Curiosando in una vecchia libreria del centro, sopra uno scaffale impolverato, era adagiato, seminascosto, un vecchio numero di “Politica Romana”, che comunque già conoscevo, ma l’impressione ricevuta in quell’istante è stata differente dalla prima volta che l’avevo tenuta tra le mani. Ora appariva datata e obsoleta, emanante quasi un senso di tristezza. Alcuni articoli, anche affascinanti magari, risultavano improbabili, belle favole prive di un riscontro concreto. Come sempre, ho pensato ci si trovasse dinanzi a dogmi senza fondamento ai quali dovresti credere per fede. Girando all’interno della libreria, mi sono imbattuto nell’ultimo numero della stessa rivista. Ed era davvero l’ultimo, almeno così era scritto. Ho iniziato a leggere. Tra le sue pagine ho rinvenuto una sorta di commiato del fondatore, Piero Fenili, figura alquanto controversa nell’ambito ermetico. Non esprimo giudizi in merito, non l’ho letto e tantomeno mi interessava farlo.