Da sempre l’Egitto esercita un irresistibile fascino sulla cultura occidentale. Un fascino che, nonostante lo scorrer dei secoli, si è praticamente mantenuto intatto, producendo degli interessanti lasciti culturali di cui, almeno la cultura ufficiale, non si è mai voluta occupare a sufficienza. Una delle località-simbolo di riferimento di queste influenze e delle relative contaminazioni culturali, è situata proprio in Italia, in quel di Napoli ed ha come proprio epicentro geografico, tutta la zona circostante Piazza Nilo. “Neapolis/Napoli” sorse quale colonia della Magna Grecia e, in virtù di quel processo di sincretismo culturale ed interscambio che, in Età Ellenistica, trova il proprio momento di massimo fulgore , importa il culto della Dea Egizia Iside all’interno della propria “koinè” culturale, in questo seguendo un tendenza che aveva avuto i propri prodromi nel V/VI sec. AC in località di ambito italico quali Palestrina e che avrebbe conosciuto una ulteriore espansione in Età Romana, nelle nuove città della Gallia romanizzata, quali “Par-Isis/Parigi”.