Il 19 febbraio scorso è scomparso Gabriele La Porta. Se ne va un personaggio realmente straordinario, un’intelligenza di grande rilievo e raffinata sensibilità, che nel suo passaggio terreno ha lasciato un segno profondo e indimenticabile. Cosa dire di lui? Lasciamo la parola al figlio Michele: "In molti, forse, lo ricorderanno come il volto di Rainotte. Io lo ricordo perché era mio padre. Il mio dolcissimo papà. Il cuore del mio cuore. Nella logica, inevitabile, della vita e della morte, accetto il suo viaggio. L'ultimo". “Sei stato il mio maestro. Il mio eroe. Il mio Re. Sono onorato d'esser stato tuo figlio. Sangue del tuo sangue. Mi auguro che tu sia stato fiero di me. Dei miei baci. Delle mie carezze. Dei miei pensieri, per te. Un giorno verrò a trovarti. Tu aspettami e lascia libero un posto accanto a te. Non è importante quando sarà perché l'amore non percepisce il limite del tempo e i nostri sentimenti, indistricabili oltre ogni logica, resteranno immutabili. Infondo non cambierà nulla e ogni nostro istante vissuto o ricordato, conserverà l'immortalità del 'per sempre'. Ciao papà, riposa la tua anima. Tuo figlio Michele".