Quasi non bastasse alla filosofia occulta la guerra spietata dei preti ignoranti e di poca fede, anche i filosofi che più hanno ascendente sulla gioventù studiosa gittano la loro pietra.
Nella Nuovissima Antologia Italiana (febbraio 1898) trovo pubblicato il sunto della prolusione di Giovanni Bovio intorno ai pregiudizi, fatta all’Università Napoletana.
Io credo che il pensiero dell’illustre uomo sia stato in molti punti tradito dal reporter; perché, se questo non fosse, io non saprei giustificare come un uomo di tanta fama abbia messo in luce delle opinioni tanto poco in armonia col progresso della scienza sperimentale moderna.