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PER NON SMARRIRE LA STRADA VERSO L'ETERNITA'

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È un dato storicamente acclarato che alla sua morte verificatasi il 7 maggio del 1930, Giuliano Kremmerz non abbia lasciato mandato alcuno per la prosecuzione della propria Schola iniziatica. Perciò, tutti i tentativi messi in atto al fine di perpetuarne gli insegnamenti, rappresentano iniziative personali - nobili e meno nobili - che  mostrano relativi addentellati con i reali intendimenti del Mago di Portici. Coloro che affermano il contrario, o sono cattivi conoscitori delle vicende storiche della S.P.H.C.I., oppure aderiscono ad una visione tesa ad evocare fantasmagorie afilologiche che, in quanto tali, appartengono al ‘visionarismo’ della magia, per altro lontanissimo dagli intenti di chi scrive. Nella celebre lettera del 1929 indirizzata al prof. Ercole Quadrelli, il Kremmerz auspicava, del resto, una profonda riforma della Myriam che transitasse per una ricostruzione, in senso pitagorico, delle accademie. Il Maestro dovette verosimilmente profondmente meditare sull’insuccesso di una scuola esoterica, il cui ingresso ai gradi inferiori poteva essere garantita a tutti. 

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Tradizione Ermetica e Cavalleria - Convegno a Napoli 17 febbraio 2018

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Tradizione Ermetica e Cavalleria

Sabato 17 febbraio 2018 alle ore 17,30

Presso la sede de ILCERVOBIANCO, via Piedigrotta, 51 – Napoli

Nel giorno del 418° anniversario del rogo di Giordano Bruno si svolgerà un convegno sulla connessione tra Dottrina Ermetica e Iniziaizone Cavalleresca. Saranno presentati tutti gli atti del primo Simposio Internazionale di Studi Ermetici del maggio 2015, svoltosi a Napoli e il libro “Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo” di Giacomo Giarraffa.

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Sul Gruppo di Ur e la Tradizione di Roma – seconda parte – di Luca Valentini

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Dopo aver analizzato nella prima parte del nostro scritto quale fosse il reale collegamento che vi era tra gli insegnamenti e le dottrine magiche di Ur rispetto al mondo arcaico della Paganità e nello specifico della sacralità romana, è d’uopo che tale relazione possa essere sviscerata anche in relazione a ciò che si intese rivivificare, dopo il secondo conflitto mondiale, nell’ambito dei sodalizi politici e tradizionali. E’ necessario, però, una doverosa puntualizzazione: i gruppi, le personalità che spesso si associano alla cosiddetta via romana agli Dei non sono stati gli unici veicoli tramite cui una certa visione del mondo si è perpetuata e ciò non necessariamente in ambito connesso con la politica. 

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Sul Gruppo di Ur e la Tradizione di Roma – prima parte – Luca Valentini

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“Ognuno deve partecipare alla catena come una individualità,
come una forza distinta”
(Istruzioni di catena, Introduzione alla Magia, vol. II, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 38)

Quando si ebbe l’idea e sorse la concreta intenzione con gli amici dell’associazione culturale di Napoli Il Cervo Bianco di dedicare gli studi del III Simposio internazionale di studi ermetici al 90° anniversario del Gruppo di Ur, fu già messo in contatto che prima e dopo tale manifestazione (che ha visto la gioiosa partecipazione di 200 persone provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa) si sarebbe scatenata la gara all’appropriazione indebita, intellettualmente intesa, tra le varie sette neoevangeliche del neospiritualismo italiano. 

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