30 Maggio 2025, presso la Libreria Aseq di Roma, un evento con lo scrittore e studioso di scienze esoteriche Stefano Mayorca, con il patrocinio di Pagine Filosofali e delle Edizioni Rebis di Viareggio.
comprendente insegnamenti e istruzioni operative di Magia Rituale per ogni giorno dell’anno. Con il Rito Giornaliero, i Riti Solari degli Equinozi e dei Solstizi, i Riti Lunari della Luna Nuova, del Primo Quarto, della Luna Piena e dell’Ultimo Quarto, Invocazioni, Formule Cerimoniali, Consacrazioni, Talismani e le Cifre o Caratteri Sacri delle 366 Divine Intelligenze. Tratto da documenti originali e inediti del XIX secolo, commentati e annotati
Mithra e la misteriosofia romana della Luce – Luca Valentini
“ è l’ascesa dell’Uomo – Dio nelle sfere celesti, nella gerarchia dei <> per cui tutta l’esteriorità delle cose di natura impallidisce, si estenua, si fa interiormente luminosa, arde infine” (1) Lo studio e l’ermeneutica circa ciò che fu il Mithraismo romano concerne una serie differenziata di considerazioni rispetto a ciò che fu la sfera misterica nell’ambito della società e della religiosità nella Roma arcaica. Nel quadro di ciò che un Franz Altheim classificava come la potenza universale del Deus Sol Invictus (2), in cui gli adepti di Apollo e di Mithra, di Helios e dei Baalim siriaci si ritrovarono in un archetipo comune, limitare l’analisi nella semplice catalogazione dei Misteri di Mithra in ciò che la storia delle religioni, da Cumont in poi, ha determinato come l’invasione dei culti orientali nella sfera sacrale romana, risulta necessariamente essere un processo d’indagine al quanto superficiale, in quanto l’iniziazione al rito del Nume che nasce dalla Pietra (filosofica) e si ricongiunge nell’agape solare con le sfere dell’iperuranio (sesto grado di Heliodromos), presenta in sé, nella sua manifestazione romana, delle specificità molto particolari atte a far debitamente sospettare che il Dio altro non fosse che la rimanifestazione dell’arcaico Sol Indiges nella sua realizzazione prettamente marziale (3).
Si è fatto un gran parlare negli ultimi tempi della scoperta, non più teorica, del bosone di Higgs. Il termine bosone di Higgs deriva dal nome del britannico Peter Higgs, che nel 1964 ne aveva ipotizzato l'esistenza. Alcuni lo hanno definito, molto impropriamente, “la particella di Dio”, in quanto, secondo la fisica, la materia, se non esistesse tale particella, non avrebbe massa e quindi non diventerebbe percepibile nello spazio-tempo. Cerchiamo di spiegare in termini molto semplici il significato del bosone di Higgs e la sua importanza per la fisica attuale.
La Scienza dei Magi: Giustiniano Lebano, Giuliano Kremmerz e la tradizione ermetica partenopea
Il video integrale del simposio tematico in cui sono intervenuti : Ivan Dalla Rosa, Daniele Laganà, Cristian Guzzo, Luca Valentini - Napoli, 27 Gennaio 2024