L’attualità di un uomo senza tempo
Un rogo infame, che ha riempito di vergogna il mondo intero spargendo le spore malefiche e mefitiche di sopraffazioni immani e ingiustizie imperdonabili. Questo è stato il periodo nero dei fanatismi religiosi, ma più ancora della politica sotterranea rivestita del misticismo becero e ipocrita di chi voleva imporre, con la violenza, dogmi incontestabili frutto di un oscurantismo crescente. Un rogo che ha visto sacrificare inutilmente e impietosamente una vita, un pensiero, un illuminato che vedeva oltre, al di là di un orizzonte angusto e misero. Nessuna pietà. Non amore cristiano, ma fiamme divoratrici, riflesso sinistro del male celato nei sottili ingranaggi di una macchina assassina. La vittima un uomo geniale, precursore di teorie delle quali la chiesa stessa, in futuro, si sarebbe appropriata. Stiamo parlando di Giordano Bruno, il filosofo-iniziato. Per uno scherzo del destino apparteneva all’Ordine dei Domenicani, proprio coloro che avevano dato vita all’infernale Inquisizione, il famigerato tribunale di Dio, o del diavolo piuttosto?