E L I X I R Scritti della Tradizione Iniziatica e Arcana
Numero 11
Edizione in ampio formato, con ill. a colori e b.n., pp. 110
Euro 20,00
Annunciamo con piacere la pubblicazione del nuovo eccellente numero di Elixir, la rivista di esoterismo nota e apprezzata non solo in Italia, che unisce alla qualità dei contenuti una magnifica veste editoriale.
Riccardo Donato, La Chiave della Sapienza Ermetica secondo Giuliano Kremmerz Domenico Bocchini Giustiniano Lebano, Vol. 1 (Introduzione di Piero Fenili), Edizioni Rebis 2012, €30,00.
Esce per i tipi della Rebis di Viareggio questo contributo di Riccardo Donato, studioso della tradizione ermetica napoletana dai più, a torto o a ragione, appellata Scuola o Scala o Nododi Napoli. Forse per la prima volta, un autore si propone di prendere di petto lo spinoso argomento del lessico peculiare dei Maestri napoletani, con specifico (ma non esclusivo) riferimento a tre grandi epigoni ‘visibili’ della tradizione in parola: Giuliano Kremmerz, Domenico Bocchini, Giustiniano Lebano. Posto che del primo molto, forse troppo, bene o male si è detto e scritto (talora, sia detto en passant, col fine di tagliarlo fuori dal novero degli autentici ermetisti partenopei), è sulle ultime due figure che, ad avviso di chi scrive, giova affissare lo sguardo il più possibile attento e disincantato, onde tentare l’ardua impresa di cogliere il senso riposto nei loro scritti. La massima parte dei quali (lo apprendiamo dalla bibliografia stesa dal Donato – con non poco stupore, considerata la mole impressionante di testi citati) non solo è inedita, ma anche ignota a quella che un tempo veniva chiamata la ‘repubblica delle lettere’, oggi perlopiù ridotta a democrazia del già fatto, già detto, già sentito, e senza nemmeno il vanto di una originarietà degna di considerazione.
Con le Virtù segrete dei 150 Salmi di David e le Cifre rappresentanti i Caratteri delle
Intelligenze Angeliche per ottenere tutto ciò che si desidera nel Bene dagli Spiriti
Celesti
Tesoro di Rari Segreti di Scienza Occulta comunicati in sogno al Re David
dall’Angelo Mitatron, rascritto dalle Tavole d’Oro del Tempio di Ur dal Gran Mago
Araon e tradotto da un manoscritto latino datato 1492,
per la prima volta messo a stampa.
La “Chiave” dei Poteri Magici dello Spirito dell’Uomo
Nuova Edizione in grande formato
170 pagine
Euro 26,00
Con questo libro straordinario, i cui magnifici insegnamenti sono caratterizzati da spiegazioni semplici e dirette che raggiungono livelli di una luminosità grandiosa, intendiamo, nell’ambito della nostra linea editoriale inaugurata con la riedizione della celebre e preziosa collana “I Soccorsi Spirituali”, riproporre e rivalutare un autore validissimo, apprezzato in tutto il mondo per la sua opera unica, di profondo valore esoterico e spirituale. Un insigne maestro, di intelligenza e sensibilità finissime, che ha saputo tradurre in linguaggio sintetico e chiaro concetti, regole e principi “occulti” di ineguagliabile importanza, mai prima esposti con lo stesso metodo nitido, efficace e organico e, soprattutto, facile e accessibile a chiunque. Un tesoro di rivelazioni che potranno riuscire utilissime, sia nella vita pratica di tutti i giorni per ottenere successi e realizzazioni inimmaginabili in ogni campo, sia quali basi di studio e di ricerca operativa nell’affrontare le mete più alte e impegnative dell’ermetismo e della magia e, in particolare, per poter iniziare a conoscere e sviluppare correttamente l’immenso e creativo potere di luce nascosto in ogni essere umano. Questo testo riesce infatti a svelare e illuminare le innumerevoli ricchezze e le stupende possibilità ignorate dello spirito, latenti in ognuno di noi, non con banali formulette psicologiche basate sull’autosuggestione, bensì per mezzo di altissimi insegnamenti assolutamente concreti e comprensibili. È con particolare soddisfazione quindi che presentiamo questa decima edizione di un’opera fondamentale per ogni ricercatore, realmente in grado di condurre alla coscienza effettiva del nostro autentico valore interiore e di realizzare i desideri e le aspirazioni più importanti, grazie alla pratica attiva e alla tangibile sperimentazione validamente e magistralmente suggerite dal Mulford in questo aureo volume, la cui lettura consigliamo vivamente a tutti i nostri Lettori.
