica disponibile alla ricezione dei messaggi dell'Hermes, il generatore di tutti i fenomeni arcani della luce mentale, ovvero, per farci meglio intendere dall'uomo moderno, dei messaggi percepibili solo contattando vibrazioni provenienti da circuiti di intensità più elevata.

Quei tali messaggi che Cristo o Mosè tentavano di percepire nel deserto e lontano dalla corrente comune del mondo profano (pro - fanum, fuori del tempio) e in un particolare stato di essere.

Non appena questi concetti, nella loro immutabile significazione, saranno diventati carne della tua carne, potrai dare inizio all'operazione di aratura del tuo terreno. Tutti ti hanno sempre ripetuto che ogni tua azione dovrà essere ispirata ad un'idea di bene e di amore. Perché poi? L'amore à una forza, il bene è un veicolo della forza. Fare il bene significa amare e, se pretendi un enunciato che trovi risposta nelle leggi fisiche, ti dirò che, dato che la natura creata si muove, nei suoi procedimenti evolutivi, nella direzione che va dal peggio al meglio (le scoperte scientifiche te ne danno continua testimonianza), se vivi in una corrente di bene ti avvantaggi fisicamente e psichicamente dell'immane corrente che accompagna la natura nei suoi processi trasformativi, in parole povere vai verso la vita e tutto ti sarà più facile. Tutte le religioni, infatti, che nella loro matrice originaria incapsulano un germe iniziatico, ti consigliano i "buoni pensieri, buone parole, buone opere", e la stessa scienza pitagorica, in quell'ampia parte dei "versi aurei", ti prescrive un lavacro purificativo quale prodromo imprescindibile per gli ulteriori approcci ai procedimenti trasformativi (o transustanziali) veri e propri. Spero che le mie parole contribuiscano a darti, quanto meno, chiarezza. Non ho fatto cenno all'arcano dell'Amore. Lo farò in seguito, quando il calore del Sole renderà propizio il discorso.

MICHAEL (Graziano Curci) 

 

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