Nei numeri precedenti di Elixir, come in alcuni scritti del presente, crediamo di aver esposto il più chiaramente possibile il nostro concetto e la nostra posizione a proposito dell’iniziazione. Ritorniamo in breve sull’argomento (che riprenderemo più ampiamente in futuro), per tentare di rendere ulteriormente comprensibili alcuni punti che consideriamo essenziali e, soprattutto, per proporre una risposta alle numerose lettere ed e-mail pervenuteci su questo tema delicato e importante. “Iniziare vuol dire Cominciare. Initium, principio. Nessuno dà la fine”, scrive il Kremmerz nella bellissima quanto malinconica e disincantata introduzione del 1917 alla ristampa del suo ”Avviamento alla scienza dei magi”. Potremmo aggiungere che aldilà di quanto ordinariamente si scrive e si è portati a pensare, ovvero che “l’iniziazione è di tutti” e che bene o male una “via” è a disposizione di ogni interessato dotato di un minimo di motivazione, in realtà dovrebbe risultare ben chiaro che “non è per tutti”, per il semplice motivo che, come già efficacemente osservato e ribadito in altri nostri scritti, se è vero che a chiunque è teoricamente consentito imparare a utilizzare matite e pennelli o strumenti musicali per diletto, è altrettanto innegabile che se non si è dotati di talento e vocazione innati – nonché tanta applicazione e disciplina - non si diverrà mai autentici pittori o musicisti, né tantomeno artisti, anche se si disponesse dei colori di Leonardo o di un violino firmato Stradivari. Come è del tutto inutile in magia o alchimia possedere documenti originali o fotocopie di mirabolanti manoscritti supersegreti di ipermaestri di 8° dan, se la materia non si anima. Da non dimenticare inoltre che il percorso iniziatico corrisponde, se svolto seriamente, a un impegno di vita che non può essere disgiunto o distinto dalla realtà umana, come alcuni credono o sperano, se non a costo di rocamboleschi compromessi o di un ragguardevole livello di autentica consapevolezza. Nel senso che quella dell’iniziato non può essere considerata una maschera o una divisa da adattare alle circostanze o da indossare quando utile e/o necessario a seconda delle contingenze. “Iniziati si nasce, e lo si è anche quando si fa uè-uè!”, amava esclamare sorridendo un nostro vecchio amico occultista…E forse almeno in parte aveva ragione. La relativa facilità con la quale a volte si tende inoltre a giustificare una serie di comportamenti eufemisticamente o esplicitamente ascrivibili all’aggettivo “umani”, di certi “maestri”, o presunti tali, operando una netta separazione tra l’uomo e l’iniziato, può risultare alquanto rischiosa e consentire e giustificare forme di dicotomia probabilmente comprensibili, ma assolutamente inaccettabili in ermetismo. Specialmente per coloro che, senza alcuna prescrizione medica, si propongono o impongono a guida e modello di una struttura con fini iniziatici. In effetti si potrebbe obiettare che anche all’iniziato in fondo sono permessi concepibili e umanissimi sbandamenti, errori o varianti sul tema. Certamente: a nessuno è richiesta l’”aureola” di santo, ma nemmeno un’”aura” impestata di riprovevoli “umani difetti”. E se vogliamo proseguire con i luoghi comuni, diciamo pure che se “sbagliare è umano”…dovremmo poi aggiungere il consequenziale “ma perseverare è diabolico”, con relative aggravanti nel caso di chi sbaglia sapendo di sbagliare. E comunque, di fronte allo specchio dei propri limiti, o di oggettive lacune e anomalie, un minimo di onestà e di autoanalisi imporrebbero accuratamente di evitare – almeno questo! – di assumersi l’onere morale e la enorme responsabilità del ruolo di “guida”, o peggio ancora di “maestro”, nei confronti di anime speranzose che in buona fede si fidano e affidano a chi dovrebbe garantire loro un porto sicuro per crescere, evolvere e apprendere.